venerdì 8 luglio 2016

Che poi fossero almeno scarpe da ballo.



Ieri sera abbiamo fatto quelli con il self control, lo zèn, e la consapevolezza interiore, attuando tecniche di alto livello: la mia, per esempio, è stata quella di piegare biancheria fino alle undici e mezza , pensando solo che le pieghe degli asciugamani devono stare nello stesso verso così poi l’armadio ha un suo posto nel cosmo.
C’erano alternative: tipo mangiare un kg di pane e marmellata fino al colmo della notte; però mi sono sembrati più spirituali gli asciugamani, non fosse altro perché altrimenti rimanevano lì fino a data da destinarsi.
E lo so che sono cose che capitano in tutte le famiglie per bene, non facciamola lunga: ma ieri sera abbiamo veramente avuto un attimo di smarrimento, in cui siamo stati attenti a non girare gli occhi troppo in giro per non trovare spigoli acuminati a portata di testa.
Siamo andati in fisio e Fabu ne è stato contento, anche se ha fatto pochino perché aveva troppe troppe crisi e qualcosa che non andava.
Poi siamo rientrati e ha avuto un’ora di inconsolabilità totale: che avesse mal di pancia, che fosse nervoso per il caldo che c’era fuori, chi lo sa. Fatto sta che ci è precipitata addosso la sensazione di non avere il tempo, ma non per andare in palestra, leggere Proust, riposare, cucinare delle robe profumate di timo; non avere mai e poi mai e poi mai il tempo di togliersi le scarpe, di lavarsi le mani, di bere l’acqua fresca. E, contemporaneamente, di essere sempre lì nell’impotenza totale, sempre con le scarpe in piedi, senza calare mai per un attimo l’attenzione, senza per altro risolvere niente. Ecco, così, sempre sempre e ancora sempre.
E poi l’abbiamo calmato dopo un’oretta di riposo, di cambiare discorso, di spugnature fresche. E chi lo sa.
Al centro estivo ci sono bambini tareffi, anche con la febbre, ci sta tutto.  E poi basta, terapia delle robe da piegare nella casa fresca, godendosi l’arietta dalle finestre.
In modo da attivare la procedura del riposo mentale per godersi poi qualche pagina di Tabucchi. Perché poi, per fortuna, Fabu si è addormentato e le notti, sempre per fortuna, o per il neurostimolatore, vanno tutto sommato bene.
Oggi riposo riposo riposo. Che è un riposo di cui sopra, diciamo che non rimaniamo con le scarpe in piedi in quanto, non dovendo uscire, non le abbiamo messe. Però stamattina mi sono pettinata prima delle sei, così, perché poi non si sa come possa andare a finire.
Sono insopportabile, me ne pento e me ne dolgo.
Ma partiamo con i gastroprotettori lo stesso: da prendere mezz’ora prima di tutto il resto, nella quale mezz’ora di mezzo ci si lava e ci si veste.
Buona giornata.
Angela


giovedì 7 luglio 2016

Non proprio romantico.



Dunque, alla fine ieri è stata più semplice di quello che mi aspettassi da un lato. Molto poco romantica nella fase finale.
Nel senso che ieri pomeriggio siamo andati in Onlus per faccende varie, e Fabullo è stato piazzato lì vicino ai terapisti a guardarsi i cartoni, e i camion e i trattori. Ed è stato bravissimo. Probabilmente era tutto contento che non doveva fare proprio niente: solo merenda e divertirsi. Insomma, davvero bravo, ha salutato tutti quanti e poi si è fatto gli affari suoi per tre ore. Ma molto più bravo che a casa per intenderci.
Più che altro, era di nuovo stata una giornata con tante crisi, che sono continuate anche quando siamo tornati a casa. Che poi ha mangiato bene, è stato piuttosto allegro, però con le crisi. E noi eravamo lì a guardarlo per capire. Poi ad un certo punto ha fatto una strana faccia improvvisa ed è successo l’irrimediabile poco romantico: nel senso che in un microsecondo si è riempito di cacca fino in testa, forse anche oltre alla testa, ma, se non vi spiace, non scenderei nei dettagli. Quindi siamo partiti con la missione di soccorso, che è durata assai: lui ci è rimasto molto male, ma la cosa non è per fortuna proseguita, e non sembrava poi sofferente. Stanotte un pochino si è lamentato.
Per cui vediamo stamattina, perché oggi sarebbe un giorno da centro estivo prima e da fisioterapia poi: più che altro vedere come si sente, se è trullo, se preferisce stare sdraiato. Insomma, vediamo un pochino. Per cui, probabilmente, le crisi sono sempre troppe, ma ieri probabilmente erano di più perché c’era qualcosa che girava. E che speriamo che abbia anche finito di girare, che non sia qualche storia virale lunga.
Intanto ieri mattina mi ha scritto la dottoressa: per farsi ricordare com’erano i precedenti dosaggi della dintoina; penso che oggi mi dirà come procedere.
Invece la Michi è tornata dalla piscina rossa come un gambero, però la crema se l’era messa, e stanca come un asino, piena di sole d’acqua e di caldo. Insomma, felice ma rimbambita. Penso abbiano giocato come dei pazzi. E che quando sono arrivati i loro responsabili della mensa a portare i panini freschi per pranzo, abbiano mangiato anche le borse termiche.
Insomma, vediamo cosa ci aspetta oggi. È che qui non c’è mai niente da raccontarvi, ma non è che ci si annoia, niente minestrina con il dado coperta e ciabatte: perché fa caldo, dice LA PAOLA, che ha sempre ragione.
Buona giornata.
Angela

mercoledì 6 luglio 2016

Che avventura il centro estivo.



Anche ieri stanchi ma felici al centro estivo: in realtà ieri mattina l’ho portato dubbiosa perché aveva avuto almeno 3 crisi lunghe appena alzato, ed era abbastanza stravolto.
Però è stato contentissimo di andare e, quando sono andata a prenderlo, era veramente trullo a fare il tifo alla partita di calcetto. Appena mi ha visto ha salutato tutti contento di andare a casa, probabilmente voleva riposare: ma era veramente contento.
Per inciso, a proposito della partita di calcio: ho portato Fabullo intorno alle 11 e il gruppetto dei ragazzini dei primi anni delle elementari era lì appunto tra le due porte, capitanati da Michela Aimo, per cui io lo so che tra un po’ ci verrà chiesto di pagare la retta perché è quella che gioca più di tutti; erano bagnati come dei gatti, con la faccia di quelli che sapevano di stare facendo la cosa più bella al mondo.
Alle 13 torno a prendere Fabullo e la scena era la stessa. Per cui chiedo alla maestra: ma questi non smettono mai? E lei, tranquilla come un papa: ma no, certo, hanno fatto la pausa pranzo.
Michela mi ha poi spiegato che sì giocano tanto, ma ogni dieci minuti si entra in pausa con discussioni del tipo Ma io ma tu ma lui rifacciamo la squadra cambiamo la squadra: però poi il pallone è rotondo, si mette a rotolare, si rimettono a giocare e non si ricordano già più di quale fosse il problema. Sono uno spettacolo.
E Fabullo era veramente al settimo cielo nel seguire il gioco. Si è affacciato alla mia mente il pensiero di che cosa farebbe lui, ma sono stata bella attenta: i pensieri sono tanti, bisogna stare attenti, muoversi bene, e vedere come si sta bene sotto gli alberi al fresco, che belle le farfalle che volano, eccetera eccetera.
Poi: ieri mattina mi hanno portato i dosaggi dei farmaci, sono saliti un pochettino e li ho mandati subito alla dottoressa, vediamo se andiamo avanti a cercare di sistemare il tutto, penso di avere notizie oggi, di solito è rapida.
Stamattina riposo: perché il centro estivo va in piscina e abbiamo deciso di non portare Fabullo. Sarebbe veramente troppo complicato, troppo faticoso, per tutti quanti: ci sentiamo delle piaghe nel dirlo, nel pensarlo, soprattutto immaginando a quanto sarebbe contento, però davvero non ce la sentiamo.
Facciamo finta di placare i sensi di colpa pensando che, con la scarsa resistenza che ha di questi tempi, sarebbe sì contento, ma per 5 minuti: perché poi la folla, il caldo, i moschini sarebbero pesanti anche per lui. Dell’arte di fare finta: potremmo scrivere un trattato che nemmeno Cicerone. Sempre attenti a non farsi troppo male.
E oggi pomeriggio mamma deve andare in Onlus perché ci sono un po’ di cose da fare che non sono riuscita a organizzare in altro modo: così Fabullo viene anche lui con annessi cartoni animati da guardare. E proviamoci.
Buona giornata.
Angela

martedì 5 luglio 2016

Con gli Amici!



È stato proprio ma proprio contento al centro estivo: non aveva subito capito ed era assai perplesso. Poi sono arrivati  subito gli amici e allora si è dimenticato di ogni minimo dubbio.
All’una, quando sono andata a prenderlo, era veramente cotto: ha comunque mangiato e se l’è goduta, però le due ore abbondanti, in questo momento, sono tante. Siamo davvero felici che possa stare con gli altri, e sia lodato il cielo che anche questa volta abbiamo trovato degli Amici che ci hanno offerto questa possibilità: che hanno studiato una formula su misura per lui nei tempi e nei modi e l’hanno messa in atto, come dire, con risorse proprie. Perché, per l’assistenza, sta facendo tutto la Fondazione locale che si occupa dell’Asilo, poiché in zona da anni non ci sono più i fondi territoriali per garantire i centri estivi ai bambini disabili.
Insomma, davvero che bello! Ci fa solo tenerezza vederlo così a pezzi, pensare a che giornatone si passava con gli amici e invece adesso è così stanco. Però si gode i momenti, davvero.
Ci volevano questi giorni con gli altri, ci volevano proprio, non importa se sono poche ore.  Sono quelle che a lui fanno bene.
Oggi, tra l’altro, veniamo a casa e riposiamo tutto il pomeriggio, così alterniamo sempre le fatiche.
Ho anche sentito la signora della casa in Germania, così, per sicurezza! Perché va bene che non ci ha chiesto nessun anticipo, ma volevo la tranquillità che fosse veramente libero per noi quell’appartamento: e va tutto bene, dobbiamo solo decidere noi cosa ci sentiamo di fare. Probabilmente è vero che è bello stare via da casa, dobbiamo solo sapere dall’inizio che potrebbe essere necessario passare tanto tempo a leggere, senza farci venire l’ansia perché non siamo sempre in giro. O per carità, da queste parti il tempo per leggere non è mai abbastanza.
Stamattina, intanto, mi consegnano i dosaggi dei farmaci: così contattiamo subito la dottoressa. Il bilancio attuale è che le crisi sono tante: che è stanco ma non sofferente, che mangia e dorme e possiamo stare a casa nostra, che visti gli ultimi mesi è decisamente una conquista, però è stanchissimo.
Sostanzialmente, non ho mai niente da raccontarvi. Leggo Tabucchi, perché ogni tanto ci vuole, a periodi bisogna assumerlo come le vitamine.
Buona giornata.
Angela

lunedì 4 luglio 2016

Però oggi un bel programma!



Non hanno voluto convocare Paulo Aimo? Ecco come va a finire, ne siamo tutti sicurissimi che saremmo ancora in partita ci fosse stato lui. Vi dirò di più: che le contingenze cosmiche avrebbero a quel punto fatto sì che si arrivasse ad una finale con l’Islanda; che voleva poi dire che si faceva, comunque andasse, una bella grigliata tutti insieme, ne sono certa.
Ma comunque.
Fine settimana dedicato al recupero energie: che nervoso essere così stanchi, che nervoso. Anzi: ancora più stanchi per il nervoso di essere stanchi. Più che altro per l’idea di non aver fatto niente, di avere solo avuto qualche giorno con più impegni mentali degli altri: perché magari fossimo stanchi perché, ad esempio, abbiamo portato Fabullo a fare fisioterapia intensiva, ma magari.
Poi è ovvio, no? più si è di pessimo umore, più vengono in mente tutte. Tipo qual è il senso dell’avere così tanto bisogno di riposo, del dover usare il tempo libero (libero? libero davvero? Ma poi libero da che?) per recuperare, non si sa bene da che cosa.
Comunque: sabato mattina Michela a cavallo e spesa concomitante. Sabato pomeriggio davvero in stato catatonico, attività ridotta al minimo assoluto. Tra l’altro ha rinfrescato e bagnato il basilico, un lavoro in meno per noi, mentre tutto intorno ha tirato giù alberi e allagato case.
Ieri è stata una giornata dipinta: ho messo in lavatrice e asciugato tutto ciò che stava fermo per più di tre secondi di seguito. Fabullo è uscito ieri sera, quando c’era l’ombra e l’arietta, per andare sullo standing.
E stamattina si comincia con il centro estivo: ci andrà un paio d’ore abbondanti, a cavallo del pranzo, così facciamo tutto con calma e dovrebbe funzionare. E comunque la Fondazione che si occupa della gestione dell’asilo e del centro estivo ha organizzato tutto in modo che funzioni alla giornata: nel senso che se ci rendiamo conto che Fabullo non regge, è troppo stanco, non se la gode, penseremo a come fare. Il problema è proprio la poca autonomia, la necessità di dormire molto spesso. Però contiamo sulla motivazione: sarà talmente bello vedere gli amici e mangiare con loro che reggo bene e dormo dopo.
Proviamoci. Vado a prenderlo intorno all’una, lo faccio dormire e poi lo porto da Cecilia. Contiamo sulla  sua felicità, davvero. Michelina è già partita perché comincia alle 7 e 45: però è tutto organizzato perché non sia mai lei ad occuparsi di Fabullo, è giusto così.
Penso che quando arriveremo lì diventerà matto pe la gioia.
Buona giornata.
Angela