Io voglio ringraziare Boog perché, proprio nel giorno del Grazie, ci ha raccontato una bella storia, che sono andata a cercare sulle pagine lombarde. È un Grazie che esistano i due operai che non hanno esitato meno di un nanosecondo a salvare il pensionato scivolato in Po, prima che la corrente diventasse troppo forte da trascinarlo via: visto che il Grande Fiume è tornato "normale", come dice Boog, ma non va mica piano.
Invece, non c'è proprio nessun pensiero positivo da esprimere per la storiella di oggi. Vi dirò di più: è la classica faccenda noiosa, scontata nella sua pochezza, che se la si racconta in coda dal panettiere, la gente si stufa perché sono sempre quelle. Tristezza nella tristezza.
La Ragazza Venuta Alta vive con la famiglia in un alloggio di un condominio di 10 piani, ovviamente dotato di ascensore.
Mercoledì la mamma, chiacchierando con i vicini di condominio, scopre che l'ascensore verrà bloccato dal lunedì al venerdì nella settimana del 9 dicembre, e sarà completamente inutilizzabile. Vuol dire che la Ragazza Venuta Alta non potrà uscire di casa.
Attenzione: la mamma l'ha scoperto da chiacchiere casuali, che vuol dire che, se per qualunque motivo, lei non avesse incontrato i vicini, che ne so, fosse stata bloccata in casa dalla tareffaggine per qualche giorno, o fosse stata via, non l'avrebbe saputo o l'avrebbe saputo all'ultimissimo momento, la mattina stessa del blocco, per intenderci.
Non era apparsa nessuna comunicazione ufficiale, e, soprattutto, non era stata contattata per segnalare quello che per questa famiglia è evidentemente un problema.
I vicini sono veramente caduti dal pero: perché nell'assemblea condominiale, che aveva deliberato i lavori e la conseguente spesa, loro avevano ricordato la presenza della ragazza e quindi la necessità dell'informazione, e l'amministratore aveva detto che si sarebbe provveduto.
Il problema è irrisolvibile proprio solamente per la ragazza, perché tutti gli altri possono accedere ai loro appartamenti passando dall'ascensore della scala adiacente, uscendo sulla terrazza e facendo un giro che fa rientrare sul pianerottolo: non è comodo ma nemmeno impossibile per i camminanti. Il problema è che questo percorso non è accessibile per una carrozzina per la presenza di gradini.
La mamma, assai inferocita, chiama l'amministratore, e lì comincia il palleggio, che manco Pelè: doveva essere il suo padrone di casa ad informarla. Il padrone di casa dice che tanto lui alla riunione non c'è andato, e che comunque lei come inquilina potrebbe chiedere i verbali delle riunioni stesse. Nuovo palleggio sull'azienda che deve fare il lavoro che pare fosse stata incaricata di avvisare: che peraltro c'entra proprio poco, oserei dire.
Insomma: bene che vada, se ne sono dimenticati. Oppure, meno bene ancora, se ne sono proprio fregati.
A questo punto, ieri, giovedì, appare la comunicazione ufficiale appesa nei vani comuni. Così la Madre Isterica è contenta.
E, tristissimo, il succo è stato questo: è ovvio che tutto richiede una manutenzione, ed è ovvio che uno che vive in una casa con un ascensore deve sapere che ogni tanto può capitare; ed è, soprattutto, altrettanto ovvio che, uno che ha dei problemi, deve sapere che deve sempre arrangiarsi in ogni momento, perché le emergenze possono capitare: e quindi la mamma della Ragazza Venuta Alta è tenuta ad avere sempre delle soluzioni. La Madre Isterica, sempre ovviamente.
Peccato che però questa non sia stata un'emergenza: non è stato un guasto che si è verificato improvvisamente, caratteristica essenziale dell'emergenza, e che richiede un blocco prolungato per la sua complessità di soluzione.
Si tratta di manutenzione ordinaria, che poteva essere, ovviamente, sempre ovviamente, comunicata: e soprattutto, in questa situazione particolare, concordata.
Visto che era stata inadempiente, la madre isterica si è eccome procurata coppia del verbale dell'assemblea condominiale: nella quale viene deliberata la spesa, ma non c'è nessuna indicazione sull' emergenza e sull'urgenza del lavoro. Evidentemente sarebbe stato possibile pianificare questo lavoro, già nel passato, nel corso dei mesi: ad esempio parlando con la Madre Isterica, e, consci dei disagio, cercando di pianificarlo in un momento in cui, per esempio, la famiglia andasse in vacanza o comunque avesse meno problemi nell'organizzarsi.
Ovviamente non si sta commettendo un crimine, ponendo la famiglia in una situazione come quella che potrebbe capitare, per esempio, con un terremoto, per cui vengono buttati sotto i ponti.
Però è stato creato un disagio oggettivo: perché la soluzione è semplicemente rimanere a casa al caldo. La motivazione di tale comportamento risiede nel fatto che non ci fosse nessuna necessità di avere delle particolari precauzioni nella gestione di questa particolare situazione, perché questa famiglia è, a tutti gli effetti, rappresentata da condomini come gli altri come gli altri.
Gli altri si arrangiano, lo dovete fare anche voi: non avevamo particolari obblighi verso di voi.
Peccato che non sia vero, perché la Ragazza Venuta Alta non è un condomino come tutti gli altri.
Quindi non è commesso un crimine, ma il ritenere che sia un dettaglio che la ragazza rimanga chiusa in casa è quantomeno una leggerezza. Peraltro rimanere chiusa in casa improvvisamente, perché,se la mamma non avesse chiacchierato per caso, non l'avrebbe mai saputo se non a frittata fatta.
Perché è vero che la ragazza non morirà di fame e di freddo, rimanendo chiuso in casa: ma non potrà frequentare il posteggio diurno, e sarà quindi necessario pianificare un'assistenza in casa che non è scontata. Come non è scontato che la ragazza non abbia delle cose importanti da fare, che in effetti ha: perché la fisioterapia, per esempio, è essenziale per non avere dolori e per la patologia specifica non è fattibile a domicilio. E anche l'isolamento sociale non è comunque da sottovalutare. Anche decidendo di fare i reclusi, è comunque una situazione che va pianificata per tempo.
Ovviamente la famiglia sta già cercando una soluzione, che vuol dire un trasferimento per quei giorni: ma i giorni davanti per trovarla, questa soluzione, sono solo 10. Che non sono mica tanti per trovare una sistemazione accessibile e gestibile, per un disabile adulto, con quindi una misura di carrozzina (che non è la carrozzina di uno che gioca a basket, ma un sistema posturale di una persona che non ha il controllo di capo e tronco, giusto per rovinarvi completamente la giornata con i pensieri) che richiede degli spazi specifici. Con una accessibilità che sia anche economica.
Però io ve l'avevo detto che era una storia noiosa, che sono sempre quelle. Non cambiano proprio mai.
Buona Giornata.
Angela