lunedì 9 luglio 2018

Tra il tranquillizzante e il delirante.

Ma sì, con le valigie qualcosa si è prodotto: tutto molto ma molto ma molto faticoso, ma tranquillizzante, nel senso che si cominciano a tirare le fila; l’importante è che sia scritto ciò che ancora c’è da fare, perché, nella stanchezza profonda e continua non ci si può proprio affidare alla memoria, non è attendibile. Un po’ in quanto citrulli cosmici e certificati, un po’ perché non si riesce mai a iniziare e finire un singolo lavoro senza mille interruzioni fabulliche.
Quindi restano da preparare ancora un paio di borse e fare un giro in farmacia. Montare la bagagliera sul tetto. Scrivere ogni minimo dettaglio man mano che viene in mente. Controllare di avere tutti i documenti di Fabu: controllare che in ogni zainetto ci sia sempre copia dell’handicap e invalidità, caso mai uno pensasse che bluffiamo.
Questa è sempre una bella storia: per esenzioni varie viene spesso richiesto il tesserino di invalidità, che però non esiste. O meglio: ogni singolo stato ha una sua scartoffia, che talvolta è una tessera con le esenzioni specifiche. L’Italia ha, appunto, le scartoffie: i verbali dell’inps. Scritti in italiano, così non vengono sempre accettati perché sono solo sequenze di leggi.
In realtà, dopo un minimo di discussioni, noiose spiacevoli irritanti, non abbiamo mai avuto problemi.
E non c’entra nulla in questo nostro caso specifico, ma ricordatevi di questa cosa quando, proprio in Italia, leggete dei regolamenti ad esempio nelle biglietterie: in cui i disabili hanno diritto alla riduzione previa presentazione del tesserino di disabilità, che in Italia, appunto, non esiste. E, magari, nelle biglietterie si trova il tizio con la luna storta e ligio al dovere che non vuole le scartoffie ma il tesserino, perché questo c’è scritto nel regolamento.
Ma tanto, da quando Fabullo sta così poco bene, non ci muoviamo praticamente più, a parte la pausetta estiva, così non discutiamo mai, e bon. Risolta.
Però, appunto, controllare che copia delle scartoffie sia sempre a portata di mano.
Poi abbiamo nuovamente preso contatti con il proprietario dell’appartamento e sembra tutto a posto; è stato scelto in base a scelte molto culturali, proprio dettate dallo spirito di avventura, come no: doveva essere accessibile; budget massimo di 60 euro al giorno in 4 senza ulteriori spese per 10 giorni, perché di più non ce la facciamo risparmiando tutto l’anno; ampio, perché il monolocale o poco più con tutti gli ausili non è proponibile per 10 giorni, diventiamo matti: e questo è 70 metri quadri; tassativamente la lavatrice; tassativamente il parcheggio comodo per la carrozzina; tassativamente la cancellazione gratuita fino all'ultimo, perché tutto è aleatorio per tutti, bisogna crederci, ma un filo più fragili nelle nostre giornate noi lo siamo.
E l’abbiamo appunto trovato vicino a Lipsia e ne siamo davvero felici, perché così potremo vedere bene dei posti nuovi. Quindi diciamo che la scelta è partita da parametri che non fanno parte del vedere il mondo e viaggiare leggeri, ma è tutto perfetto per noi in questa situazione specifica.
Insomma, in questo preciso istante  cominciamo ad organizzarci per il pranzo al centro estivo di oggi. E se già fosse pranzo davvero, ma magari.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

mammadoni ha detto...

Dai Fabullo che oggi sia un buon pranzo in compagnia degli amici!!!
Foooooorzaaaaaa
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BOOG ha detto...

BUON PRANZO RAGAZZO!!!
FORZA AIMO!!!
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Nonna Roby ha detto...

Ci vuole una laurea per tener dietro a tutti questi preparativi! Tutto complesso e complicato, purtroppo. Speriamo vada tutto per il meglio, qui si incrocia XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
per questa meritata vacanza, per la salute di Fabullo e per la vostra di genitori...
Dai Fabullo forza, presto sarai in Germania e vedrai tante cose belle! Un abbraccio grande.
(Miky termina il suo impegno al centro estivo?)