giovedì 16 maggio 2024

Permalosi assai.

 Riassunto del riassunto:  vi ricordate la Famiglia Isterica in grande difficoltà con l'assistenza della propria bimba gravissima? Quelli Che Sanno avevano deliberato che la misura assistenziale finora erogata non era congrua. Poi, dopo valutazione del caso in apposita commissione, la stessa misura l’avevano rinnovata. La  famiglia aveva espresso perplessità e disappunto, e Quelli Che Sanno si erano stupiti e anche un filo risentiti.  

Poi però avevano  firmato un progetto con assistenza di un'intera settimana lavorativa, con  un operatore adeguatamente formato che avrebbe accudito in autonomia con la bambina.

Era veramente stata una vittoria, perché mai era accaduta una cosa simile. 

Sapete come è finita?

Nel nulla. 

La famiglia non ha nessun supporto. Nemmeno quello che aveva prima, perché non essendo congruo è stato revocato.

La famiglia non riceve risposta alle comunicazioni inviate per via istituzionale. 

Riceve solo una serie di telefonate contraddittorie, uno che dice il contrario dell'altro, ovviamente solo comunicazioni verbali, una roba a metà tra il circo e la farsa, con una netta deviazione verso il festival degli orrori. 

La Famiglia Isterica chiede chiarezza: non potete strutturare ciò che voi stessi medesimi avete deliberato essere necessario?  Bene, dichiaratelo.

Tutto tace. 

E invece ovviamente, soprattutto, sta partendo la girandola delle formule di rito: Signora Mia, però voi dovete anche aiutarci (noi? dobbiamo aiutare voi?), dovete capire che si tratta di una situazione complessa (noi dobbiamo capirlo? noi?), è necessario rispettare le professionalità (quali professionalità? noi non vediamo nessuno). Quelli Che Sanno sono nuovamente offesi: loro; certo che sono già permalosi.

Che spettacolo, che spettacolo.

Buona Giornata.

Angela

mercoledì 15 maggio 2024

Fabullo e le gocce.

 A Fabullo piace guardare la pioggia: quando non fa freddo sta con la coperta nella vetrata aperta con la zanzariera, che è come essere fuori: all'arietta, alle gocce che risuonano, agli uccellini che se la contano quanto quelli che parlano in strada, alle foglie che diventano lucide, al profumo di menta. É proprio una cosa che lo fa contento, che non vede l'ora.

É fondamentale sempre non inciampare: non solo nei pantaloni in discesa, che non c'è proprio da discutere; ma anche qui, anche stavolta, nei pensieri. Mai chiedersi perché Fabullo ama la pioggia, cosa gli piace, cosa vorrebbe fare, uscire e bagnarsi o essere contento di essere al caldo e, che ne so, accendere il bollitore. Mettere gli stivali. Cercare le lumache o i funghi. Uscire con l'ombrello, le gocce che fanno dondon sulla tela, e andare a trovare qualcuno. 

Mai. 

Mai fare una boiata del genere.

Vietato pensare. 

Buona Giornata.

Angela 

martedì 14 maggio 2024

La tristezza tecnica.

 Vabbè, ma allora i rocamboli e le carambole non sono solo storie da provincia, ma pure da città in cui mezzo mondo marittimo converge. Per cui mi consolo e mi sento assai meno turúlu. 

Per altro, per fortuna, tutto procede per il meglio. E quei pantaloni, nello specifico, non faranno altri danni in quanto rotti. 

Vi conto del tecnico, che nello specifico è lo specialista di sistemi posturali della filiale italiana di un’azienda produttrice tedesca; è sostanzialmente il fornitore dell’officina ortopedica: che giovedì ha lavorato tutta la mattina per rifare il calco del sistema posturale e poi scansionarlo. Tutto il materiale della carrozzina era già stato ordinato, adesso la seduta va in lavorazione, tra circa un mese facciamo la prova definitiva con le successive rifiniture.

Che vuol dire: la seduta arriva all'officina ortopedica; lo specialista va lì, fa le rifiniture, lo prova sul paziente, modifica, riprova, e così via. Normalmente il paziente è lì.

Nel nostro caso sarebbe: modifica; appena possibile prova domiciliare; nuova modifica; nuovo ritorno a casa nostra.

Lo specialista era pensieroso. Assai. Ma, delicatamente, non me lo diceva.

Sei preoccupato? 

Si. Perché è un lavoro davvero difficile, voglio farlo nell' officina di Erba perché è il posto migliore, il vai e vieni richiede tempi lunghi e Fabullo ha bisogno di una carrozzina perfetta in fretta, senza sbagliare niente. 

Lui è bravissimo, lavora sempre con le situazioni più complesse, e se è preoccupato è perché ne ha motivo.

Per cui: parleremo con il Medico Santo Subito per dare a Fabio un antidolorifico che ci permetta di arrivare a Erba. Una volta lì sarà tutto organizzato perché Fabullo possa essere sdraiato tutte le ore che servono per finire il lavoro. E poi torneremo a casa. 

Insomma: una tristezza. 

L’altra tristezza riguarda il sistema posturale in sè: è il meglio che la tecnologia offra per Fabullo, ma la gestione del metti su e metti giù non sarà una passeggiata per noi. 

Diciamo che adesso non ce ne ricordiamo già più, perché qui la vita corre, e beati quelli che passano il tempo seduti sul taburètto a rimuginare su quando alle elementari il bisnonno dello zio del portiere dell'amichetto ha detto una cosa spiacevole; ma giovedì pomeriggio eravamo affranti.

Buona Giornata.

Angela

lunedì 13 maggio 2024

I rocamboli.

 Il nostro fine settimana è stato rocambolesco, in caduta libera, zoppicante.

Letteralmente, che vuol proprio dire: per davvero.

Perché venerdì sera, andando verso il vicinato a pochi metri, di buon passo saltellante, in discesa, sono inciampata nei pantaloni larghi e lunghi e sono planata sull’asfalto: in velocità (la mia, per carità, non quella di Bolt); materiale grutuluto per definizione; arrivandoci dall’alto poiché in discesa.

Ho rotto i pantaloni, escoriato ginocchio mano polso, battuto spalla e anca. Fatto un tonfo che si è sentito da dentro casa.  Però i pezzi c’erano tutti ed erano attaccati insieme. Solo che dopo qualche ora le mitiche botte sono uscite tutte, soprattutto il piede ha iniziato ad essere dolente acutissimamente: è stato necessario decidere se arrivare in bagno con aiuto rischiando di prendere nuovamente terra in due, o rischiare di fare la pipì addosso.

Ho scelto la seconda, non era possibile fare diversamente. Il piede era non appoggiabile da nessuna parte, nemmeno sul lenzuolo. Lo abbiamo immobilizzato. Ho preso una bella dose di antidolorifici.

La notte è stata eterna. Ovviamente eravamo nel panico, pensando a come avremmo gestito Fabullo nella peggiore delle ipotesi dei giorni seguenti.

La mattina ho fatto la fisioterapista non iscritta all’albo, quindi abusiva, che ha fatto un bendaggio funzionale al piede di se stessa medesima. E lì abbiamo cominciato a tirare il fiato, nel senso che andava talmente meglio che non poteva essersi rotto niente. Ho preso altri antidolorifici. Ho camminato malissimo e pianissimo, tuonata completa per i farmaci.

Ieri mattina era tutto meglio ancora. Un rottame, ma meno catorcio, che è una bellissima scala di valori, è innegabile: però per noi è una notizia inestimabile.

È tutto per aria, perché tutto ciò che andava fatto nel fine settimana non è stato baffato dall’agenda: pazienza. Poteva essere un cataclisma. E’ vero che si poteva fare meglio, così non avrei rotto i pantaloni e non camminerei come un bacchetto semovente: ma le Alte Sfere sono imperscrutabili, e, se proprio dovevano saccagnare, almeno hanno avuto la mano leggera.

Buona Giornata.

Angela

venerdì 10 maggio 2024

Il cielo di oggi.

 Il tecnico ve lo conto poi: oggi dobbiamo solo pensare che è una giornata incantata, perché è il genetliaco di Luana.

Con il cielo smaltato, le rose, le finestre aperte: è una delle possibilità più preziose quella delle stagioni a finestre aperte, senza il confine dei muri, la casa piena di aria nuova, le chiacchiere di chi cammina qui fuori.

É proprio per dire che il mondo festeggia Luana, perché c’è,

Immensa fortuna e benedizione per tutti noi che, nello scorrere degli anni di galassie pianeti e nebulose, abbiamo Luana con noi. E vicina. E la conosciamo.

E la abbracciamo.

Buona Giornata.

Angela 

giovedì 9 maggio 2024

Quel che si salva.

 C’è chi salva la Regina, ops, il Re. Chi benedice l’America. Chi chiama in causa grandi potenti nelle Alte Sfere. Kent Haruf ne ha scritto una meravigliosa, di Benedizione.

Noi restiamo umili e incoroniamo il mortaio e il suo pestello. Lo portiamo in cielo. Ci sentiamo Panoramix, ma la pozzione maggica nun ce l’avémo. 

A questo punto contiamo ciecamente sul fatto che non ci verranno il tunnel carpale, le tendiniti di polso, le deformità infiammatorie delle dita tipo la strega Bacheca. Quanto meno non ci verranno domani.

Sulla tangenziale taccio.

Taccio. 

La tangenziale non si salva come il pestello.

Per carità: poteva andare peggio, non voglio sapere come sia alle otto del mattino: lo so perché me la contano, la vita da girone dantesco.

Ho cantato, sempre per carità: Children of the sky, non so quante volte. Pure i Simple Minds. I Muse. Ehhh… ne ho avuto di tempo. Non è bastato nemmeno guardare le Alpi Cozie in un giorno finalmente blu cristallo, per apprezzare il contesto.

Fabullo non è stato niente contento, non solo per i miei gorgheggi da palmipede ruspante di fattoria. 

Aveva proprio male.

Stamattina arriva il Tecnico per rifare la scansione del sistema posturale: perché è passato troppo tempo e non vuole fare errori.

Siamo contenti di vederlo, le mitiche due parole sono garantite.

Buona Giornata.

Angela

mercoledì 8 maggio 2024

Coincidenze consigli contesti.

 Il mortaio è procurato. Che dire, era meglio diventasse scuro e profumato di erbe aromatiche, pinoli, basilico, e via elencando; e invece si opacizza di farmaco. 

Però, vabbè: è assodato che erano meglio tante altre cose, svariatissime; detto questo, intanto confidiamo che torni la sensibilità alle mani, che smettano di fare male i polsi, e sarà stato trovato un altro salvagente del quotidiano.

Donna Paola la sa sempre tutta, lei non avrebbe avuto mezzo dubbio sin dal primo giorno sul come procedere. 

Fabullo sta meglio. Davvero.

A questo punto la coincidenza del togli e rimetti quei fermenti lattici specifici diventa difficile dire che lo sia davvero una coincidenza.

Signora Mia (eccoli eccoli!!!), le coincidenze magari non esistono, ma che i fermenti lattici possano essere così significativi ci sembra un delirio da Madre Isterica, noi non vediamo mai Fabullo però…. (PS: é l’equivalente di: io quell'articolo non l’ho letto tutto, ma quella frase non mi piace).

Adoro Quelli Che Sanno che danno buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, direbbe il Saggio. 

Il Medico Santo Subito ha deliberato: ecco, con Fabio nulla è mai scontato, traffichiamo con le dosi ma non togliamo più quei fermenti, i fatti sono fatti.

Il Medico Santo Subito, invece, è l’equivalente di chi gli articoli li legge tutti, contestualizza le frasi, e cerca anche le fonti.

Andiamo a fare fisioterapia.

Che la tangenziale e il suo cantiere siano con noi, ci raccontano aneddoti paurosi.

Buona Giornata.

Angela 

martedì 7 maggio 2024

Viva il pesto.

 Va detto che non avevo capito nulla a proposito della terapia per l’intestino. Ero assai ottimista. O illusa. O completamente alienata.

Nel senso che sapevo che dopo le prime due settimane si passava a 4 somministrazioni invece che tre, e avevo dato per scontato che sarebbero state altre due settimane.

Invece ieri il Medico Santo Subito, con immenso tatto, mi ha spiegato che la terapia andrà avanti almeno tre mesi se non quattro, con esami ogni mese. Se funziona, ogni tanto si farà un mantenimento. Io ho raccolto braccia e mandibola e ho detto: vabbé. Però il Medico Santo Subito ha detto che per ora la dose resta quella.

Ma la prospettiva cambia e ci dobbiamo attrezzare, perché le pastiglie sono difficilissime da gestire in peg e dobbiamo trovare mezzi più efficaci per tritare: noi abbiamo un master in polverizzazione farmaci, abbiamo collezionato e sperimentato strumenti di tutti i tipi, fogge, marche. E questa volta è veramente dura.

Ieri gli infermieri hanno portato un trita pastiglie elettrico, grosso grosso, con un gran pistone che preme e ruota, ma non erano niente convinti: e avevano ragione, perché il risultato con il nostro che va a forza di rotazioni di polso è nettamente migliore.

Solo che, dopo solo due settimane, qualche lieve impiccio infiammatorio lo stiamo già avvertendo.

Gli infermieri ci hanno detto che loro nei reparti complessi, dove queste situazioni capitano, lasciano stare ogni marchingegno, perché l' idea più efficace e meno faticosa resta quella che proporrebbe Donna Paola: mortaio e pestello, facendo solo attenzione a raccogliere bene, che già una parte resta in siringa. Insomma: la morale è sempre quella, viva il pesto.

E quindi ci attrezziamo. 

Detto tutto questo: ma un accidenti di formulazione in sciroppo? 

Il Medico Santo Subito ha anche detto, per il nuovo malessere intercorrente (che definizione: chissà come si chiama il totale di addendi intercorrenti che si sommano dando luogo a esiti non sempre aleatori) che per forza proviamo a tornare ai fermenti lattici nella dose precedente, così proviamo a ragionare a bocce ferme: perché non si capisce mai niente. A me le definizioni del Medico Santo Subito piacciono da morire, perché sono le più precise e reali.

Buona Giornata.

Angela 



lunedì 6 maggio 2024

Ondeggiamo.

 Se il contrario di irrequietezza fosse quietezza, noi vorremmo sperimentarla. Poiché non è un termine tanto contemplabile, possiamo lasciare perdere: meno male, perché altrimenti non sapremmo tanto come fare, oggi come oggi.

Che, per altro, ieri è passato il Giro in fondo alla strada del paese e l’elicottero ha cambiato inquadratura proprio quando stava sulla nostra collina.

C’entra qualcosa, mia cara, con l’esordio,  tutto ciò? Mi sembri assai divagante, dice LA PAOLA.

Ma no che non c’entra l’elicottero, che qui si voli con i pensieri è noto, Pindaro era un dilettante.

C’entra l’irrequietezza? Mah, si, anche se non è forse la definizione più corretta: vuol dire che siamo sulle spine, per aria, perplessi, con il fiato non cortissimo ma il respiro non è profondo, sta a mezza via, ecco.

Perché tutto sembrava andare molto meglio con l’inizio della cura, negli ultimi due giorni invece ci siamo di nuovo lentamente attorcigliati a qualcosa. A non sappiamo cosa.

Fatto sta che Fabullo si è lamentato, è stato agitato: non come quando aveva chiaramente le coliche, nulla di così violento. Ma la faccia è stata stanca, triste, pallida,  tirata, non è riuscito a riposare se non per brevi intervalli.

Solo per dare un esempio in soldoni sonanti (non quelli veri, niente borsa di Prada, ditelo a Quelli Che Sanno): per quanto le nostri notte siano sempre fatte di grandi sonnellini a singhiozzo fino alle sei del mattino scarse, la domenica cerchiamo di stare comunque sdraiati fin verso le sette abbondanti, per dare riposo a muscoletti e ossicini vari.

Ecco, le ultime notti altro che a singhiozzo. Ieri mattina alle sette Fabullo era già in soggiorno per provare a farlo essere più contento, prima delle otto Paulo Aimo Giardiniere era già fuori a zappare e a seminare il prato e io piegavo ceste di roba pulita, tanto ormai la giornata era avviatissima.

Non abbiamo capito niente: se sia solo agitazione, che non è impossibile perché tutti i farmaci neurologici potrebbero avere un diverso assorbimento ed è possibile che servano alcuni giorni per trovare un equilibrio. Oppure ha un dolore, non troppo ma un po' sì.

Ieri alla fine, a metà mattina, abbiamo deciso che: ripristinavamo gli stessi fermenti lattici che avevamo ridotto qualche giorno prima; davamo della tachipirina per qualche dolore, chissà se e dove. E quindi, appunto, siamo ondeggianti: tra la preoccupazione, l’indeterminatezza, e vai a sapere che altro.

Tra poco arriva il Medico Santo Subito, gli abbiamo già preparato la colazione.

Buona Giornata.

Angela

venerdì 3 maggio 2024

La genetica, il genio spontaneo e le gocce pazienti.

 Sempre lo diciamo. Sempre. E vedete che è vero.

Luana è un genio.

Indubbiamente respirare la stessa aria di quelli assai intelligenti che hanno camminato per Firenze nei secoli ha proprio un'azione sul patrimonio genetico e sulle neuro sinapsi. Detto questo, però, Luana è un genio a prescindere e noi lo sappiamo. 

Non si poteva dirlo meglio di come lo ha detto lei.

E sempre siccome che non pensiamo mai male, esattamente come suggerisce Luana, non diciamo assolutamente che, nel caso dei contributi progettuali, c’è il remoto rischio che si affacci l’idea che tali contributi li piglino sempre quelli, a forza di rendere tutto più tortuoso del Rondó della Forca a Torino alle 17.30 di un giorno feriale (fidatevi: uno piuttosto di attraversarla sceglie una deviazione che passa da Stoccarda). Ma certe cose noi non le diciamo, per la carità.

Così è meglio parlare del tempo: che non è dappoco, però, quando gli spostamenti sono significativamente più impattanti rispetto a ciò che accade alla media non solo nazionale.

Per cui ieri siamo andati a fare fisioterapia: la fortuna è stata che nei momenti di carico e scarico le Alte Sfere ci hanno graziato e le gocce erano poche: è l' attimo cruciale, perché è necessario staccare gli ancoraggi della carrozzina al furgone, ed è da fare e basta, rapidamente, con una certa qual pratica, ma è da fare lo stesso: vuole dire che non si può uscire da un luogo riparato e asciutto (il furgone in oggetto) e correre verso una meta confortevole. Non si può. Quell'attimo lì fermi è consistente, con il solleone o la tormenta. Perché sono i dettagli che fanno una vita liscia o aggrovigliata, mica i massimi sistemi.

E le gocce hanno avuto pazienza per noi.

Ma tutto il resto, mammasantissima, la strada faceva paura, per quel poco che si vedeva, acqua a torrenti 

Buona Giornata.

Angela 

giovedì 2 maggio 2024

Mica ninfee.

 Tra le riflessioni sulla Festa del Lavoro che stiamo attentissimi a non fare emergere mai dalle bolle dello stato cosciente, le teniamo con grande attenzione, cautela, determinazione a livello sotto liminale; tra quelle non riflessioni dichiarate a noi stessi, dicevo, in una chiacchierata tra Amici mi hanno raccontato la seguente vicenda: una Onlus della Lombardia con finalità culturali organizzava delle rievocazioni storiche che duravano qualche giorno, coinvolgendo tutto quel territorio: fiere, sfilate, rappresentazioni teatrali, eventi gastronomici, conferenze, interventi nelle scuole, immaginate tutto ció che ci può tranquillamente stare dentro. 

Un bel ritorno per il territorio, è abbastanza lampante.

Si finanziavano con la richiesta di contributi progettuali.

Hanno deciso di non farlo più. 

Non di non scrivere più progetti: proprio di non organizzare più tutta quella faccenda.

Che vuol dire che ci perderanno i commercianti, i ristoratori, le comunità: fosse anche solo stato per l'uscire di casa e incontrarsi, che appare chiaro essere un pilastro dello stare bene. 

Con un perché detto chiaramente: facevamo una cosa bellissima ma siamo un’organizzazione piccola, che alle fondazioni interessa molto poco e nel budget di progetto ci vengono imposte delle spese volte a mantenere delle professionalità a noi inutili, quando invece dobbiamo pensare, ad esempio, a stanziare risorse per la sicurezza, vista la quantità di folla che accorre: diversamente , noi dobbiamo destinare i fondi ad un project manager per la comunicazione. 

Non lo facciamo più.

Ah ecco, abbiamo pensato noi. 

Per quanto l’organizzazione in questione sia relativamente piccola, l’evento in questione ha un impatto sociale per quel territorio che appare indubbiamente più interessante e remunerativo di quattro poveri disabili. 

E hanno rinunciato, per l'assurdità progettuale. 

Non siamo stati contenti, anzi. 

Però abbiamo pensato: allora non siamo scemi, lamentosi, oppressi ed esclusi, umiliati e offesi (vabbè, sì, mi è scappata la mano, me ne dolgo). 

Allora certe impressioni sono comuni. 

E di più: non sono nemmeno impressioni, pennellate dense e poi trasparenti, tra il verde e il blu, flutti e ninfee. 

É vero e basta.

Buona Giornata.

Angela