Fabullo è negativo, e per sicurezza il medico Santo Subito ha fatto il tampone anche a me, che ci mancava ancora che fosse negativo lui e poi all'ingresso in ospedale trovassero positiva me, incasinando tutto per l'assistenza.
È stata ovviamente una notizia spettacolare, per cui è caduta la tensione lasciandoci spossati. Anche perché non è che poi abbiamo festeggiato in pasticceria, piuttosto che a spasso per i monti, o brindando con gli amici. O semplicemente mettendosi a leggere sul divano.
A quel punto lì era fondamentale mettersi ad organizzare e a pensare.
Alla fine tutti insieme abbiamo deciso di entrare al Martini lunedì, perché è arrivata la soffiata che l'intervento sarà venerdì, salvo nuove variazioni. Ovviamente prima dell'intervento l'obiettivo è solo idratarlo, avendo così pochi giorni davanti. Poi superare il post intervento, con tutti gli annessi e connessi che capiteranno, gestione del dolore e del mal di pancia da antibiotici. E poi capire se si rimette a mangiare come ha fatto tante volte dopo che lo abbiamo idratato. E poiché non è in forma ma con tanta fatica stiamo comunque mantenendo un equilibrio per cui non è moribondo, è sufficiente entrare lunedì: a questo punto riusciamo solo più a dargli integratori solubili nei liquidi, ieri siamo arrivati a 1100 calorie, con una grande fatica.
Ma abbiamo valutato tutti che siamo veramente spossati, che preparare i bagagli in fretta e furia sarebbe un impegno che ci toglierebbe le ultime forze, e essere in ospedale è rassicurante ma non è certamente riposante.
Quindi abbiamo deciso tutti per il compromesso di restare ancora qualche giorno a casa con la nostra doccia e la nostra poltrona.
E poi si vedrà. È stata una giornata piena di mille pensieri il cui primo fra tutti è stato: se non si torna come prima,metteremo la PEG e basta, perché noi non siamo più in grado di fare diversamente. Diciamo che è particolarmente triste mettere la PEG a uno che ha la completa funzionalità della bocca, pensando di non aver chiarito eventuali problemi o pensando che in questi mesi complessi abbiamo perso il filo assistenziale perché le nostre forze sono allo stremo.
Speriamo di no, perché comunque a Fabullo mangiare piace tanto, quando va tutto bene, e sarebbe triste compromettere la qualità della vita solo perché noi siamo stanchi.
Verosimilmente è stato un pensiero inutile, ma ieri è stato continuo.
Poi ovviamente si sogna anche. Bisogna sognare, chi non lo fa ha sicuramente un problema.
Sapete quanto è meraviglioso sognare, no?
Del tipo: sogno un lavoro che non mi pesi mai e mi faccio stare tra la gente simpatica.
Sogno di collaudare in gran segreto gli hotel a 5 stelle.
Sogno scarpe azzurro polvere perlate da mettere con pantaloni cangianti.
Sogno un abbonamento a teatro.
Sogno cene con gli amici e le chitarre.
Sogno risate di quelle che fanno male agli addominali e che regalano anni di vita.
Sogno di piantare di nuovo il prato e di rivederlo verde.
Sogno di avere di nuovo un giardino fiorito e di avere il modo di innaffiarlo.
Perché si fa così quando si sogna.
E quindi noi ieri sognavamo questo: ma tu metti che questo qui avesse il covid da circa tre settimane (perché comunque il problema grosso è arrivato lì, più o meno), perché queste forme esistono, con solo un'alterazione del senso del gusto, e senza nessun altro sintomo perché la prima dose di vaccino ha funzionato, e non ce ne saremmo mai accorti senza quel molecolare odioso, che almeno avrebbe avuto un suo posto nel mondo. Metti che sia quello. Metti che a quel punto non lasci segni indelebili è tutto vada di nuovo un po' meglio, solo come prima, mica pensando chissà cosa.
Metti che.
Perché quando uno sogna lo deve fare in grande.
Vi abbracciamo.
Buona Giornata.
Angela