venerdì 30 ottobre 2020

Storia della nuova vicina.

 Dunque: il nuovo abitante del nostro vicinato è una civetta. Sta sugli alberi qui di fianco, io non l'ho ancora vista, nemmeno volare, probabilmente perché il tempo in cui posso stare fuori la sera a guardare per aria si è ancora ridotto. Però la sento, quando si fa buio, di questi tempi presto, sembra molto simpatica.

È arrivata verso agosto, e ovviamente è stata la benvenuta: vero che mangia la Biscia Che Striscia se passa in mezzo al cortile bella esposta? Ma piantala lì con 'sta storia, è successo una sola volta e manco fosse stato il serpente a sonagli, ha detto il vicinato poco paziente, provinciali come me, si sa, in ciabatte; vabbè, invece che Rikki Tikki Tavi è arrivata la civetta, per me va bene uguale, ho detto io; se la pianti lì va bene a tutti, hanno detto loro.

Dice invece LA PAOLA: ti dispiacerebbe, mia cara, venire al punto?

È che pare che la civetta sia saggia assai, ieri sera è arrivata verso le 7 e volevo veramente chiederle di entrare a dare una mano, perché non sapevo più a quale santo appellarmi. 

Perché ieri stava andando tutto liscio, salvo la fatica di una giornata dentro ad una settimana molto ma molto impegnativa, ed ero in ritardo su tutto ciò su cui si poteva essere in ritardo, perché ero lenta. Alle tre ho dato a Fabu l'antimicotico, dopo la seconda aerosol, così poi sarebbe andato a dormire. Lui non voleva prenderlo, e ha ragione perché è uno schifo assoluto, così gli è andato di traverso e ha tossito: ovviamente nessun problema perché Fabu gestisce benissimo la deglutizione ed erano 5 millilitri di farmaco. Il problema è che si è fatto venire il grattino in gola e da quel momento in poi non è più riuscito a smettere di tossire: anche perché comunque il suo apparato respiratorio non è propriamente brillante, per cui le pareti si irritano e si traumatizzano, vanno in spasmo e diventa un circolo vizioso. 

Ho fatto di tutto: non riuscivo a fargli il pouf di cortisone perché tossiva troppo, non riuscivo a farlo bere perché tossiva troppo, l'ho rialzato e gli ho fatto la terza aerosol quella che avrebbe dovuto essere fatta la sera, ed è servito un pochettino ma mica tanto, gli ho dato dello sciroppo che non è servito a niente, alle 7 di sera ho appunto chiamato la civetta ma non è entrata a darci una mano, siamo anche riusciti a farlo mangiare un po' fra un accesso di tosse e l'altro, perché comunque aveva fame, poi alle 9 gli abbiamo fatto una quarta aerosol e ci è venuto l'illuminazione divina di provare a dargli della Tachipirina: metti che tolga un po' l'infiammazione e l'eventuale dolorino e che quindi il circolo vizioso si spezzi.

Ha funzionato e ha dormito tutta la notte. 

Noi eravamo stravolti, peraltro ci siamo anche ricordati che ci sono stati anni in cui la tosse durava mesi e mesi e le notti erano infernali. Adesso obiettivamente non capita più da chissà quanto, probabilmente perché siamo fortunati assai. Però veramente ieri sera siamo arrivati alla fine che eravamo da raccogliere con il cucchiaino. 

Oggi se tutto fila liscio stiamo ovviamente tranquilli, ma dovremmo cercare di portarlo in Onlus perché arriva il tecnico per fargli i calchi per i nuovi tutorini, e ne abbiamo bisogno perché quelli che ha cominciano a essere piccoli, preferiremmo non perdere l'appuntamento: quindi se sta bene e non sembra troppo affaticato per stare seduto in macchina, ci andiamo cercando di incastrare benissimo tutti i vari farmaci anche con quell'impegno. Ricordandoci anche che siamo fortunati perché non andiamo più fino a Como per farli.

Signora mia, perché vi cercate i problemi,  potreste farli vicino a casa come fanno tutti, dicono Quelli Che Sanno, che hanno tutto il diritto di dire, per carità, ma noi abbiamo il diritto di non ascoltarli. Sempre mai pervenuti, per altro.

Mammasantissimatuttoattaccato.

Buona Giornata.

Angela

giovedì 29 ottobre 2020

Tanto non stiro mai.

 Noi siamo tutti bene e così speriamo di voi. 

Fabullo sta bene, ieri ha anche mangiato benissimo. 

Stamattina sono più in ritardo che mai, semplicemente perché la maggiore fatica di questi giorni un segno lo lascia. 

Per cui ieri sono state fatte tre areosol, sono stati dati due antimicotici per bocca, raggiungendo vette eccelse di efficienza; addirittura è stato applicato anche l'antimicotico per la pelle intorno a bocca e naso per ben tre volte al giorno, per scongiurare pasticci sempre legati al cortisone dell'aerosol; il tutto sempre in aggiunta alle 16 somministrazioni di farmaco normali (normale, ho detto normale:  e già solo questo fa pensare a quanto di normale non ci sia nulla. Per fortuna che difficilmente Quelli Che Sanno passano di qui a spiegarmi che devo stare tranquilla perché la normalità non esiste: per fortuna per loro, perché rischierebbero un ferro da stiro in testa, tanto io non stiro e quindi è lì che fa niente). Ho passato l'aspirapolvere nell'altra metà stanza e l'ho lavata tutta. Non c'è un nemmeno una cesta di roba da mettere a posto. Tutti hanno mangiato qualcosa a tutti i pasti. Mi sono perfino pettinata, non con grandi risultati ma è l'intenzione che conta. Non mi sono occupata di niente di burocratico e se ci penso mi viene da piangere. E quindi non ci penso. 

Però stamattina, appunto, sono in ritardo su tutto: la lavatrice non è ancora stata preparata, la prima aerosol nemmeno, non ho finito di mangiare tutto ciò che mi serve per non avere mal di testa. E quindi ho controllato di avere il Moment in casa. Da oggi bisogna andare a ritirare i farmaci ospedalieri, ma siccome mi sono portata avanti nell'ordine ho deciso che ci penso lunedì, nella speranza che Fabullo vada a scuola e sia tutto più semplice: oppure ci mando qualche angelo custode dei nostri, ma ci penso lunedì lo stesso. 

La Michela se l'è cavata benissimo e tutte le utenze sono a posto: oggi vengono a cambiare il termostato del riscaldamento perché funziona ma non è programmabile, bisogna agire solo sulla modalità manuale; peraltro è una bella fortuna che il riscaldamento sia autonomo. In questi giorni arriverà anche una lavatrice nuova di pacca. Sta aspettando le scartoffie per poter andare gratuitamente in mensa. 

Insomma, mi devo dare una sveglia, ma di quelle importanti.

Buona Giornata.

Angela

mercoledì 28 ottobre 2020

Si va lisci, forse.

 

Per fortuna, fortunissima direi, strafortuna, benedizione dalle altissime sfere, e, soprattutto, Pensieri degli Amici, qui va tutto bene.
La febbre non è mai più tornata, Fabu dà qualche sporadico colpo di tosse ogni tanto, c'è del catarro che gira che deve essere quello che ha dato il rialzo termico, ha mangiato e bevuto in maniera dignitosa.
Ci abbiamo dato dentro con l'aerosol, tre ne abbiamo fatte, e oggi faremo uguale. Le lavatrici sono state fatte e ce n'è una attualmente in corso; c'è una cesta di biancheria da mettere via e una ancora da piegare; passato l'aspirapolvere in solo mezza stanza, ma è meglio che niente; dato una dose di antimicotico a Fabu perché il cortisone non gli dia fastidio alla bocca, ne volevo dare un'altra e mi sono persa, oggi sarò più attenta, vostro onore (minuscolo), lo giuro; mi sono sentita Dio perché ho sdoganato del materiale per la Onlus in tempo zero, e poi mi sono accorta che non avevo fatto tutto l'ordine, e quindi ne devo fare un altro; non ho saltato nessun pasto, e sono anche riuscita a mangiare delle cose che non mi hanno  fatto venire né mal di pancia né mal di testa, che in una giornata come ieri è stato un record assoluto; ho ordinato i farmaci alla farmacia dell'ospedale; ho guardato la mole di burocrazia relativa a Fabullo che non va avanti e l'ho solo guardata; mi è venuto male quando ho letto la modalità di pagamento dell'assicurazione scolastica, nel senso che sono arrivata a metà pagina e ho deciso che lo farò poi, tanto c'è tempo, perché la capacità di concentrarmi così tanto per capire il meccanismo ieri  rappresentava una richiesta allucinante; ho letto due quotidiani a ritmo di un minuto per volta, e fatto un cruciverba da 10 x 10 di lato, perché non esiste che mi faccia impanare completamente il cervello.
Ho finito di leggere un libro di Carofiglio che mancavano 10 pagine, e poi non mi ricordo se mi sono pacificamente addormentata o se ho perso conoscenza, che mi sembra molto più probabile.
Ieri sera abbiamo anche sentito la Michela, che ha attivato il contratto internet, ed è stata molto contenta della sua prima lezione in presenza, erano solo in 10 perché era una lezione di conversazione in piccoli gruppi.
Noi stiamo tutti bene e così speriamo di voi.

vi prego, non chiedetemi perchè il post si pubblica con questo carattere qui, non lo so, sono al limite della pazienza e dei tentativi.
Buona Giornata.
Angela

 

martedì 27 ottobre 2020

Ovviamente.

 Donna Paola da La Spezia è sempre capace di dire le cose giuste al momento giusto, non si discute. Sarà l'aria del golfo che purifica i pensieri e rende saggi. 

Partiamo dalle notizie buonissime. 

Stamattina alle 9 Michela farà la sua prima lezione in università perché alla fine si continua ad andare in presenza. La decisione della professoressa di ieri è stata momentanea e dettata dal momento di confusione, e alla fine quella lezione a distanza non si è nemmeno fatta perché non ha funzionato nulla. 

E quindi ora sta andando a fare tedesco. 

Ieri si è portata avanti nella burocrazia, anche se pure lì qualche impiccio c'è stato: perché doveva andare all'azienda dell'acqua a consegnare dei documenti, ma da ieri non ci si può più andare e bisogna fare tutto via internet. Intanto è arrivata la ragazza di Grosseto che è simpaticissima: è nata in Turchia è cresciuta in Italia, e ieri si sono date una bella mano per tutte le scartoffie, Michela è già più avanti di lei che pensava di arrivare ancora più tardi. Quindi hanno preparato le scartoffie entrambe per l'acquedotto, tenendo un po' che la faccenda andasse più a rilento: in realtà in serata Michela è già stata contattata da un impiegata che le ha chiesto una precisazione, perché aveva dimenticato una crocetta in una riga piccola. Il che fa quindi pensare che tutta la procedura stia andando avanti.

invece non è ancora riuscita a finire tutto quanto per definire il collegamento internet e andrà avanti oggi. 

Insomma, come si dice appunto dalle parti del Golfo, mi pare che sia tutta arte che entra. 

Passiamo invece alle pessime notizie.

Ieri Fabullo è stato stanco tutto il giorno, ieri sera mentre parlavamo con Michela ha sempre tossito e si è lamentato al punto che non si capiva niente, e stanotte ha avuto 38 e 6 di febbre. 

Ora è sfebbrato, pieno di catarro, pensiamo sinceramente che sia solo un raffreddamento dei suoi, il che non vuol dire che sia una passeggiata: perché con la febbre e il catarro credo che sia molto probabile che dovremo dare gli antibiotici, con tutti gli annessi e i connessi della faccenda.

Ovviamente sospendiamo anche il nostro piccolo ciclo di fisioterapia, che stava andando così bene.

Ovviamente dobbiamo capire come fare con il dottore in un periodo come questo.

Ovviamente mammasantissima.

Buona Giornata.

Angela


lunedì 26 ottobre 2020

Mah, vedremo.

 Noi stiamo tutti bene e così speriamo di voi.

Qui da stasera coprifuoco alle 11, e per noi non mondani poco cambia.

Preoccupati per i numeri e i rischi da queste parti, questo sì, perché cominciamo ad avere amici malati, anche se nessuno nelle condizioni della scorsa primavera.

Anche un po' tristi e comunque preoccupati per gli amici che qui in zona si occupano di ristorazione, perché è ovvio che non si tratta di attività che potessero prevedere l'assembramento della movida torinese, ma di piccolissime realtà in cui la sicurezza poteva essere mantenuta, perché ci sono pochi tavoli ovunque, e poco afflusso. Però si tratta di attività lavorative con cui ci campa la famiglia: insomma, è evidente che non tutte le situazioni sono uguali.

E quindi parliamo della Michela stabilmente ad Arezzo, l'è toscana pure lei.

È andato tutto benissimo, viaggio compreso e Paulo Aimo Viaggiatore ieri sera alle 6 era a casa. Fabullo e Dio ce la siamo cavata bene, ammetto di essere un pochino stravolta, ma non più di tante altre volte. Ovviamente sono stata coccolata e badata, cibo appeso al cancello, e toc toc sui vetri per sapere se avevamo bisogno. 

Ad Arezzo hanno sistemato le cose in casa, sono andati a fare un po' di spesa e a procurare delle cosine che mancavano, tipo lo scolapasta, scrupolosamente dai cinesi dove lo scolapasta costava €1,50. Ci sono dei dettagli da sistemare a livello burocratico, tipo la voltura dell'intestazione della fornitura dell'acqua e internet, e ci penseranno oggi di persona con il proprietario dell'appartamento. Poi Michela si occuperà della burocrazia universitaria, mensa e appoggio sanitario per intenderci.

Oggi era tutto pianificato con gli impegni che comprendevano anche la partecipazione alla lezione, finalmente, che emozione!

Poi ieri nella mattinata, hanno cominciato a diffondersi le notizie preoccupate e preoccupanti di prima di un nuovo decreto. Ovviamente temevamo il blocco degli spostamenti, anche se eravamo sicuri che Paulo Aimo Viaggiatore sarebbe stato fatto rientrare. Per dire, un'altra studentessa che deve stare nell'appartamento sotto Michela, e che arriva da Grosseto, avrebbe dovuto arrivare tra una decina di giorni e invece ha anticipato a ieri in fretta e furia per sicurezza.

Anche perché l'università di Arezzo, che ha numeri relativamente bassi di ragazzi, che però arrivano tutti da fuori sede per la facoltà di lingue, e che quindi stanno in città e non utilizzano i mezzi pubblici perché è tutto vicino e si va a piedi, aveva chiaramente detto che per le loro condizioni non era necessario chiudere tutto: in effetti fin dall'inizio avevano applicato la possibilità di scelta tra lezione a distanza o in presenza, senza nemmeno imporre delle prenotazioni in aula come avviene ad esempio a Torino, in cui per la frequenza di persona bisogna fare i turni. E comunque era anche stato detto che sarebbero state privilegiate assolutamente le matricole, e le lezioni di lingua che prevedono conversazione, per cui in effetti sulla piattaforma era proprio complicato e poco utile. 

E invece ieri sera alle 9 è arrivato il messaggio dell'insegnante di traduzione inglese che ha detto che almeno per oggi e per i prossimi giorni la lezione sarà solo a distanza, in attesa che ogni struttura prenda le proprie decisioni.

E ovviamente ci siamo tutti rimasti assai male, proprio perché ci sembrava di aver cercato di fare bene a portare i figli di fretta e furia in città. Speriamo che veramente vengano considerate le condizioni specifiche di ogni realtà scolastica, tenendo conto che il decreto impone maglie più strette per le superiori. 

E bon, che vi devo dire. 

Oggi Fabullo andrà a scuola per 4 ore per l'unico giorno della settimana, perché poi saremo impegnati con la fisioterapia e la lastra di controllo mercoledì, perché l'avevamo persa a fine settembre. Sicuramente non potrà godersi i compagni come al solito, perché siamo tutti d'accordo nel tenerlo il più possibile protetto. Ma sarà comunque più felice che se passasse tutta quanta la giornata sempre in casa. Nella scuola di Fabullo la situazione non è attualmente peggiorata rispetto alle due classi in quarantena della settimana scorsa, che è veramente un miracolo.

Diciamo che spero però che per le 10, quando usciamo di casa, magari scenda un pochino meno di acqua dal cielo, perché attualmente penso che di venerdì 17 novembre, con una processione di gatti neri che passano sotto le scale,  alle isole Ebridi pioverebbe di meno.

Buona Giornata.

Angela

venerdì 23 ottobre 2020

La tattica.

 E via che se oggi vanno tutte lisce la Michela domani la va ad Arezzo.

Ieri sera abbiamo sentito i proprietari dell'appartamento, che sono due signori deliziosi, che ci hanno detto che la burocrazia e le utenze sono a posto, resta qualche dettaglio che è più semplice sistemare in presenza perché qualche impiegato zelante, parente stretto di quella dell'agenzia delle entrate, non accetta deleghe.

Per cui il primo pensiero è stato: ok, la prossima settimana finiamo di preparare e il prossimo venerdì la si porta. Secondo pensiero: in realtà è tutto pronto, e qui il cerchio si stringe.

Noi stiamo tutti bene e così speriamo di voi, e contiamo proprio di non ammalarci. Però il rischio di finire in qualunque catena di contatto stretto, per cui si viene messi in quarantena, c'è.

Perché: io che abbia contatti stretti con qualcuno è dura, perché vedo solo i terapisti, che non sono contatti stretti secondo la definizione dei termini di legge perché vanno parati come i palombari, e io ho la mascherina; poi vedo i vicini, all'aperto, ad almeno 10 metri, e non sono contatti stretti.

E quindi io probabilmente non incappo in nulla.

Fabu: a scuola la situazione non è peggiorata e quindi lunedì magari lo mandiamo a fare un giro settimanale, perché è altrimenti davvero troppo triste. A scuola lo proteggono al massimo, nessuno può avvicinarsi a lui senza mascherina, e quindi siamo di nuovo a posto. Però, se mettessero in quarantena la sua classe, penso che lui verrebbe incluso d'ufficio. E se si ammala, bene che vada, invece, siamo tutti in isolamento.

La Michi speriamo si faccia furba e non si cerchi rogne. 

Situazione Paulo Aimo Operativo: è quella più delicata. Perché ovviamente sono tutti protettissimi, ma i casi ci sono, e ad un eventuale tracciamento è plausibile essere fermati, ad esempio, per un pasto in mensa. Magari per niente, perché si rimane negativi, ma è ovvio che in una struttura sanitaria la prudenza è assoluta.

Quindi, il succo della riunione familiare di ieri sera è stato: se tutto va dritto anticipiamo tutto, e la si porta giù subito. Che vuol dire che partono domattina presto e Paulo Aimo Viaggiatore torna domenica.

Neanche il pentagono è sí tattico.

Buona Giornata.

Angela


giovedì 22 ottobre 2020

Il master di stamani.

 Noi tutti bene e così speriamo di voi. Dalla scuola di Fabu ieri non sono arrivate altre notizie, che è già molto meglio del ricevere notizie preoccupanti, e quindi stiamo a vedere. 

È vero quello che si diceva l'altro ieri, della difficoltà a relazionarci in generale, di questi tempi: roba che che me ne sono resa conto perfino io, che sono professionista del distanziamento, oltre che tarda.

Nel senso: sono anni che trascorriamo in casa svariati mesi invernali, che non invitiamo più gli amici perché non abbiamo le risorse fisiche per fare trovare un tavolo sgombro e delle sedie accessibili e non piene di roba da piegare, banalmente il tempo per rispondere al telefono e organizzare; siamo fortunati a non essere mai tra la ressa, per cui, se usciamo in cortile, 4 parole noi le facciamo sempre; non andremmo comunque a fare shopping né la domenica né mai; insomma, a parte la paura che Fabu stia male, ci accorgiamo meno di altri della differenza in determinate situazioni.

Eppure ieri per televisione è passata una qualsiasi pubblicità in cui c'era un gruppo di persone che mangiava insieme, facendo girare piatti, parole, sorrisi e abbracci. E, immediatamente, di riflesso, caricando la lavastoviglie, ho pensato: si, vabbè, però allora ve le andate a cercare. Frazione di microsecondo per dirmi che mi stavo completamente ottundendo: non va bene.

Attenzione: non che il virus non esista, che non sia fondamentale mettere la mascherina (anche lì: da sempre evitiamo le resse con Fabu nei picchi influenzali, anche quando eravamo abbastanza in forma da avere un po' di svago), che non sia un'epidemia aggressiva, che non andare all'apericena con i vassoi che girano sia un'imposizione da dittatura (una tristezza, una tragedia per chi ci vive economicamente, ma la dittature sono qualcos'altro): niente di tutto questo.

Non va bene che, per un infinitesimo, mi sia passato per la mente un simile pensiero che in quel contesto lì non era veramente sensato.

È vero che cambiamo il modo di vedere gli altri.

Insomma stamattina devo aver preso un master in psicologia sociale.

Buona Giornata.

Angela

mercoledì 21 ottobre 2020

In materia.

 Intanto ieri la tangenziale era praticamente vuota, in un giorno feriale, da un giorno all'altro. Vuota per i parametri torinesi, vuota davvero. Probabilmente la progressiva quarantena in parecchie scuole, che riduce gli spostamenti.

Ieri sera abbiamo deciso che oggi Fabu sta a casa. Lui sta benissimo, a scuola fanno l'impossibile per tutelarlo, a costo di farlo salutare dai compagni solo a distanza, però diventa proprio dura.

Da ieri sera ci sono due classi in quarantena, che non sono quella di Fabio, però con il passare delle ore tutto può capitare.

Per cui lo teniamo tranquillo e decidiamo man mano, il primo pensiero organizzativo andava fatto solo per oggi, perché poi domani e dopodomani fa fisioterapia. Viviamo sostanzialmente alla giornata, e noi siamo dei professionisti in materia.

Ovviamente il nostro obiettivo è sempre che Fabio non si ammali, ma adesso più che mai: se dovesse essere solamente messo in quarantena preventiva per casi nella sua classe, lui dovrebbe formalmente stare in casa e ci dispiacerebbe perché non potrebbe continuare la fisioterapia; ma noi saremmo liberi di muoverci, e quindi uno può partire e portare Michela ad Arezzo non appena arriva la notizia che le utenze sono attivate nell'appartamento. È chiaro che, se invece si ammala, primo ci bloccano tutti, e comunque non sappiamo bene come sarebbe l'assistenza.

E allora, tadah tadah tadah, vi conto, lallahhhhhh, cantando, lallahhh, che ieri hanno telefonato dalla direzione regionale dell'agenzia delle entrate, dove hanno confermato che abbiamo fatto tutto bene e che l'impiegata zelante che ci ha spedito indietro non è stata proprio furba. Non l'hanno detto così, ma il succo era quello, mi ha chiamato una signora simpaticissima ed è stata limpida assai.

Adesso la regione dovrà leggere tutta la documentazione e deliberare se va bene, ma tutto quello che dovevamo fare entro la scadenza è corretto.

Andata.

Buona Giornata.

Angela

martedì 20 ottobre 2020

E sì.

 E niente, qui si fa tesa, tesissima, inutile girarci attorno. Tesa nelle scuole, tesa ovunque. Lo si tocca con mano nei discorsi, nell'agitazione.

Io che sono sociologa provetta, uso il metro della tangenziale. A posto siamo, mia cara, ci manchi tu a pubblicare su feisbuc qualche considerazione brillante, dice LA PAOLA. O per la carità, dico io. 

Però io al metro tangenziale ci credo sul serio: nel senso che, quando le persone sono per qualche motivo agitate di loro, in tangenziale danno il meglio di sé, anche se di per sé il traffico non sarebbe così difficoltoso. Ieri era appunto così: traffico ovviamente intenso, cantieri storici che sono lì più o meno dall'eternità, ma il tutto una sciocchezza per quel tratto di strada. Nel senso che non c'erano code come nel periodo pre covid, indubbiamente non si è tornati alla stessa quantità di auto lì intorno: sostanzialmente, chi era di fretta poteva tranquillamente mettersi in corsia di sorpasso e rimanere ai 130 per tutto il tempo che lo riteneva opportuno. 

Invece era la follia totale: tutti aggressivi da morire, con il rischio di scontrarsi ai caselli per che partivano che neanche al Gran Premio, con gli sguardi in cagnesco durante i sorpassi. Tutte le tensioni scaricate lì, roba da farsi il segno della croce, è stato un incubo. 

Tensioni tra i genitori nelle scuole. Tensioni tra i genitori dei bambini della Onlus, per fortuna tranquilli per quanto riguarda la Onlus stessa, in cui si è talebani nella sicurezza, ma ieri mattina abbiamo passato due ore a sviscerare le quarantene caso per caso perché la confusione delle risposte date è assoluta: il pediatra dice una cosa, la scuola un'altra, gli assistenti un'altra ancora.

Bambini disabili a cui viene fatto il tampone, nemmeno necessario, perché poi a guardare bene il contatto stretto non c'era stato perché erano già a casa per i fatti loro, e per farlo gli hanno fatto fare la coda in macchina all'hotspot di più di tre ore, perché hanno diritto alla corsia preferenziale ma poi nessuno li fa passare e non è bello arrampicarsi in macchina sopra alle altre; un bambino si è agitato talmente tanto che poi ha avuto una crisi epilettica da manicomio. Nei pochi hot spot, le code sono già chilometriche all'alba, quando poi aprono alle nove. Ma poi come si fa a fare il tampone ad un disabile seduto in macchina.

Da Paulo Aimo Operativo sono pronti per riaprire il reparto. 

Insomma, non possiamo dire di essere nelle condizioni della primavera scorsa, per fortuna, ma è tutto faticoso assai.

Buona Giornata.

Angela

lunedì 19 ottobre 2020

Sempre i vostri pensieri.

 Udite udite, oggi non vi rompo l'anima con la PEC: perché l'abbiamo spedita. La direzione regionale ovviamente non ha mai risposto e a me è veramente girata l'anima. Sabato ho ripreso la mitica guida agile a pagina 14, dove c'è scritto che si può fare, leggendo bene bene sono risalita ad una PEC che, guarda caso, si sovrappone perfettamente a quella che ha usato l'amica lombarda. E quindi ho preparato tutte le dichiarazioni in cui giuro di depositare alla fine del periodo emergenziale, ieri mattina abbiamo scansionato tutto, con il nostro scanner a carbone, ieri pomeriggio abbiamo spedito con il fiato sospeso, perché non partiva: mammasantissima è troppo pesante, mammasantissima hanno la PEC piantata. E poi è andata.

E a quel punto, saltellando su un piede solo e ballando la quadriglia in cucina, ho spiegato all'universo creato dove possono recarsi, a passo lungo e ben disteso, tutte le scartoffie riunite e tutte le riforme inutili.

Poi mi sono seduta. Giuro. Un'intera mezz'ora a guardare qualcosa in televisione, non mi ricordo manco cosa,  era semplicemente stare lì e essersi tolti un problema. 

Poi, per carità: potrebbero trovare qualche bega, ma per adesso veramente basta.

E poi abbiamo sentito gli Amici che man mano ci dicevano di essere in isolamento fiduciario, e quelli che devono fare il tampone, e per fortuna stanno tutti bene, anche i positivi. 

Fabu è stato bravissimo anche venerdì, oggi torna a scuola salvo sorprese dell'ultimo momento, cioè i professori che ci dicono che gli assenti sono troppi, e poi andiamo a musica.

Insomma, i vostri pensieri, come sempre, hanno funzionato.

Buona Giornata.

Angela


venerdì 16 ottobre 2020

Calzini

 Voi incrociate anche i calzini, quelli spaiati perché proiettati dalla lavatrice in un buco nero, che oggi mi rispondano che sì, e che io possa passare il fine settimana a preparare la PEC, nominando gli allegati come Dio comanda, io ragazza di grandi ambizioni.

Vi conto invece di oggi che ieri le tre ore di fisioterapia sono andate benissimo, Fabu ha fatto rinforzi che non faceva da tempo senza battere ciglio, e siamo contenti. Io stavo lì con il fiato sospeso a sentire come respirava, che non si affaticasse troppo, e invece è andata proprio liscia. Addirittura 40 minuti sulla statica.

Oggi si replica e vediamo.

E vi conto ancora che siamo tutti attualmente sani: qui ormai in ogni famiglia si aspetta un tampone, per fortuna tutti i nostri amici stanno bene, e per fortuna chiunque sia lì che aspetta non è stato visto da noi da parecchio tempo. E quindi ci sentiamo molto fortunati, ma moltissimo.

State attenti, tutti quanti, davvero.

Vi abbracciamo.

Buona Giornata.

Angela

giovedì 15 ottobre 2020

Mica il medico.

 Ma Signora Mia, dicono Quelli Che Sanno, con tutte le cose importanti che capitano, Lei si è persa con questa bega degli ETS? Con tutte le cose che dice di aver sempre da fare? Per carità, se questo le serve per sentirsi impegnata, per carità.

Fermi tutti: qui le giornate ruotano intorno all'assistenza di Fabu, mangialo lavalo vestilo, e mangialo vuole anche dire preparare il pasto, e vestilo, vuole anche dire che tutta roba è stata lavata e asciugata ed è sempre in attesa di essere messa negli armadi, in questo momento le ceste da piegare sono solo due perché ieri è stato proficuo. E tutta l'assistenza indiretta, che è la burocrazia, farmaci e scuola, che non finisce veramente mai.

Ci sono i pavimenti da lavare, perché si entra con la carrozzina bagnata. E ogni volta che si entra in bagno ci si dedica sempre almeno un minuto a pulirne un pezzo: perché tutti siamo trafitti da un raggio di sole a questo mondo, ma noi un po' di più, e non si sa mai se un attimo dopo potemmo essere seduti accanto ad un letto in ospedale, e tutto deve sempre mantenersi dignitoso, senza mai rimandare.

E si sta con il fiato sospeso a sentire Fabu respirare, perché in autunno per forza ha sempre un po' di catarro, ma ora siamo più che mai all'erta. E si aspettano i risultati degli amici che fanno i tamponi, perché hanno sintomi o perché qualcosa è successo. 

E si prepara la partenza della Michi.

Ecco, in tutto questo, stiamo dietro alla bega. E non per sentirsi impegnati, ma perché di fare la volontaria non me l'ha ordinato il medico, ed è responsabile occuparsi di questa cosa per il bene delle famiglie della Onlus. 

Come ho scritto ieri alla direzione regionale dell'agenzia delle entrate.

Ma hai scritto che non te l'ha ordinato il medico?, chiede LA PAOLA preoccupata assai.

Testuali parole, rispondo io. Scusandomi perché potrei avere disturbato la direzione in maniera impropria, ma non sapevo veramente più chi contattare. Mentre Fabu ha dormito mezz'ora e io ho dettato la mail mentre sparecchiavo e ringraziavo la lavastoviglie di esistere e poi l'ho corretta al volo.

Perché ieri è arrivata la conferma che la signora all'agenzia territoriale ha sbagliato, e quindi io davvero adesso voglio inoltrare via PEC per mantenere la correttezza delle date senza rifare l'approvazione, e poi uso l'appuntamento del 29 per depositare gli originali. L'ufficio ha sbagliato e adesso voglio essere facilitata.

Per altro, l'inoltro degli atti privati via PEC è consentito, non è una gentile concessione, è solo che non piace.

Che poi mi rispondano, e in tempo utile, lo scopriremo solo vivendo.

Buona Giornata.

Angela