martedì 31 marzo 2020

Brividi.


Questo regalo ce lo fa la Ragazza Venuta Alta, che, ridendo, fa la nonna perché è più vecchietta dei bambini.
Avete presente: quella che Quelli che Sanno del brillante Posteggio Diurno dicevano che tanto non ha  possibilità di relazione con il mondo e che l’aspetto cognitivo non ha mai recuperato nulla, che non è vero che comunica, eccetera.
Da brividi, Amici. Il sorriso finale, poi, supera tutto.
Stiamo vicini.
Buona Giornata.
Angela

lunedì 30 marzo 2020

Risorse intellettive. Quelle lì.

Altro che i lupi, oggi, con questo tempo qui, in cui però stiamo tutti bene e aspettiamo vostre notizie. Come le aspettiamo, tramite giri vari, dagli Amici in ospedale, mammasanta.
Sabato il sole è stato bello caldo, e siamo stati fuori a prendere aria e luce con Fabullino.
Ed è stato meraviglioso, perché abbiamo chiacchierato tra i giardini, di qua e di là dalle siepi, terminando con: pare che da domani faccia di nuovo freddo, ci rivediamo quando torna il sole. E non era, solamente, una metafora. Consci, molto molto consci, che siamo fortunati a stare in giardino.
E quindi, ieri che era freddo, mi sono nuovamente proposta di essere utile, nel rispetto, come dire, delle mie risorse intellettive.
LA PAOLA, molto smart worker, sempre luminosa ed eccelsa, tace, preparandosi al peggio. Come darle torto.
Oppure qui:
Vi risparmio il cine per riuscire a fare tutto limitando i guai, il set di Tornatore penso sia un pochino diverso. La cosa più brillante riuscita è stata spegnere la lavastoviglie in tempo.
Vi abbraccio sempre e ditemi che state bene.
Buona Giornata.
Angela

venerdì 27 marzo 2020

Niente bertucce.

Sempre tutto liscio da queste parti, e così speriamo di voi. Sembrano le lettere di chi scriveva da lontano alla famiglia tanti anni fa.
Molto stanchi per la tensione e la fatica. Paulo Aimo Operativo più che mai, anche perché al centro gli operatori sono ridotti, tra i malati e quelli che non si sa se lo siano, per cui è meglio che non stiano tra i pazienti. I quali pazienti, però, vanno accuditi sotto tutti gli aspetti, e attorno a questo ruotano tutti gli aspetti organizzativi, dagli ordini dei farmaci alla pulizia delle carrozzine.
Ieri ascoltavo le riflessioni sul fatto che manca l'assistenza dei malati a casa, manca il monitoraggio, e quindi tutto si intasa ancora di più negli ospedali, perché, forse, qualcuno seguito meglio poteva scamparla senza ospedale.
Ecco, le Famiglie Isteriche lasciano stare il "Te l'avevo detto" con aria da bertuccia. Però siamo sempre lì: in tutte le problematiche di salute, è sempre stato abbastanza chiaro che il lavoro territoriale non ha  mai propriamente brillato in eccellenza, e quindi si è sempre arrivati a complicanze evitabili. Con Quelli Che Sanno a dire: sarebbe andata così comunque.
Però il problema riguardava pochi sfortunati, in percentuale. E le loro famiglie, che smettevano di essere una risorsa e diventavano solo un peso sociale da rimuovere, erano comunque poche nell'insieme. 
Ancora una volta, un sistema carente, in emergenza fa altro che acqua: solo che stavolta si vede bene. 
Stiamo parlando di cose diverse, Signora Mia, non giri sempre la frittata a suo favore, dicono Quelli Che Sanno. Sempre Non Pervenuti, per altro.
Stiamo insieme, Amici, vi abbracciamo.
Angela

giovedì 26 marzo 2020

Pensieri abissali.

Qui ci siamo tutti e tutti sani.
Molto accerchiati e molto preoccupati, per noi e per gli altri.
Dopo dieci giorni di febbrona a casa e di fatica, ieri hanno ricoverato il nostro Dottore Concessionario, quello che regala le macchinine a Fabu nel nostro reparto. E anche la moglie caposala. Entrambi che scottano e lui con l'ossigeno.
Idem per famiglie della scuola di Fabu.
Che tristezza, mammasanta. Che paura. Che roba ingestibile per tutti, per noi abissale.
La nostra quotidianità è cambiata di pochissimo. I pensieri sono molto più pesanti ancora.
Vi abbracciamo. State in gamba.
Buona Giornata.
Angela

mercoledì 25 marzo 2020

Spire inestricabili.

E Luana sempre saggia, niente da fare. Le beghe erano già enormi, non funzionali ad un sistema sano, ma solo beghe allo stato puro; se vale il discorso dell'Importante è la salute, allora, parallelamente, anche le beghe dovrebbero ridursi all'essenziale. E invece tutto il sistema si arrotola su se stesso in mille spirali, strettissime e inestricabili. Con spese fisse, giustamente, da assolvere. E altre che non vengono di  molto ridotte, ma solo rimandate. 
L'analogo, nel Terzo Settore, sono i progetti per la Onlus: di cui chiederemo la rimodulazione, rinunciando a qualcosa in favore delle spese fisse. Parlando di disabili, però, non è ben chiaro a cosa rinunciare, avendo già praticamente nulla. E le modalità di rimodulazione sono lunghe e intricate, per cui che si fa, intanto che i tempi si allungano.
Anche perché l'impressione delle Famiglie Isteriche è che, se già in tempi "normali" la vita comune e la loro (quella degli Isterici) viaggiano su binari che mai si sfiorano, adesso veramente parliamo di altre dimensioni. Partendo dalla mitica frase: vabbè, almeno potete tirare un po' il fiato in questo periodo. E verrebbe da rispondere: Davvero, ha proprio ragione, mio figlio era proprio preso con gli allenamenti per il campionato, gli esami per la tesi, tutti i compiti in classe, le uscite con gli amici, la patente, almeno ritrova un po' se stesso!
Invece, non rispondiamo.
Però, ieri, ho tenuto tutte le porte socchiuse per non rimanere fuori da mentecatta. E il sito dell'Inps è pervenuto nel tardo pomeriggio, e quindi tutti i dati sono stati inseriti, tranne gli allegati. Perché dovete allegare questo e questo e quest'altro, ma, mi raccomando, devono pesare meno che se non ci fossero. Per cui procediamo con la nuova preparazione allegati e poi rientriamo per caricarli, ovviamente quando il sistema si degnerà.
Però siamo contenti di poter aiutare: perché sappiamo molto bene cosa voglia dire non poter fare da soli. Non è un modo per vantarsi, è solo un dato di fatto.
Tutti in gamba, mi raccomando, che è mistica.
Buona Giornata.
Angela

martedì 24 marzo 2020

Pure le comiche.

Siamo tutti qui, e di questi tempi è più che mai bello dirlo. E tutti qui nelle solite condizioni, e anche questo è molto bello dirlo.
Anche un po' di comiche: Paulo Aimo Operativo torna dal lavoro, poiché arriva da una struttura sanitaria è giusto essere più prudenti che se tornasse da un campo di patate. Per cui si sveste nell'ingresso prima delle scale, si fionda in doccia, poi sanifichiamo il bagno. Nel frattempo io, di guanti munita, recupero i suoi vestiti e li stendo all'aria, dove stanno per qualche ora.
Poi, ad esempio ieri, mi chiudo dietro la porta per il freddo, faccio per rientrare dalla vetrata, che però era chiusa anche quella. Con Paulo Aimo sotto la doccia e la Michi nell'altro bagno che si asciuga i capelli. E un freddo della forca (detto da profondo nord ovest), con Fabullino che mi guardava preoccupato e chiamava anche lui. Vabbè, crioterapia, che vi devo dire.
L'altra attività di questi giorni, a spizzichi e mozzichi, è sbrigare gli impicci dell'Inps per chi non riesce a farlo, perché, nella sua complessità, non è propriamente una piattaforma democratica.
Peccato però che sia impossibile entrarci, in questa benedetta piattaforma. Probabilmente ci stiamo provando in milioni.
È un'altra di quelle situazioni in cui casca l'asino, povero asino, per altro: perché già in tempi normali magari bisogna provare più volte; figuriamoci ora. Per la solita legge per cui ciò che è raffazzonato ordinariamente, in emergenza perde i pezzi.
Grazie perché siete con noi, vi abbraccio.
Buona Giornata
Angela

lunedì 23 marzo 2020

Ma si capisce, dico io.

Allora: spesa di venerdì, per una bella serie di famiglie della via, ma la coda è stata di un'ora. Anche perché, giustamente, tutti facciamo grandi provviste per più persone e per uscire il meno possibile. Per fortuna che poi Paulo Aimo era a casa altri due giorni, che sono serviti a riposare.
Siamo belli provati nei pensieri, perché i malati ci raccontano, e, se capita a noi, che possiamo fare con Fabullo. Tra i nostri amici malati, alcuni hanno fatto il tampone perché appartengono a categorie sanitarie a cui è stato fatto, altri sono malati e basta, di quelli che formalmente non entrano nei contagiati ma lo sono. Tutti loro, per fortuna, respirano bene, quindi sono a casa loro, ma non si alzano dal letto. 
E quindi non possiamo pensare a cosa faremmo noi.
Facciamo che vi conto qualcos'altro. I terapisti della onlus stanno cercando di supportare le famiglie con sedute on line di istruzioni, di lavori visivi con alcuni bambini. Acqua fresca, ovvio. Sempre infinitamente di più di ciò che fanno Quelli Che Sanno non pervenuti.
Per cui ho pensato cosa potevo fare io, che non è molto. E quindi sono giunta alla conclusione che potevo fare ciò che meglio so fare. 
LA PAOLA non ha dubbi: la mentecatta, mia cara? Ma si capisce, dico io.
Oppure qui, è uguale: https://youtu.be/JI95OdwNRUk
Buona Giornata.
Angela

venerdì 20 marzo 2020

Pappardella per niente, o quasi.

London calling più che mai, e i Clash di cose ne risolveranno anche, ma non questa: è certo che Giulia lassù è un bel pensiero. Grazie che ci date notizie, vi pensiamo tantissimo. Boog, mi raccomando, ma mi raccomando tantissimo. 
Noi oggi abbiamo pianificato la spesa, con biglietti da tutta la via.
E mi rendo conto che mi sono dimenticata di contarvi una cosa importante, oh me mentecatta. Mia cara, però lì non è colpa del periodo, dice LA PAOLA.  Ne prendo atto, dico io.
Non vi ho contato che Paulo Aimo Cittadino non è più cittadino, nel senso che ha cambiato lavoro da metà gennaio.
Ha lasciato i vecchi colleghi, con cui lavorava da più di vent'anni, che tantissimo hanno fatto per Fabullo e per noi, ed è stato triste lasciarli. Però non riuscivamo veramente più a cavarcela: il viaggio era faticoso, tra treni in ritardo perenne e tram da rincorrere,  e occupava troppo tempo, io non ce la facevo più da sola e per Paulo Aimo era pesante rientrare alle sette e mezza di sera e mettersi subito, immediatamente, al lavoro con Fabullo. Si andava a dormire tardissimo e le ore per stare sdraiati, comprendendo anche l'assistenza notturna erano troppo poche. 
Così è andato a lavorare nel centro in cui lavoravo io, sempre tra Amici. Così esce verso le otto e rientra alle cinque. E, soprattutto, ci fosse un'emergenza, in un quarto d'ora è a casa.
E, sostanzialmente, abbiamo recuperato ore di riposo.
Ed essendo una struttura sanitaria, con i ricoverati, ovviamente è un'attività aperta anche ora; 
anzi: Paulo Aimo lavora nei servizi generali, che adesso sono belli impegnati.
Tutto questo per dirvi che oggi ha preso un giorno di permesso per la spesa: perché l'emergenza di ora si innesta nella nostra emergenza familiare perenne, con cui dobbiamo fare i conti.
E la settimana scorsa sono andata in missione sabato mattina e, tra code e precauzioni, ho fatto una tale fatica con l'assistenza di Fabu poi, che mi sono ripresa dopo 4 giorni. Non possiamo permetterci di non cavarcela. La volta prima avevo provato al pomeriggio, al ritorno di Paolo Aimo Campagnolo, ma non c'era stato modo di trovare il pane.
Così, appunto, missione stamattina, immaginando che la coda sia più breve che al sabato.
Che pappardella che ho fatto. Tutto per dire che vado a far la spesa. Però è così, quando tutto è complesso.
Vi abbraccio sempre, perché ci sopportate anche ora.
Buona Giornata.
Angela

giovedì 19 marzo 2020

Insieme.

Boog, per la carità, stai a casa, non andare a salutare gli Americani: tu e la tua truppa li inviterete a mangiare salsicce poi, ma adesso stai fermo e basta. Mammasantissima.
E alla Giulia ci stavo proprio pensando quando Donna Paola ci ha contato. Ecco, nel pasticcio quello è un altro pasticcio, assai angosciante, fatto salvo lo scatolone di beni di prima necessità, si capisce. Che pensiero complesso, Giulia lì. 
Perché è vero che tanto siamo tutti separati anche a pochi metri, però, in un'altra nazione, ci si mette anche il dubbio sul come si stiano organizzando da quelle parti, che non è proprio talvolta rassicurante.
Ieri l'incontro virtuale con gli Amici è andato proprio bene, e concordo con Luana: ci sono insegnanti che, in questo momento, si stanno veramente prendendo cura dei ragazzi. Anche rassicurandoli, ascoltandoli, cercando di capire se stanno diventano cupi: lo sentivo ieri chiacchierare con loro e anche fissare appuntamenti individuali, è stato proprio bello.
Ed è stato veramente altrettanto bello ascoltare i ragazzi di terza media, o di quella terza media, parlare: io non ero così saggia, ne sono certa, non ero così lucida nel percepire la realtà.
Insomma, siamo stati proprio contenti.
Vi abbracciamo. State in gamba, mi raccomando. Grazie perché ci siete anche ora.
Buona Giornata.
Angela

mercoledì 18 marzo 2020

Tutti i discorsi di ieri.

Abbracciamo sempre gli Amici, li abbracciamo forte con i nostri pensieri. Più forte, in questo momento, gli Amici Lombardi. 
La giornata di ieri, di quelli all'incontrario da sempre ma ora di più, ha approfittato del sole, e dell'avere un giardino, lungo 25 passi, contati e ricontati. Che è un'immensa fortuna rispetto al balcone della città, perché offre il senso di poter respirare. Fabullo sta fuori, prende l'aria e la luce e andiamo avanti e indietro, con il cancello aperto, che se qualcuno passeggia, scrupolosamente solo, si può chiacchierare ben lontani. E anche dai giardini vicini. 
Poi abbiamo zappato un pochino un pezzo di aiuola in cui non è ben chiaro cosa cresca. Poi abbiamo bagnato i tulipani. Guardato la forsizia. Parlato con la salvia, che sta nuovamente buttando rami freschi, anche in questa strana primavera, ed è già abitata e mangiata da bruchi pidocchi e cavallette. C'è anche qualche coccinella, che chissà se è compatibile con la razza di quei pidocchi, nel senso che se li mangia lei, almeno quelli ce li toglie.
Abbiamo anche parlato con il cane di fianco, e con la gatta sul balcone. Salutato lo Zietto due giardini sopra. Poi Fabu era stufo e voleva allungare le gambette.
Oggi pomeriggio, invece, lo stiamo aspettando con grande ansia: perché ci sarà il collegamento con insegnanti e compagni, non vediamo l'ora, che la connessione sia con noi. Fabullo sarà il più felice della galassia.
Buona Giornata.
Angela

martedì 17 marzo 2020

Concretamente.

Amici nostri amatissimi, state tutti bene?
Da Fabullo si fanno sempre le cronache del mondo all'incontrario. E anche in questa situazione è al contrario del contrario, ma non vuole dire che si raddrizza.
Vuole dire che, come sempre, Luana la dice sempre giusta: le strutture che non fanno mai ciò che per cui sono state create, ma vengono comunque retribuite, usano questa situazione come giustificazione per il nulla che rappresentano, in realtà, regolarmente.
Riassunto amaro: la reclusione in casa per i disabili gravi non è nulla di eccezionale.
La rete di affetto e aiuto che li circonda funziona sempre, ma ovviamente con più fatica, perché stavolta la reclusione del mondo all'incontrario è parte di tutti. 
Nel contempo, le preoccupazioni del mondo all'incontrario sono diventate quelle di tutti, ma questo le rende ancora più drammatiche nella loro concretezza.
Cioè: normalmente abbiamo la paura che i disabili si ammalino, perché la fatica aumenta e sono comunque pazienti complessi. E si sa di essere soli dal punto di vista assistenziale. Figuriamoci ora.
E poi: l'altro grande incubo, ancora peggiore, è di ammalarci noi che assistiamo, cosa che è già anche capitata. Ovvio che ora è a tutti gli effetti una possibilità più concreta che mai. E anche in modo contagioso, nel senso che ci si può ammalare tutti.
E, anche qui, dall'altra parte non c'è nessuno: perché comunque un'assistenza che se la cava dovrebbe conoscere già l'assistito, quello in carico, per intenderci.
E, invece, per carità.
Ecco, questi sono i pensieri di questi giorni delle Famiglie Isteriche. 
La pianti, Signora Mia, è solo depressione da virus, lo sa che noi facciamo sempre tutto bene quando è opportuno. 
Silenzio. 
Le Famiglie Isteriche possono giurare con il sangue che questa frase l'hanno sentita mille volte e che poi ne è sempre seguito uno sfacelo.
Ecco perché Luana la sa sempre lunga.
Noi chiacchieriamo tra cortili e balconi, altro che il metro e mezzo o i cinque metri. C'è tutto un giro di borse e pentole che vengono lasciate vicino ai cancelli.
Oggi dovrebbe essere caldo e dovremmo farcela a stare fuori con Fabullino, a prendere l'arietta al sole del pomeriggio. 
Vi abbracciamo. Stiamo vicini.
Buona Giornata.
Angela

lunedì 16 marzo 2020

Resoconto del lunedì mattina.

Dopo tutto questo tempo che ci ritroviamo qui, adesso è ancora più importante. 
Sapere che ci siamo tutti, non è solo per dire.
Boog, in questo momento, in trincea più che mai, lì sul Grande Po.
Nel fine settimana abbiamo tirato le fila del lavoretto della scorsa settimana, la preparazione del resoconto per aiutare Quelli Che Sanno a mostrare il loro lavoro, sulla base delle specifiche indicazioni del decreto governativo per l'assistenza ai disabili in questo momento.
Risultati: 
  • Un piccolo gruppo, piccolissimo, soprattutto in alcune città più grandi, in cui il servizio viene offerto. Sono i territori in cui le poche risorse a disposizione vengono utilizzate meglio in tempi normali. Ora il servizio è limitatissimo, ed è chiaro, perché con gli stessi fondi vanno pensati interventi individuali a fronte di molti di gruppo. Ma è quello che è ovvio che sia, triste ma ovvio.
  • Un altro piccolo gruppo rappresenta Quelli Che Sanno che utilizzano invece le modalità previste dai malpensanti come noi: propongono una farsa pietosa, e sottolineano che l'utenza non la accetta per scelta personale. Questa definizione di scelta personale è esattamente la stessa per centinaia di km quadrati: probabilmente è la formula che viene insegnata. Gli utenti che ne hanno le possibilità e la voglia mettono per iscritto, per conoscenza al mondo creato, su posta certificata, che non hanno scelto proprio niente. Tali comunicazioni finiranno nel nulla, come capita in tempi normali, figuriamoci ora. Gli utenti fragili più fragili ancora non rispondono neanche.
  • Il gruppo più grande è completamente non pervenuto: nessuna indicazione, nessuna telefonata, semplicemente non esistono. Qui capitano due cose: una grande percentuale di utenza lascia perdere come sempre, soprattutto perché non sa nemmeno che Quelli Che Sanno esistano, non avendoli praticamente mai visti e non sapendo quindi di essere formalmente in carico. Un'altra percentuale alza il telefono e chiede perché non si vede nessuno che aiuti nell'assistenza: e riceve parole secche e acide, sul fatto che è ovvio che sia una richiesta idiota.
Certo che è una richiesta quantomeno bislacca Signora Mia, come tutto questa pappardella che sta tirando fuori in questo cupo lunedì mattina,  le pare che in un'emergenza come questa si possa pensare alle sue frustrazioni isteriche, esistono dei numeri per il sostegno psicologico. 
Amen. 
Dateci vostre notizie, Amici. Vi abbracciamo.
Buona Giornata.
Angela

venerdì 13 marzo 2020

Le cose che non si hanno.

Donna Paola Da La Spezia la dice sempre giusta. 
Quando, tanti anni fa, abbiamo perso le cose quotidiane che erano scontate, ne abbiamo sentito una mancanza folle, da crampi allo stomaco, da respirazione accelerata.
Io mi ricordo ancora quando la domenica mattina uscivo a comprare il giornale e poi lo leggevo. O quando potevo decidere che scarpe mettermi.  O quando si usciva dal lavoro e ci si salutava. O il venerdì pomeriggio, l'ultima timbratura della settimana. L'idea del cuore leggero, fosse solo per un attimo.
Non è mica vero che poi ce ne si fa una ragione. 
Ed è logico che sia così, perché la serenità sta ovviamente da un'altra parte. Poi ovvio che si sopravvive. 
Ieri sono andata a fare provviste per un bel pezzo di via, cosi ci si muove in pochi. Coda all'ingresso per entrare a gruppi piccoli, per fortuna breve. Ecco, un altro dettaglio: io non faccio ovviamente mai spesa per quattro famiglie, è decisamente una fatica che cambia la giornata. 
Però, ecco: su questo noi ci mettiamo tutte le firme: sapere di avere Amici, fosse anche per il saluto quotidiano, come dice Donna Paola, veramente fa la differenza. Ha fatto, per esempio, di Fabullo, un bambino fortunato. 
Sempre in gamba, tutti quanti. Boog anche di più, da quelle parti lì. 
Vi abbracciamo.
Buona Giornata.
Angela

giovedì 12 marzo 2020

Dateci sempre notizie.

Qui sempre tutto bene. 
Stanchi sì, stanchi morti, da nausea continua: perché, obbiettivamente, per noi nulla cambia, se non il tempo prolungato senza l'appoggio delle ore scolastiche, per cui siamo davvero degli stracci. Ovviamente, però, abbiamo tagliato anche le visite di pochi minuti che ricevevamo, che però rendevano felice Fabullo, che, conseguentemente, era meno noioso.
Ieri faceva caldissimo, per cui siamo stati in giardino, la nostra Amica sul balcone in alto, la gente in strada di passaggio, scrupolosamente sola, a circa venti passi da noi per chiacchierare un po'. Anche cani gatti lucertole. Sono arrivati i tulipani olandesi degli Amici e la forsizia. 
Certo è che le preoccupazioni aumentano la stanchezza. Oltre a quelle di tutti, per tutti noi, l'idea che se qualcosa capitasse a noi, Fabullo chi lo guarda. E che se lui si piglia una tareffaggine che nulla c'entra, ma per cui ci serve, che ne so, l'idratazione, che guaio immenso sarebbe. Guai ci fosse un pasticcio epilettico ora, di quelli che arrivano senza spiegazione. Ecco, i pensieri aumentano la fatica, eccome.
Ma Signora Mia, è lei che se li cerca questi pensieri. Dicono Quelli Che Sanno supportanti e al corrente della situazione specifica. 
Vi abbraccio. Dateci notizie sempre. Soprattutto Boog, ancora più in trincea di noi.
Buona Giornata.
Angela 

mercoledì 11 marzo 2020

Resa di un utile servizio.

Prima notizia fondamentale: nessuno di noi ha la febbre, tossisce, o respira male. Ieri mattina mi è venuto un colpo perché Fabu ha urlato come un'aquila un'ora di seguito, qualcosa aveva ma chissà cosa, e ho seriamente temuto stesse covando qualche tareffaggine. Poi è andata. Altroché miniera, e non si canta trulli come Brontolo Gongolo Nanolo Bambolo Tondolo e quelli lì.
Ieri pomeriggio siamo stati fuori al sole, con il cancello aperto, così abbiamo chiacchierato con la gente che passava a distanza.
Poi riunione con quelli della rete di Quelli Che Fanno. 
Riassunto: con la onlus facciamo parte di una rete del terzo settore comprendente enti di tutta Italia e un pezzetto di mondo. Facciamo riunioni, in particolare con un gruppo del Nord Italia, con l'obbiettivo di strutturare meglio i progetti. Si tratta di persone che si occupano a vario titolo di disabilità, provenienti da vari settori professionali: sociale, medico, economico, giuridico. Strutturano progetti e, importante, fanno parte di commissioni che valutano progetti, per il loro eventuale finanziamento: che vuol dire che leggono sempre molto bene tra le righe e le parole di Quelli Che Sanno. Alcuni sono Parenti Isterici e altri no. Importante: poche sono le Madri Isteriche senza percezione della realtà, come me. Perché i Parenti Isterici, banalmente, lo sono, tristemente, di adulti (mogli, mariti, genitori) che hanno lavorato almeno un po', e qualcosa hanno per pagarsi l'assistenza. Per cui l'obiezione che sono tutte chiacchiere inutili, da persone avulse dal mondo, non vale.
Il tema di ieri era la considerazione per i disabili nel decreto: ovviamente senza stupore. Nel senso che sono nominati, e si esortano le strutture deputate a fare qualcosa dirottando i fondi che hanno, se possibile. Punto. 
Andiamo oltre, perché altrimenti andrebbe definito cosa fanno normalmente le strutture deputate. E se i disabili non prevedono stanziamenti di solito, figuriamoci ora.
E se l'operato delle strutture deputate non viene mai verificato in tempi normali, figuriamoci ora che ci sono tante cose da fare. Solito concetto: ciò che mai funziona non può iniziare a funzionare in emergenza.
E allora abbiamo reso un servizio: nel senso che abbiamo già praticamente steso le modalità di intervento così è più facile per quelli che sanno copiarle per poi rendicontare l'operato.
Alla PAOLA stanno già venendo i capelli dritti, io lo so.
Allora: prima fase dell'intervento:  contatto con gli utenti. 
Buongiorno Signora mia, scusi se la contattiamo solo ora, ma sa, avevamo bisogno di capire cosa fare e di stendere le procedure opportune e stiamo chiamando tutti gli utenti in carico a noi.
Adesso però io non so se verrà proprio scritto come andrà a finire questo contatto:  perché nei tre quarti, o meglio nei 9 decimi, dei casi, l'utente non capirà con con chi accidenti stia parlando. Perché quelle persone lì che ce l'hanno in carico, l'utente non sapeva nemmeno che esistessero, e non aveva mai capito di essere in carico a qualcuno. 
Seconda fase dell'intervento: definizione dell'intervento stesso.
Che vuol dire che Quelli Che Sanno mi chiedono di che cosa ho bisogno.
Peccato che quelli che sanno dicano presumibilmente una frase simile, senza chiedere proprio niente: allora Signora Mia possiamo offrirle supporto all'ora pari, del giorno dispari, del plenilunio calante. È contenta?
Ma veramente non è un intervento che mi è utile, ad esempio per andare a fare provviste, perché quello è l'unico momento nelle 24 ore in cui il mio congiunto assistito dorme un po' e io mi sdraio dieci minuti  mi lavo i denti.
Signora Mia, dovrebbe organizzarsi un po' meglio.
Vabbè, scriviamo che l'intervento non è stato erogato per vostra scelta personale.
(Avete presente: l'Ambito quando offrì alla Ragazza Venuta Alta come unica possibilità la piscina alle otto del mattino già in acqua, non c'era nessun'altra possibilità in quel territorio metropolitano, e poi faceva barrare la casella delle Prestazioni non godute per scelta personale.)
Terza fase dell'intervento (mettiamo a dicembre): stesura della relazione di intervento per emergenza corona virus con i costi sostenuti. 
Utenti in carico: xxx; Colloquio con utenti per rilevazione bisogno xxx (che è la parte in cui si cerca di far capire all'utente chi è che parla, chi è che li ha in carico. Parte faticosa perché l'utente non comprende, perché è Isterico); Stesura di proposte mirate: xxx; Prestazioni erogate: x. Costi sostenuti per attività gestionale e prestazioni erogate: xxx più x. 
Motivazione della discrepanza: l'Utente Isterico ha rinunciato alla prestazione messa in atto per scelta personale.
Voilà, tabella di gestione compilata, giustificativi delle spese gestionali allegati, Quelli Che Sanno avranno dato ragione della loro esistenza istituzionale. A posto. 
E così la riunione di ieri è già stata un supporto, perché abbiamo fatto avanzare del lavoro burocratico di stesura.
LA PAOLA si mette a piangere, perché tante volte mi spiegò che certe cose non si dicono.
Ma lo so, ma ho le attenuanti della Madre Isterica, Quelli Che Sanno possono dimostrare, dati alla mano, in ogni singolo istante che tutte le Madri Isteriche, tutti i Parenti Isterici, dicono le bugie. Basta solo far vedere come nel tempo hanno seguito bene i loro utenti ed è fatta, dati alla mano, tutti i colloqui, le prese di contatto, le valutazioni, le proposte. Non c'è motivo di preoccupazione, Quelli Che Sanno sanno che tutto dipende dal grande dolore che porta alla dispercezione della realtà.
Beati quelli che credono che le Madri Isteriche sempre esagerino.
Buona Giornata.
Angela