Ieri sera abbiamo fatto quelli con il self control, lo zèn,
e la consapevolezza interiore, attuando tecniche di alto livello: la mia, per
esempio, è stata quella di piegare biancheria fino alle undici e mezza ,
pensando solo che le pieghe degli asciugamani devono stare nello stesso verso
così poi l’armadio ha un suo posto nel cosmo.
C’erano alternative: tipo mangiare un kg di pane e
marmellata fino al colmo della notte; però mi sono sembrati più spirituali gli
asciugamani, non fosse altro perché altrimenti rimanevano lì fino a data da
destinarsi.
E lo so che sono cose che capitano in tutte le famiglie per
bene, non facciamola lunga: ma ieri sera abbiamo veramente avuto un attimo di
smarrimento, in cui siamo stati attenti a non girare gli occhi troppo in giro
per non trovare spigoli acuminati a portata di testa.
Siamo andati in fisio e Fabu ne è stato contento, anche se
ha fatto pochino perché aveva troppe troppe crisi e qualcosa che non andava.
Poi siamo rientrati e ha avuto un’ora di inconsolabilità
totale: che avesse mal di pancia, che fosse nervoso per il caldo che c’era
fuori, chi lo sa. Fatto sta che ci è precipitata addosso la sensazione di non
avere il tempo, ma non per andare in palestra, leggere Proust, riposare,
cucinare delle robe profumate di timo; non avere mai e poi mai e poi mai il
tempo di togliersi le scarpe, di lavarsi le mani, di bere l’acqua fresca. E,
contemporaneamente, di essere sempre lì nell’impotenza totale, sempre con le
scarpe in piedi, senza calare mai per un attimo l’attenzione, senza per altro
risolvere niente. Ecco, così, sempre sempre e ancora sempre.
E poi l’abbiamo calmato dopo un’oretta di riposo, di
cambiare discorso, di spugnature fresche. E chi lo sa.
Al centro estivo ci sono bambini tareffi, anche con la
febbre, ci sta tutto. E poi basta,
terapia delle robe da piegare nella casa fresca, godendosi l’arietta dalle
finestre.
In modo da attivare la procedura del riposo mentale per
godersi poi qualche pagina di Tabucchi. Perché poi, per fortuna, Fabu si è
addormentato e le notti, sempre per fortuna, o per il neurostimolatore, vanno
tutto sommato bene.
Oggi riposo riposo riposo. Che è un riposo di cui sopra,
diciamo che non rimaniamo con le scarpe in piedi in quanto, non dovendo uscire,
non le abbiamo messe. Però stamattina mi sono pettinata prima delle sei, così, perché
poi non si sa come possa andare a finire.
Sono insopportabile, me ne pento e me ne dolgo.
Ma partiamo con i gastroprotettori lo stesso: da prendere
mezz’ora prima di tutto il resto, nella quale mezz’ora di mezzo ci si lava e ci
si veste.
Buona giornata.
Angela
