giovedì 3 luglio 2025

I finti.

 Sempre in relazione al fatto che passati i 25 anni non possiamo vivere di emozioni troppo forti, di frustrazioni, di paure ingestibili, ci dobbiamo dare una calmata. 

Sta capitando che viviamo nell'infarto costante, perché ci sembra che Fabio non faccia la pipì: poi scopriamo che il raccoglitore si è staccato e quindi la pipì è semplicemente tutta nel pannolino. 

Quindi tiriamo un sospiro di sollievo per un paio d'ore, e poi ricominciamo ad avere la tachicardia, il terrore, i pianti. 

Poiché non abbiamo intenzione di diventare quelli che passano la vita ad ascoltarsi, e soprattutto, francamente, con tutto il rispetto per ogni ossessione altrui, non ne abbiamo evidentemente il tempo di farci venire un coccolone, dobbiamo provare appunto a calmarci. 

Sostanzialmente il raccoglitore non sta attaccato perché in questi giorni, a causa degli antibiotici, da quelle parti basse dobbiamo mettere un sacco di medicazioni per gli arrossamenti: che sono oleose e quindi fanno staccare tutto. 

Poiché nei primi giorni di conteggio dopo il catetere tutto si è ripristinato, e non sono stati aggiunti  farmaci che teoricamente bloccano di nuovo tutto, proviamo a stare dietro alle cose osservandole e basta. 

Quindi facciamo finta di stare più tranquilli. 

Ovviamente è assolutamente una simulazione, una posa, un'impostura a cui non crediamo nemmeno noi: non è vero che siamo tranquilli. Però non abbiamo una sacca da guardare tutti i minuti.

Quando si prendono grandi decisioni si devono compiere azioni decise:  così ho tagliato carote, quelle odiosissime;  Ho eliminato maglioni dall'armadio, perché non sappiamo più dove mettere farmaci e asciugamani per Fabullo, tanto sto in casa. 

Che le Alte Sfere ce la mandino molto buona, perché da soli forse non ce la caviamo.

Buona Giornata.

Angela

mercoledì 2 luglio 2025

Il sudoku.

 Ieri gli avvenimenti si sono altalenati in una maniera che non è più consona per noi, dopo i 25 anni certe emozioni non sono compatibili. Io sono andata sulle montagne russe una volta sola e ho giurato che mai più, quindi immaginate in che razza di misere condizioni siamo.

Intanto alla mattina, con i sudori, non solo quelli per le temperature tenendo conto che tutto sommato la notte e la mattina qui stiamo bene, abbiamo provveduto al bilancio dei liquidi, le prime 24 ore senza catetere.

E funzionava: era assolutamente sovrapponibile a quello fatto con i cateterismi: quindi, se accettiamo quelli con i cateterismi dobbiamo accettare anche gli scambi che avvengono senza cateterismi, visto che i numeri sono gli stessi. 

La vescica funziona. 

La mattina ha funzionato bene, nello specifico. 

Poi però c'è stata una pausa pipì lunga. 

Ci sembrava troppo lunga. 

Siamo veramente impazziti. 

Abbiamo cominciato a pensare che veramente questo muscolo si fosse paralizzato: anche in virtù del fatto che ieri abbiamo inserito il nuovo cerotto oppioide, seppur sempre ad un dosaggio più basso, ma a questo punto vai a sapere, visto che siamo in barca in preda ai flutti, senza scogli a cui aggrapparci in vista. Altro che Ulisse attaccato come una tellina: lo so che l'immagine era più poetica, ma noi lo scoglio in oggetto non lo vediamo. Solo cavalloni, enormi, anneganti.

Veramente siamo entrati in un baratro, anche perché nessuno ci avrebbe mai concesso di pensare ad un evento temporaneo, dopo tutte le discussioni che avevamo fatto. Nessuno. 

Veramente abbiamo chiesto alle Altissime Sfere qualunque cosa, qualunque pietà, qualunque misericordia, tra il disperato e furioso. 

Alle 3 ha fatto la pipì. 

Senza dolore. 

Tranquillo come un papa. 

Facendomi grandi sorrisi per spiegarmi che era tutto a posto. 

Abbiamo deciso che da quel momento in poi la giornata per noi era portata a casa. 

Mi sono concessa il sudoku del New York Times, the hard one.

Buona Giornata.

Angela

martedì 1 luglio 2025

Il cemento.

 È accaduto esattamente ciò che più temevamo. 

Chi siamo impazziti dal dolore, dalla rabbia, dall'annichilimento. 

Fabio ha tolto il catetere alle 8. Alle 9 aveva già fatto la pipì, ma con molto dolore, poi ha continuato a farne un pochino nella giornata ma sempre con troppo dolore e quindi tratteneva e un po' faceva, di bilanci di entrate e uscite non erano granché.

I medici hanno detto che non era il dolore, ma il muscolo che non funzionava e quindi bisognava rimettere il catetere. 

Intanto che lo dicevamo lui faceva la pipì. 

Ma scusate, ma noi gli rimettiamo il catetere senza fare nessuna verifica? Nessuna visita?

Ci dicono che le verifiche sono veramente troppo complesse su Fabio, ma che adesso sentiremo l'urologo.

E intanto che cosa facciamo noi, se non fa tutta la pipì che c'ha. 

Rimettiamo il catetere per 15 giorni.

Per 15 giorni? Ma non per le ore che ci separano dall' urologo? Ma se rimettiamo il catetere intanto che lui comunque sta facendo la pipì, non la può più fare da solo, perché ha il catetere, e quando lo togliamo ha ancora più male come sta accadendo ora. 

E non abbiamo l'assistenza che ci concede il cateterismo intermittente, a meno che non veniamo istruiti noi, in attesa di capire meglio le cose.  Ma noi da chi dovremmo essere istruiti? 

Dall'urologo, ammesso che sia d'accordo. 

Ma intanto cosa facciamo? 

Diamo la Tachipirina.

E e non fa tutta la pipì perché la Tachipirina abbiamo visto che non basta? 

Vediamo. 

Gli infermieri di turno ieri sono stati disponibilissimi, ma comunque paralizzati anche loro dalla mancanza di indicazioni chiare. 

Non è possibile che noi gestiamo questa cosa da soli, probabilmente già le variazioni dell'oppio andavano gestite in un altro modo.

Secondo noi abbiamo fatto una frittata da cui non usciamo più, tanto per cambiare. 

E comunque, di base,  Fabio non viene valutato, perché la medicina territoriale ha le mani troppo legate e le risorse sono inesistenti.

Mi piacerebbe tanto avere la possibilità di fare certificare una stima del costo economico  risparmiato con l'assistenza tutta a carico nostro. Mi piacerebbe proprio. 

Penso, d'altra parte, siccome sono squallida e cinica, che sarebbe una valutazione poco sensata, perché in istituto Fabullo costerebbe di più, ma durerebbe talmente poco che il problema si risolverebbe alla base. 

Cosa che andrebbe benissimo in condizioni cognitive diverse, e fatti tutti gli opportuni accertamenti. 

Non così.

Ci sembra di avere un blocco di cemento intorno che ci impedisce di muoverci.

Povero Fabullo nostro, lui ce la sta mettendo tutto anche adesso, ma non viene ascoltato. 

Non è giusto.

Comunque: il catetere non l'abbiamo rimesso. Oggi chi lo sa.

Buona Giornata.

Angela