Ripartiamo dai punti fermi, ammesso che esistano, i punti fermi.
lunedì 31 marzo 2025
I cani sanno tutto.
venerdì 28 marzo 2025
Muti come platesse.
Io la capisco Luana, perché a me capita la stessa cosa quando semplicemente penso ad alcuni viaggi in macchina. La verità è che io canto sempre in macchina non solo perché esterno una capacità artistica sconosciuta alla galassia e di altissimo livello, ma perché, se non canto, riesco a farmi venire il mal d'auto anche se guido io, che è tutto dire. Si potrebbe anche dire che chissà come guido, la causa potrebbe essere quella, però è così da sempre su qualunque sedile io stia seduta. E quando mi è capitato di vedere quell'incubo di Peppa Pig, che vanno con la loro macchinina su colline con una pendenza del 70% più o meno, a me sostanzialmente veniva già da vomitare: proprio per quella scena, non per il cartone in sé che non mi permetto assolutamente di valutare con le stelline, mi faccio ben bene gli affari miei.
Peraltro, diciamocela tutta: l'altalena che vola
nell'azzurro rimane nei miei sogni, quella attuale altro che la nausea fa
venire, per carità.
Però la settimana si chiude con Fabullo che ha passato ieri
tantissime ore senza ossigeno. Ma io non vi ho detto niente. Deve rimanere un
segreto. E speriamo comunque che le Alte Sfere si trovino qualcos'altro da fare
almeno una volta ogni tanto: perché, se occuparsi di noi significa questo,
tutto questo, noi siamo disponibili a cancellarci spontaneamente da qualunque
registro.
È stato ieri anche un giorno di dolori addominali, che ci
sembravano legati alla peg: così abbiamo provveduto a fare quel lavoretto di
mobilizzazione che a Fabullo fa parecchio male ma poi sembra aiutarlo una volta
terminata la procedura.
Non abbiamo nulla da rimpiangere in questa settimana che si
chiude.
Buona Giornata.
Angela
giovedì 27 marzo 2025
Altalena attuale.
Sapete com’è bello ricordare le sensazioni, quelle leggere e luminose soprattutto. Quelle che ci fanno stare bene anche se non sono legate a chissà che di avvenimento.
Per esempio, io ricordo sempre quanto mi piaceva (e comunque
quanto mi piacerebbe, cosa non darei per farlo anche ora, a prescindere da tutto)
andare in altalena: avrei potuto continuare per ore e ore e ore. Proprio con la
tecnica sviluppata bene, di darsi tantissimo slancio gambe indietro quando si
torna indietro, e gambe lunghe avanti quando si va in alto in avanti. Che
immensa soddisfazione, che sensazione impagabile. Ero talmente infervorata da
questa attività prodigiosa che utilizzavo le mie doti organizzative per andare
al parco giochi nei momenti in cui non c'era nessuno, in modo da non dover fare
né la coda né i turni, e dondolare fino allo sfinimento a oltranza. Per
intenderci: alle due del pomeriggio di luglio, quando qualunque sano di mente
non sarebbe stato con il sedere sul metallo rovente ad arrivare fino al cielo,
con la testa nell’azzurro. Ecco: io c’ero.
Quell'altalena lì, però.
Non questa: va bene va male va bene va male va bene va male
va meglio va peggio va meglio va peggio va meglio va peggio un litro due litri
un litro due litri un litro due litri.
Ecco, lo sfinimento non è proprio lo stesso, nemmeno la luce,
l'essere lieti, stiamo proprio parlando di qualcos'altro.
L’attuale altalena è una roba che strazia il cuore, toglie i
pezzi, il respiro, il sonno (non metaforicamente). Quella roba che non finisce
mai e che non si sa come sarà il minuto successivo.
A noi sembra di poter essere ottimisti perché non tracolla
nella maniera peggiore; ed in certi momenti va indubbiamente meglio. Ma in
altri momenti non va meglio. E quindi, anche memori delle tre settimane estive
eterne, finché non è finita uno può solo tacere e chinare la testa.
Fabullo non vuole tenere l'ossigeno: così in certi momenti
va davvero meglio, nel senso che ne basterebbe mezzo litro; ma se se lo toglie
comincia ad affannarsi e ci si ricapitombola indietro; senza passare dal via e
prendere le ventimilalire.
Vi dico solo che ieri alla fine ha rotto gli occhialini a
furia di strapparli via. Per cui gli ho comunicato che in questo mondo esistono
i lepidotteri, i coleotteri, ma anche gli asinotteri, e che non avrebbe fatto
certamente fatica a capire in quale categoria essere inserito.
Una Zietta mi ha portato la torta di mele per merenda.
Signora Mia, certo che Lei però dovrebbe cercare di trovare
la pace interiore affidandosi a tecniche più profonde di consapevolezza, e non
a qualcosa di aleatorio per altro pieno di zuccheri e di burro, la pienezza sta
nello spirito, mica nella pancia.
Dicono Quelli Che Sanno, saggi non richiesti.
Che non hanno nessuna Zietta che porta loro la torta di mele:
ogni tanto i ragionamenti contorti hanno spiegazioni così semplici.
Buona Giornata.
Angela
mercoledì 26 marzo 2025
Sapete. Pensate.
Sapete:
martedì 25 marzo 2025
Però Lei.
Alla fine Fabio ha un po' di ossigeno e ha anche iniziato l'antibiotico. Non è niente di troppo grave perché i volumi richiesti sono proprio piccoli piccoli, qualche volta anche solo mezzo litro e mai sopra il litro: vuol dire una bronchite, ma quando lo spazio che ventila è ridotto è ovvio che anche quello è un problema.
E con Fabullo finchè non va bene le antenne stanno dritte. Uno si mette in testa la parabola che piglia Tele Urano.
lunedì 24 marzo 2025
Accusativo supplicato.
Alla faccia che le passeggiate sono un’altra roba; ma sono un’altra roba, giuro, anche le mattine fredde sui mezzi pubblici e le facce cupe e mute (perché a quelle mattine seguono i pomeriggi, con le facce più allegre, e ci scappano pure due parole con qualcuno); e pure i rientri a casa con i piedi zuppi dalla pioggia, perché basta cambiare le calze, e se viene il raffreddore vorrà dire che non si pensa a nulla o quasi, se non a mettersi una berretta da notte e basta; e sono meglio anche le code alla cassa, ma pure quelle in qualche inconcludente ufficio pubblico; pure lavare i vetri è un’altra roba, lucidare le scarpe.
Anche andare sul sito dell’inps è meglio di tutto questo: e qui
direi che le abbiamo dette tutte.
Sono tutte vere, credetemi, tali possibili evenienze: nel
senso che è vera la loro positività quotidiana, chi lo direbbe mai.
Noi lo affermiamo con assoluta convinzione.
Il catetere è stato tolto venerdì mattina alle dieci: alle
otto avevo cominciato a imperversare, che non esiste che qui non si colga il punto.
Ok, è tolto, ma se per le 14 non ha fatto la pipì lo veniamo
a rimettere e lo teniamo.
Alle 13.30 Fabullo, dopo una crisi, ha vomitato qualunque
liquido avesse nella pancia.
Disperazione disarmata, anche furente: per la sofferenza di
Fabullo, e perché quale pipì poteva uscire senza liquidi nella pancia, e nessuno
ci avrebbe mai creduto.
Alle 13.55 la pipì era fatta, giuro. Senza nessuna buona
ragione razionale: solo le Alte Sfere, le entità luminose di ogni ordine e
grado, le preghiere.
Ho mandato il seguente messaggio:
Habemus pipìm, perché habere regge l’accusativo, e c’ho le
prove.
E’ seguita romanticamente l’immagine del pannolino pisciato.
Quando ci vuole ci vuole.
E lì abbiamo archiviato la falsa pista della vescica neurologica,
che tutto sia benedetto.
Non abbiamo archiviato i dolori addominali, e per ora siamo
tornati alla povera tachipirina, con tutti i suoi limiti. E ripartiamo da capo
nel pensiero della terapia del dolore.
Intanto in queste notti il dolore ha portato all’affanno,
alla fatica respiratoria, alla macchinetta per la ginnastica respiratoria durante
le tenebre, e a due dosi di bentelan sabato e domenica perché la fatica era
troppa, e già è da vedersi che vada a finire così.
Mammamia.
Mammamia.
Buona Giornata.
Angela
venerdì 21 marzo 2025
Venuti con le calzette.
Facciamo così: i tulipani degli amici del blog, che hanno volato su terre e mari infilati in valigia, sottoforma di bulbi infilati nelle calzette, sono arrivati anche quest'anno.
E con questo festeggiamo la primavera.
E basta.
Perché ieri ha fatto paura.
Alla fine Fabullo ha dormito la notte due ore e mezza di seguito, che è stata una buona notizia. La cattiva è che ieri era il secondo giorno che non faceva la cacca e non ci riusciva, e soprattutto ieri mattina non aveva fatto la pipì nuovamente dalla sera precedente: che è quello che capita quando gli dà fastidio la pancia e poi a un certo punto non riesce più a farla. Quello che capita nel senso che è successo una volta sola più di un mese fa. quasi 2: non tutti i giorni.
Però ho fatto tutto il possibile per cercare che facesse questa benedetta cacca pensando che poi si sbloccasse il tutto, e invece no.
E quindi a quel punto abbiamo chiamato gli infermieri, ma ormai era pomeriggio, e questi hanno deciso che il catetere glielo lasciavano fino a stamattina, perché altrimenti poi poteva essere che più nessuno potesse tornare a fargliene un altro perché la giornata era troppo corta.
Io ho detto al Medico Santo Subito che la terapia del dolore noi la vogliamo, ma forse va rivista, lui è lì che pensa, perché dice che è strano che abbia dato stitichezza così subito: noi diciamo che, d'altra parte, Fabullo è strano tanto. E comunque la terapia si vedeva che faceva effetto, meno dolore, un filo più soporoso, un'azione c'è stata. e sulla pancia parliamo di una persona che comunque non si muove.
Ad un certo punto sembrava che fosse scontato che questa cosa della pipì stia avvenendo praticamente tutti i giorni, che quindi cì fosse una paralisi della funzione vescicale, e che non fosse avvenuto occasionalmente in concomitanza di un fastidio intestinale entrambe le volte: a gennaio per coliche violente, ieri per stitichezza con inserimento di un farmaco oppioide.
Ho comunicato che noi accettiamo ciò che accade ed eventuali cose da fare, ma che in questo momento ci sentivamo in trappola come quando spiegavamo che Fabullo aveva dolore a mangiare e nessuno ci ha creduto, solo che poi era vero, e che non è possibile che i fatti non vengano contestualizzati nemmeno di fronte alla documentazione. Quindi noi accettiamo, ma prima accertiamo.
Ieri sera niente morfina, adesso si riparte a bocce ferme. Anche se sul dolore funzionava.
Fatto sta che se stamattina non gli tolgono il catetere, con il fatto che poi c'è davanti il fine settimana e i passaggi assistenziali sono più complessi, io mi metto a urlare.
Forte.
Buona Giornata.
Angela
giovedì 20 marzo 2025
Ambizioni, riflessioni, applicazione. Primavera.
Non abbiamo chiaro di come siano effettivamente andando le cose, forse è ancora un po' presto e noi ci impegniamo.
Ci impegniamo sempre, ogni singolo microscopico istante.
Forse la notte è stata meno drammatica, con degli intervalli di sonno un po' più lunghi, nel senso che ragioniamo in termini di circa un'ora e non di 10 minuti. E i risvegli sono apparentemente meno lancinanti per il dolore.
Il Medico Santo Subito pensa che questa sia una dose troppo bassa, dà per scontato che vada aumentata perché abbia un'efficacia, però dobbiamo capire come gestire il rallentamento intestinale che è praticamente scontato, quindi proviamo ad andare proprio piano.
Sicuramente non va mai bene la PEG, mai, è sempre un po' incollata a causa di versamenti vari: e quindi cerchiamo di mobilizzarla, ma le manovre sono comunque per Fabullo dolorose; d'altra parte, se si infiamma tutta la cute intorno sono guai.
Praticamente uno deve sempre cercare il dolore meno dolore.
Praticamente mi sembra un'assurdità tutto ciò, proprio dal punto di vista dei pensieri cosmici legati alle riflessioni filosofiche sul perché e il percome di tutto.
Ovviamente con un punto assodato: le riflessioni filosofiche proprie di chi ogni singolo giorno si dà una sveglia per cercare di fare le cose bene, soprattutto di fare; non dei grandi meditabondi che sempre ci devono spiegare, ma di esempi ne danno pochi. Appunto, torniamo al concetto iniziale: ci applichiamo assiduamente e vediamo cosa ne esce. Al momento non abbiamo proprio delle ambizioni clamorose: diciamo che il miraggio sono tre ore di sonno continuo.
Poi per carità, io vorrei anche la voce di Rebecca Ferguson, se uno deve sognare in grande.
Infatti, anche se sapevo che non era possibile, in realtà sognavo che, con una piccolissima dose, avremmo messo a letto Fabullo e avremmo dormito tutti fino all'alba di seguito. Chissà che effetto fa. Deve essere qualcosa di così leggero.
Siamo andati a fare fisioterapia e il viaggio di andata è andato benissimo e il viaggio di ritorno è andato malissimo. I terapisti sono stati in un grande difficoltà nel lavorare con Fabio per quanto era rigido dopo tutto questo tempo.
Non me lo ricordo, ma è molto possibile che alle 4,06 di questa mattina fossimo in piedi, noi c'eravamo: Buona Primavera, Amici Amatissimi, che la stagione lieve e profumata sia.
Buona Giornata.
Angela
mercoledì 19 marzo 2025
Orazio, che dilettante.
La neurologa ha dato il via senza pensarci più di mezzo secondo: l'ha scritto con la consueta formula medica e gentile che le si confà, ma la traduzione era: la situazione è talmente faticosa che qualche goccia di quella roba lì non crea proprio nessuna interazione con i farmaci che Fabio prende, cominciamo e vediamo come va.
martedì 18 marzo 2025
Adesso.
È arrivato il Medico Santo Subito, e lo ha visto il bugnùn, e tutta la pelle tesa ed edematosa.
lunedì 17 marzo 2025
Tacere.
Sicuramente una cosa va detta: che non si può dire.
venerdì 14 marzo 2025
Spessatamente.
D'altra parte Cetto lo dice sempre, e secondo me Cetto è una delle figure più serie in circolazione oggi.
giovedì 13 marzo 2025
Arrabattanti.
Mi viene un filo da ridere.
È stata pubblicata la notizia per cui L'Unione Europea ha approvato il nuovo regime fiscale per il terzo settore a partire dal primo gennaio prossimo.
Insomma, la mitica riforma che era ferma da anni.
Per carità: noi i bilanci li facciamo sempre, è sempre tutto trasparente, i documenti sono sempre a posto, lo statuto è già rifatto, alla fine ci cambia veramente poco, salvo capire in quale categoria essere infilati.
Però qualche menata c'è, non fosse altro che l'accesso a questa benedetta piattaforma che pare funzionare una volta su 126.000.
E le scadenze per caricare i documenti.
Eccetera eccetera.
Io mi concentro telepaticamente per ulteriori boicottaggi, perché in realtà qualche dettaglio a livello nazionale manca ancora.
Però, nel nostro piccolo di esseri che si arrabattano, fuori dalle grandi dinamiche, questo voglio dire: ma dopo tutti questi anni, ma proprio in questo momento, a Bruxelles non avevano nient'altro di meglio da fare? Ecco, un po' mi viene da ridere.
Buona Giornata.
Angela
mercoledì 12 marzo 2025
Abstract.
Vocabolario di casa Fabullo: sempre contestualizzare.
Quindi: quando le cose non vanno peggio, significa che dobbiamo partire dalla base di azione, che non è propriamente quella del baseball (o di palla base, perché siamo provinciali che andavano all'oratorio estivo a giocare come pazzi). Pertanto la base è che non una festa a prescindere, né una giornata leggera di maggio con i mughetti e i ciliegi, o una sera d'estate sotto i pini marittimi, o una mattina in cui ci si sveglia con gli occhi vivi e la faccia riposata.
Quando va meglio, vuole sostanzialmente dire che non va peggio.
Quando non ci sono emergenze, vuole dire che non si va in ospedale e non si corre il rischio (in quell'istante lì) di finirci.
Riprendersi da una batosta vuole dire che, nella costante spossatezza, ci sono momenti di ulteriore affondo, e poi si riemerge a quella costante lì.
Componiamo così il mitico abstract, per essere alla moda nella comunicazione e disseminazione (più concreti, però, di quelle menate lì): le cose non vanno peggio, perché erano peggio fino alla settimana scorsa. Siamo anche meno frantumati in mille pezzettini, schiacciati dal rullo rispetto a qualche giorno fa, ci siamo un po' ripresi: siamo i soliti spettri da castello scozzese e non le mummie egizie, i millenni contano, ma ci si accontenta, la semplicità prima di tutto, il profilo basso. E ci sentiamo di dire che ci siano dei lievi miglioramenti.
E qui però finiscono i fatti, inoppugnabili, e entriamo nel prato di asfodeli, nell' acqua di marzo promessa di vita nel tuo cuore, ruscello saltellante di freschezza nella calura, profumo di forno a legna.
Entriamo cioè nel campo dell'ottimismo di sopravvivenza, della speranza, del crederci ciecamente.
E non sappiamo dire se ci siano dei lievi miglioramenti perché non ci sono dei conclamati peggioramenti, o se davvero la cura un po' funziona.
Atteniamoci ai fatti.
E basta.
Quell'acqua di marzo ieri l'ho cantata tre volte di seguito.
In lingua originale, mia cara? dice LA PAOLA. Assolutamente sì, dico io, uno spettacolo per fortuna assolutamente a porte chiuse, a parte Fabullo rassegnato a queste performance.
Buona Giornata.
Angela
martedì 11 marzo 2025
Terza volta.
Non si va da nessuna parte oggi. Niente visita per il corsetto, per la terza volta.
Non si può.
Non ci sono emergenze. Non ci sono ulteriori grane, ma va detto che quelle attualmente presenti rivestono già una considerevole importanza.
Però Fabullo è troppo stanco: troppo. La cosa giusta da fare, oltre a tutto il resto che stiamo facendo, è farlo riposare.
Che vi devo dire.
Niente.
Buona Giornata.
Angela
lunedì 10 marzo 2025
Guardare fuori.
venerdì 7 marzo 2025
Qui. Che bello.
Prima notizia, la più importante di tutte: siamo a casa nostra.
Mica poco.
Seconda notizia: sono stati bravissimi tutti. Quelli dell’ambulanza
hanno sostanzialmente fatto tutto loro, per tre ore abbondanti non ci hanno
mollato per mezzo secondo. Hanno gestito gli spostamenti all'interno
dell'ospedale, gli spostamenti tra i vari lettini, tutto.
E sono stati bravissimi tutti in ospedale perché Fabio era
lì per un posto urgente creato all'ultimo momento, ma un posto che non c’era; così
hanno fatto l'impossibile per inserirlo tra un paziente e l'altro.
Il Chirurgo Santo Subito lo ha seguito per tutta la mattina
per stare con i radiologi e prendere decisioni. Lo stesso Chirurgo Santo Subito
nel vederlo così provato aveva i sudori:
aveva la classica espressione in cui si chiedeva cosa avrebbe trovato lì dentro,
e soprattutto quale sarebbe stata la decisione da prendere su uno come Fabullo.
Ad un certo punto siamo andati in pronto
soccorso e Fabullo è stato talmente bravo da entrare in stanza solo con quelli
dell'ambulanza, per la gestione barelle, e il suo Chirurgo, che ovviamente
conosce benissimo, gli è simpatico, e sa che se c'è lui tutto va bene.
Abbiamo prima fatto una tac senza contrasto, dove si è visto
che non c'era niente di grosso, ma volevano essere più tranquilli: però nel
frattempo il Chirurgo aveva un'altra faccia, decisamente più rilassata. Ed è lì
che siamo andati in pronto soccorso perché volevano inserire un accesso venoso,
per questo benedetto contrasto: ovviamente non è stato proprio così semplice, ma
l'anestesista è arrivato al volo e la vena l'ha presa lui senza dover inserire
un accesso centrale; anche perché comunque si parlava di un lavoro rapidissimo
e non di qualcosa che doveva durare giorni. Siamo tornati in radiologia a fare
la tac con il contrasto, che così ha chiarito bene il quadro.
E qui diamo la terza notizia meravigliosa: non si sono
evidenziate masse, né sanguinamenti, né calcoli, né ernie, nulla per cui
bisogna prendere decisioni operative molto pesanti.
C'è un versamento, non troppo cospicuo ma c'è, ma è solo
infiammatorio, sia nell'intestino ma soprattutto nello stomaco: il chirurgo ha
assolutamente detto che dobbiamo rivedere tutta la terapia protettiva ma anche
quella antalgica. È assolutamente d'accordo con noi che Fabio non deve soffrire.
Gli antidolorifici di livello superiore hanno tante controindicazioni, ma le ha
anche il dolore continuo, non fosse altro perché Fabullo si irrigidisce da
morire e non può fare la fisioterapia creando un sacco di guai. Quindi adesso
si consulteranno tra medici e si deciderà bene come procedere.
La quarta buona notizia è che io in ambulanza sono riuscita
sempre a guardare fuori dalle fessure nei vetri e quindi non ho vomitato. E
anche che il tempo era bello e ci ha facilitato il tutto mica poco.
Siamo tornati a casa non stanchi, di più, tra notti insonni
e tensione, e comunque con Fabullo sempre piangente. Ma così contenti di
entrare in casa nostra. Di trovare il Vicinato che è uscito appena ha visto l’ambulanza
entrare nella via.
Buona Giornata.
Angela
giovedì 6 marzo 2025
Il Cugino del Vicinato, il Vicinato, i Santi Subito.
Contrordine generale e nuova riorganizzazione in tempo zero.
mercoledì 5 marzo 2025
Tachìs.
Non va mica bene, secondo noi.
Fabullo noi lo vediamo assai pallido e stremato. Abbiamo cominciato la terapia con gli antimicotici ieri, perché abbiamo dovuto aspettare il farmaco.
E adesso speriamo che qualcosa cominci a cambiare.
Oggi non lo portiamo a fare fisioterapia, non ce la sentiamo, ci sembra troppo faticoso per lui, metti che riesca a dormire un poco proprio in quell'istante.
E non va bene che non faccia fisioterapia, perché il pantano diventa sempre più vischioso. Da queste parti, profondo nord ovest, ciò che è appiccicoso senza rimedio, che più lo tocchi e più ti attacchi, avete presente la colla per i topi? Che immagine provinciale. Ecco da queste parti c'è una meravigliosa parola per tutto ciò: tachìs. La traduzione potrebbe essere appiccicaticcio. Ma non rende completamente, come sempre questi termini nella traduzione ci perdono.
Quindi: siamo in un pantano tachìs. Assolutamente.
Buona Giornata.
Angela
martedì 4 marzo 2025
Scuotimento di testa.
Il Medico Santo subito è arrivato, io ho aperto la vetrata, lui mi ha guardato in faccia e ha scosso la testa senza nulla dire.
lunedì 3 marzo 2025
Il citofono.
Astenersi dalla lettura se non si amano gli aspetti non propriamente romantici della vita: consiglio l’alternativa di feisbùc o istagràm.
Qui già non è che si partisse proprio benissimo, per cui l’obbiettivo
era arrivare oggi alla visita del Medico Santo Subito, che sta per arrivare,
per decidere quali accertamenti fare, se farli, cosa fare con i farmaci, o se decidiamo
che si è semplicemente rotto un equilibrio (che fa ridere da dire, ma ogni
disequilibrio ulteriore fa definire tale il pregresso) e nulla si può fare: in
tal caso, però, noi vogliamo della roba molto buona per togliere il dolore, così
è indegno per Fabullo sopravvivere.
Così partivamo.
Ma poi.
Venerdì pomeriggio Fabullo ha cominciato a piangere, a
piangere e a piangere. Non era stata espletata la romantica attività di fare la
cacca, fatto non normale, per cui abbiamo pensato che l’aumento del dolore
fosse legato a quello, ma perché; e abbiamo alzato le antenne.
Così ha pianto tutta la notte, poi tutto sabato, sempre più estenuato.
Sabato alle 18 abbiamo deciso che era necessario provvedere,
e non avevamo materiale opportuno in casa, perché solitamente non avviene. Per cui
non vi forniamo dettagli operativi con siringhe e sonde e camomille.
Ha funzionato un po'.
Ma ha continuato a piangere, piangere, piangere, tutta la
notte. Sempre più rigido, un disastro girarlo di qua e di là.
Domenica mattina era un cencio: tutti lo eravamo, ma lui
faceva tanta pena.
Poi ho guardato il buco della peg, per meditare: faceva
paura, rosso fuoco, non si poteva toccare, e lì forse si era spiegato l’aumento
del dolore, come accade tutte le volte che c’è un problema addominale, eravamo
anzi stupiti che non fosse ancora capitato.
Così ho chiamato il Medico Santo Subito, previo invio foto,
Fabullo piangeva sempre di più, Dottore non è ancora gonfio come un vulcano ma
questa storia l’abbiamo imparata, il tubicino non si muove già più, va a finire
che la peg verrà espulsa con un dolore micidiale. Per carità, non proviamo
nemmeno a tirare avanti con le medicazioni, la cambi immediatamente e vediamo.
Paulo Aimo era uscito per commissioni, pur mollando tutto lì
aveva mezz’ora di strada. Così è arrivato il Vicinato in assistenza e il lavoro
è stato fatto. Siamo stati bravissimi. Ha fatto molto male a togliere e
praticamente nulla a rimettere, e quasi subito Fabullo si è addormentato.
Ovviamente il cane e la coda, l’uovo e la gallina, non è
dato comprenderli.
Poi il Vicinato, benedetto, è andato, io ho fatto il bagno a
Fabullo anche se era stanco, perché prima aveva anche vomitato ed era
necessario lavare i capelli.
Alla fine ho cominciato a riordinare, non si camminava più
dal pasticcio, l’abisso della stanchezza stremata.
Qui viene la parte migliore: suona il campanello, che era
strano, di domenica mattina non aspettavamo infermieri o corrieri, il Vicinato
entra e basta; alzo il citofono: Buongiorno, volevo solo farLe gentilmente una
domanda, cosa pensa del futuro?
Giuro.
In quel momento lì.
Ho riagganciato dolcemente e silenziosamente. Signorilmente.
Buona Giornata.
Angela