lunedì 31 marzo 2025

I cani sanno tutto.

 Ripartiamo dai punti fermi, ammesso che esistano, i punti fermi. 

Il postulato unico, solo quello,  è senza ombra di dubbio che siamo qui ora in questa galassia: ora vuol dire proprio ora, all'infinitesimo. 
Poiché la vita però deve essere per forza fatta di compromessi, anche nei pensieri,  e chi non lo accetta ha bisogno di aiuto per i fatti suoi, andiamo un attimo oltre a questo postulato e proviamo a organizzarci. 
Pertanto,  il punto fermo è che in questo esatto istante Fabullo non ha l'ossigeno. Rimaniamo all' unità di misura infinitesima, però è un fatto.
Assodato, inoltre,  è certamente che nelle due ultime notti non abbiamo dovuto eseguire la ginnastica respiratoria nel colmo del buio.
L'altro fatto assodato è che dobbiamo ripartire con il discorso però della gestione del dolore, altrimenti ricadiamo in qualche intrigo respiratorio, dato dall'affanno, in tempi rapidi assai. Con le crisi epilettiche, peraltro,  ora maggiorate: ed è invalutabile se siano il capo o la coda del dolore. 
Ci sembra di poter dire che vada meglio l'intestino: probabilmente perché comincia a fare effetto il livello del farmaco antinfiammatorio specifico a dosi massime. 
Ma è una certezza assoluta che la PEG faccia male: fa male sempre, a toccarla, è necessario mobilizzarla più volte a settimana creando ulteriore dolore, ma tanto, e con le lacrime, straziante.
Non era così.
Il farmaco oppiaceo che abbiamo usato per due volte in dosi minime è stato un fallimento: sicuramente è necessario pensare ad altre molecole, ce ne sono mille. Contestualmente però, contemporaneamente, in modo ragionevole, se la causa è la PEG vorremmo che venisse presa in considerazione. 
Ci sono altri fatti assodati, incontrovertibili: poiché la primavera è scoppiata, ieri abbiamo fatto passeggiare Fabullo sulla strada. E  accade sempre quanto vi giuro ora: i cani del Vicinato, che sono tanti e simpatici, abbaiano praticamente a permanenza. Perché passano le mosche, perché se uno chiacchiera vogliono intervenire, perché se la contano tra loro a distanza. Ma quando passa Fabullo con la carrozzina, si accovacciano dietro ai cancelli, mettono il muso a terra, e tacciono. Davvero.
Il Vicinato è molto orgoglioso di questo comportamento: siamo tutti giunti alla conclusione che è ciò che alza in modo determinante il quoziente cognitivo di noi abitanti qui. 
Buona Giornata.
Angela

venerdì 28 marzo 2025

Muti come platesse.

 Io la capisco Luana, perché a me capita la stessa cosa quando semplicemente penso ad alcuni viaggi in macchina. La verità è che io canto sempre in macchina non solo perché esterno una capacità artistica sconosciuta alla galassia e di altissimo livello, ma perché, se non canto, riesco a farmi venire il mal d'auto anche se guido io, che è tutto dire. Si potrebbe anche dire che chissà come guido, la causa potrebbe essere quella, però è così da sempre su qualunque sedile io stia seduta. E quando mi è capitato di vedere quell'incubo di Peppa Pig, che vanno con la loro macchinina su colline con una pendenza del 70% più o meno, a me sostanzialmente veniva già da vomitare: proprio per quella scena, non per il cartone in sé che non mi permetto assolutamente di valutare con le stelline, mi faccio ben bene gli affari miei.

Peraltro, diciamocela tutta: l'altalena che vola nell'azzurro rimane nei miei sogni, quella attuale altro che la nausea fa venire, per carità.

Però la settimana si chiude con Fabullo che ha passato ieri tantissime ore senza ossigeno. Ma io non vi ho detto niente. Deve rimanere un segreto. E speriamo comunque che le Alte Sfere si trovino qualcos'altro da fare almeno una volta ogni tanto: perché, se occuparsi di noi significa questo, tutto questo, noi siamo disponibili a cancellarci spontaneamente da qualunque registro.

È stato ieri anche un giorno di dolori addominali, che ci sembravano legati alla peg: così abbiamo provveduto a fare quel lavoretto di mobilizzazione che a Fabullo fa parecchio male ma poi sembra aiutarlo una volta terminata la procedura.

Non abbiamo nulla da rimpiangere in questa settimana che si chiude.

Buona Giornata.

Angela

 

giovedì 27 marzo 2025

Altalena attuale.

 Sapete com’è bello ricordare le sensazioni, quelle leggere e luminose soprattutto. Quelle che ci fanno stare bene anche se non sono legate a chissà che di avvenimento.

Per esempio, io ricordo sempre quanto mi piaceva (e comunque quanto mi piacerebbe, cosa non darei per farlo anche ora, a prescindere da tutto) andare in altalena: avrei potuto continuare per ore e ore e ore. Proprio con la tecnica sviluppata bene, di darsi tantissimo slancio gambe indietro quando si torna indietro, e gambe lunghe avanti quando si va in alto in avanti. Che immensa soddisfazione, che sensazione impagabile. Ero talmente infervorata da questa attività prodigiosa che utilizzavo le mie doti organizzative per andare al parco giochi nei momenti in cui non c'era nessuno, in modo da non dover fare né la coda né i turni, e dondolare fino allo sfinimento a oltranza. Per intenderci: alle due del pomeriggio di luglio, quando qualunque sano di mente non sarebbe stato con il sedere sul metallo rovente ad arrivare fino al cielo, con la testa nell’azzurro. Ecco: io c’ero.

Quell'altalena lì, però.

Non questa: va bene va male va bene va male va bene va male va meglio va peggio va meglio va peggio va meglio va peggio un litro due litri un litro due litri un litro due litri.

Ecco, lo sfinimento non è proprio lo stesso, nemmeno la luce, l'essere lieti, stiamo proprio parlando di qualcos'altro.

L’attuale altalena è una roba che strazia il cuore, toglie i pezzi, il respiro, il sonno (non metaforicamente). Quella roba che non finisce mai e che non si sa come sarà il minuto successivo.

A noi sembra di poter essere ottimisti perché non tracolla nella maniera peggiore; ed in certi momenti va indubbiamente meglio. Ma in altri momenti non va meglio. E quindi, anche memori delle tre settimane estive eterne, finché non è finita uno può solo tacere e chinare la testa.

Fabullo non vuole tenere l'ossigeno: così in certi momenti va davvero meglio, nel senso che ne basterebbe mezzo litro; ma se se lo toglie comincia ad affannarsi e ci si ricapitombola indietro; senza passare dal via e prendere le ventimilalire.

Vi dico solo che ieri alla fine ha rotto gli occhialini a furia di strapparli via. Per cui gli ho comunicato che in questo mondo esistono i lepidotteri, i coleotteri, ma anche gli asinotteri, e che non avrebbe fatto certamente fatica a capire in quale categoria essere inserito.

Una Zietta mi ha portato la torta di mele per merenda.

Signora Mia, certo che Lei però dovrebbe cercare di trovare la pace interiore affidandosi a tecniche più profonde di consapevolezza, e non a qualcosa di aleatorio per altro pieno di zuccheri e di burro, la pienezza sta nello spirito, mica nella pancia.

Dicono Quelli Che Sanno, saggi non richiesti.

Che non hanno nessuna Zietta che porta loro la torta di mele: ogni tanto i ragionamenti contorti hanno spiegazioni così semplici.

Buona Giornata.

Angela

mercoledì 26 marzo 2025

Sapete. Pensate.

 Sapete:

(Aspettate: se dovessimo contare tutte le volte che comincio un discorso con Sapete, secondo me non finiamo più. Facciamo che non le contiamo e chiudiamo questa parentesi estemporanea che non so perché mi sia venuta in mente.)
Sapete: tutte le volte che abbiamo un problema, dico che quella tipologia di problema è una delle peggiori da affrontare nella quotidianità. Che sia il dolore, che sia la cacca lunga o la non cacca, che sia un grosso problema articolare, che siano le crisi epilettiche che siano i problemi respiratori. Ogni volta mi viene proprio da dire che è una delle cose più complesse da gestire, proprio quella lì: poi ci penso e mi rendo conto che in effetti tutto è difficile da gestire, pensate un po' quando peraltro stanno anche insieme tutte coteste evenienze.
Poiché ieri ci sono stati momenti peggiori dell'altro ieri, nel senso per esempio che abbiamo dovuto aumentare l'ossigeno, che ci siamo chiesti se fosse solo catarro che si muoveva o un mega focolaio polmonare che si stava formando, eccetera eccetera, mi sono sentita di dire che una delle cose peggiori è il problema respiratorio: perché bisogna guardare Fabullo a vista, sempre sempre sempre sempre sempre sempre sempre sempre sempre sempre sempre sempre e ancora sempre, perché altrimenti si toglie l'ossigeno. Pensate la notte. Pensate quando vi scappa la pipì. Pensate se avete fresco e volete andare a prendere il golf. Pensate se avete fame da impazzire e non potete girarvi ad allungare una mano. Pensate se pensate di distrarvi mezzo secondo.
Non si può. 
Per cui secondo me è vero, che la cosa peggiore è l'ossigeno.
Oppure: domani sarà vero qualcos'altro, ma oggi è vero questo. 
Quindi la notte, intanto che facciamo la ginnastica respiratoria, io leggo Maggiani, vicino di casa di Donna Paola, per l'ennesima volta. Pensate a quanto tempo riusciamo a ricavare per leggere, in fondo. Non è poi un privilegio per tutti, pensate quando a notte si è costretti a dormire. 
Buona Giornata. 
Angela

martedì 25 marzo 2025

Però Lei.

 Alla fine Fabio ha un po' di ossigeno e ha anche iniziato l'antibiotico. Non è niente di troppo grave perché i volumi richiesti sono proprio piccoli piccoli, qualche volta anche solo mezzo litro e mai sopra il litro: vuol dire una bronchite, ma quando lo spazio che ventila è ridotto è ovvio che anche quello è un problema. 

E con Fabullo finchè non va bene le antenne stanno dritte. Uno si mette in testa la parabola che piglia Tele Urano.

Questo significa che tutto si impana. Tutto.
La pancia.
I dolori.
La fisioterapia.
Tutto.
Anche noi siamo impanati completamente: ma non immaginatevi quelle feste meravigliose in cui tutti i fritti sono terribilmente non salutari, ma croccanti e deliziosi, e quelli che non li mangiano nemmeno qualche volta all'anno dovrebbero farsi aiutare seriamente. 
No no: pensate, che ne so, un tristissimo zucchino bollito infilato in un po' di farina giusto per dire che non è solo bollito. 
Ecco. Il metaforico piatto del giorno che riguarda noi è più simile a quello. 
Però, ieri mattina, è venuta Lei a tenerci compagnia, sempre la più bella e divertente. Il catino, lasciatelo perdere, la foto per la mostra Lei non la fa per principio.


Buona Giornata.
Angela

lunedì 24 marzo 2025

Accusativo supplicato.

 Alla faccia che le passeggiate sono un’altra roba; ma sono un’altra roba, giuro, anche le mattine fredde sui mezzi pubblici e le facce cupe  e mute (perché a quelle mattine seguono i pomeriggi, con le facce più allegre, e ci scappano pure due parole con qualcuno); e pure i rientri a casa con i piedi zuppi dalla pioggia, perché basta cambiare le calze, e se viene il raffreddore vorrà dire che non si pensa a nulla o quasi, se non a mettersi una berretta da notte e basta; e sono meglio anche le code alla cassa, ma pure quelle in qualche inconcludente ufficio pubblico; pure lavare i vetri è un’altra roba, lucidare le scarpe.

Anche andare sul sito dell’inps è meglio di tutto questo: e qui direi che le abbiamo dette tutte.

Sono tutte vere, credetemi, tali possibili evenienze: nel senso che è vera la loro positività quotidiana, chi lo direbbe mai.

Noi lo affermiamo con assoluta convinzione.

Il catetere è stato tolto venerdì mattina alle dieci: alle otto avevo cominciato a imperversare, che non esiste che qui non si colga il punto.

Ok, è tolto, ma se per le 14 non ha fatto la pipì lo veniamo a rimettere e lo teniamo.

Alle 13.30 Fabullo, dopo una crisi, ha vomitato qualunque liquido avesse nella pancia.

Disperazione disarmata, anche furente: per la sofferenza di Fabullo, e perché quale pipì poteva uscire senza liquidi nella pancia, e nessuno ci avrebbe mai creduto.

Alle 13.55 la pipì era fatta, giuro. Senza nessuna buona ragione razionale: solo le Alte Sfere, le entità luminose di ogni ordine e grado, le preghiere.

Ho mandato il seguente messaggio:

Habemus pipìm, perché habere regge l’accusativo, e c’ho le prove.

E’ seguita romanticamente l’immagine del pannolino pisciato.

Quando ci vuole ci vuole.

E lì abbiamo archiviato la falsa pista della vescica neurologica, che tutto sia benedetto.

Non abbiamo archiviato i dolori addominali, e per ora siamo tornati alla povera tachipirina, con tutti i suoi limiti. E ripartiamo da capo nel pensiero della terapia del dolore.

Intanto in queste notti il dolore ha portato all’affanno, alla fatica respiratoria, alla macchinetta per la ginnastica respiratoria durante le tenebre, e a due dosi di bentelan sabato e domenica perché la fatica era troppa, e già è da vedersi che vada a finire così.

Mammamia.

Mammamia.

Buona Giornata.

Angela

venerdì 21 marzo 2025

Venuti con le calzette.

 


Facciamo così: i tulipani degli amici del blog, che hanno volato su terre e mari infilati in valigia, sottoforma di bulbi infilati nelle calzette, sono arrivati anche quest'anno. 

E con questo festeggiamo la primavera. 

E basta. 

Perché ieri ha fatto paura. 

Alla fine Fabullo ha dormito la notte due ore e mezza di seguito, che è stata una buona notizia. La cattiva è che ieri era il secondo giorno che non faceva la cacca e non ci riusciva, e soprattutto ieri mattina non aveva fatto la pipì nuovamente dalla sera precedente: che è quello che capita quando gli dà fastidio la pancia e poi a un certo punto non riesce più a farla. Quello che capita nel senso che è successo una volta sola più di un mese fa. quasi 2: non tutti i giorni. 

Però ho fatto tutto il possibile per cercare che facesse questa benedetta cacca pensando che poi si sbloccasse il tutto, e invece no. 

E quindi a quel punto abbiamo chiamato gli infermieri, ma ormai era pomeriggio, e questi hanno deciso che il catetere glielo lasciavano fino a stamattina, perché altrimenti poi poteva essere che più nessuno potesse tornare a fargliene un altro perché la giornata era troppo corta. 

Io ho detto al Medico Santo Subito che la terapia del dolore noi la vogliamo, ma forse va rivista, lui è lì che pensa, perché dice che è strano che abbia dato stitichezza così subito: noi diciamo che,  d'altra parte,  Fabullo è strano tanto. E comunque la terapia si vedeva che faceva effetto, meno dolore, un filo più soporoso, un'azione c'è stata. e sulla pancia parliamo di una persona che comunque non si muove.

Ad un certo punto sembrava che fosse scontato che questa cosa della pipì stia avvenendo praticamente tutti i giorni, che quindi cì fosse una paralisi della funzione vescicale, e che non fosse avvenuto occasionalmente in concomitanza di un fastidio intestinale entrambe le volte: a gennaio per coliche violente, ieri per stitichezza con inserimento di un farmaco oppioide.

Ho comunicato che noi accettiamo ciò che accade ed eventuali cose da fare, ma che in questo momento ci sentivamo in trappola come quando spiegavamo che Fabullo aveva dolore a mangiare e nessuno ci ha creduto, solo che poi era vero, e che non è possibile che i fatti non vengano contestualizzati nemmeno di fronte alla documentazione. Quindi noi accettiamo, ma prima accertiamo. 

Ieri sera niente morfina, adesso si riparte a bocce ferme. Anche se sul dolore funzionava.

Fatto sta che se stamattina non gli tolgono il catetere, con il fatto che poi c'è davanti il fine settimana e i passaggi assistenziali sono più complessi, io mi metto a urlare. 

Forte.

Buona Giornata.

Angela

giovedì 20 marzo 2025

Ambizioni, riflessioni, applicazione. Primavera.

 Non abbiamo chiaro di come siano effettivamente andando le cose, forse è ancora un po' presto e noi ci impegniamo. 

Ci impegniamo sempre, ogni singolo microscopico istante. 

Forse la notte è stata meno drammatica, con degli intervalli di sonno un po' più lunghi, nel senso che ragioniamo in termini di circa un'ora e non di 10 minuti. E i risvegli sono apparentemente meno lancinanti per il  dolore. 

Il Medico Santo Subito pensa che questa sia una dose troppo bassa, dà per scontato che vada aumentata perché abbia un'efficacia, però dobbiamo capire come gestire il rallentamento intestinale che è praticamente scontato, quindi proviamo ad andare proprio piano. 

Sicuramente non va mai bene la PEG, mai, è sempre un po' incollata a causa di versamenti vari: e quindi cerchiamo di mobilizzarla, ma le manovre sono comunque per Fabullo dolorose; d'altra parte, se si infiamma tutta la cute intorno sono guai. 

Praticamente uno deve sempre cercare il dolore meno dolore. 

Praticamente mi sembra un'assurdità tutto ciò, proprio dal punto di vista dei pensieri cosmici legati alle riflessioni filosofiche sul perché e il percome di tutto. 

Ovviamente con un punto assodato: le riflessioni filosofiche proprie di chi ogni singolo giorno si dà una sveglia per cercare di fare le cose bene, soprattutto di fare; non dei grandi  meditabondi che sempre ci devono spiegare, ma di esempi ne danno pochi.  Appunto, torniamo al concetto iniziale: ci applichiamo assiduamente e vediamo cosa ne esce. Al momento non abbiamo proprio delle ambizioni clamorose: diciamo che il miraggio sono tre ore di sonno continuo. 

Poi per carità, io vorrei anche la voce di Rebecca Ferguson, se uno deve sognare in grande. 

Infatti, anche se sapevo che non era possibile, in realtà sognavo che, con una piccolissima dose, avremmo messo a letto Fabullo e avremmo dormito tutti fino all'alba di seguito. Chissà che effetto fa. Deve essere qualcosa di così leggero.

Siamo andati a fare fisioterapia e il viaggio di andata è andato benissimo e il viaggio di ritorno è andato malissimo. I terapisti sono stati in un grande difficoltà nel lavorare con Fabio per quanto era rigido dopo tutto questo tempo. 

Non me lo ricordo, ma è molto possibile che alle 4,06 di questa mattina fossimo in piedi, noi c'eravamo: Buona Primavera, Amici Amatissimi, che la stagione lieve e profumata sia.

Buona Giornata.

Angela

mercoledì 19 marzo 2025

Orazio, che dilettante.

 La neurologa ha dato il via senza pensarci più di mezzo secondo: l'ha scritto con la consueta formula medica e gentile che le si confà, ma la traduzione era: la situazione è talmente faticosa che qualche goccia di quella roba lì non crea proprio nessuna interazione con i farmaci che Fabio prende, cominciamo e vediamo come va. 

Quindi il Medico Santo Subito ha prescritto lo sciroppo, e cominciamo. L'idea è quello di prenderne una dose veramente minima per qualche giorno e capire se funziona, e se funziona per quante ore funziona, capire se bisogna aumentarla o se basta così, e in futuro capire se scalarlo di nuovo e toglierlo e usarlo al bisogno. 
Ieri è venuto l'osteopata e anche lui era abbastanza senza parole, perché Fabullo comunque aveva male e l'impressione era che tutto partisse dall'addome. 
Quindi partiamo con questo benedetto sciroppino, e se è possibile questa mattina dopo mezzogiorno proviamo ad uscire di casa per andare a fare fisioterapia. Se piange troppo non andiamo da nessuna parte. 
Bisogna cogliere tutto al momento rapido senza previsioni e pianificazioni, altro che che il buon Orazio. 
Buona Giornata.
Angela

martedì 18 marzo 2025

Adesso.

 È arrivato il Medico Santo Subito, e lo ha visto il bugnùn, e tutta la pelle tesa ed edematosa. 

E si, avete ragione, non va bene: non ha ancora fatto il vulcano, ma gli spasmi e l'infiammazione hanno fatto aderire la PEG alle pareti interne e il palloncino, che fa fa da fermo, punta, è quello il bugnun. 
Abbiamo sgonfiato, tolto, rimesso, in tempo zero tutto si è sgonfiato.
Dottore, non va bene.
Non va bene, ha detto lui. Torniamo a dose massima di gastroprotettore; e basta, curiamo questo dolore a prescindere, ho solo paura del rallentamento gastro intestinale. 
Dottore, Lei ha ragione, ma anche il dolore un pochino lo causa, il non poter fare fisioterapia.
Va bene, chiedete all' Epilettologa il permesso di usare una dose minima di morfina, pensiamola per un periodo.
Dottore, noi lo sappiamo che è una roba che fa tanto effetto da dire, questa cosa della morfina; ma Fabullo prende 30 gocce di benzodiazepine al giorno, più tutto il resto: e anche quello fa effetto da pensare; e anche essere impotenti quando lui piange per ore fa effetto.
È vero, sentiamo l'Epilettologa per le interazioni e poi capiamo. 
Ci guardava anche in faccia, ormai nemmeno al Museo Egizio ci vogliono in una teca.

C'era il sole, dopo tanti giorni di pioggia, in cui comunque siamo stati più fortunati che intorno a Luana. Si stava così bene nel primo pomeriggio.
Abbiamo pensato che, soprattutto quando non si sa cosa sarà di noi, non bisogna mai perdersi i raggi primaverili, sono un regalo, che abbiamo ora. Adesso. Poi chissà.
Così abbiamo riparato Fabullo con le coperte e lo abbiamo tenuto fuori, all' arietta, si cinguettii, ai profumi per mezz'oretta. Era tutto in dono, per lui.
Buona Giornata.
Angela

lunedì 17 marzo 2025

Tacere.

 Sicuramente una cosa va detta: che non si può dire.

Non si può dire di averne fino in testa delle decisioni delle Alte Sfere, perché davvero si offendono per niente, più permalose di un bambino dell'asilo a cui tolgono i giocattoli.
E quindi reagiscono, ci vuole attenzione, non si sa mai.
Così Fabullo ha pianto tanto tanto. Sabato pomeriggio tardo eravamo lì a rovinare la giornata al Medico Santo Subito, che con noi ha veramente fatto un affarone, niente da dire: perché la PEG era di nuovo infiammata, ovviamente, ci sono dei dolori dentro e si vede anche fuori.
Era rossa e un po' gonfia, ma non ancora troppo, chissà dove stanno i limiti: proviamo a medicare ma con un altro farmaco, anche cambiare continuamente è fonte di irritazione, facciamo passare qualche ora se possibile. Ieri non era peggio la mattina, ed  era già un traguardo, quella è una faccenda che solitamente galoppa ogni minuto che passa. Infatti alla sera abbiamo comunicato al Medico Santo Subito che si era formato un bugnún, altri termini tecnici non li sapevamo. Stamattina viene a vederlo.
Io da venerdì sera ho cominciato con tosse raffreddore e aumento del mal di testa che avevo da sue giorni; sabato mattina sembravo una mummia del paleolitico superiore. Soprattutto il mal di testa è stato lancinante, da non osare a girare lo sguardo perché tutto rintronava. 
Ora: sono tutti piccoli bubú di stagione: i miei, quelli di Fabullo li infilerei in un' altra categoria. Però il problema resta che con quei bubú lì occuparsi di lui è molto più di un'impresa, e si commettono errori. L'influenza è sostanzialmente un lusso.
Quindi: non diciamo cosa pensiamo di questa situazione; addirittura: mi sa che sia proprio meglio nemmeno esprimere opinioni nel silenzio della mente, pare leggano nel pensiero.
Per altro: anche pensare crea fastidio alle suture del cranio, che va meglio, ma devono avermi dato delle belle martellate. 
Buona Giornata.
Angela

venerdì 14 marzo 2025

Spessatamente.

 D'altra parte Cetto lo dice sempre, e secondo me Cetto è una delle figure più serie in circolazione oggi. 

Lo dice in altro modo, ma il concetto fondamentale è che bisogna farsi sempre sempre sempre sempre, e anche spessatamente, i fatti propri. 
Sempre. 
Perché altrimenti capitano delle cose, tipo che le Alte Sfere se ne accorgono, invocano l'umana tracotanza come peccato mortale, e provvedono. 
Tutto questo per dire che dovevo farmi gli affari miei, e assolutamente non raccontare a nessuno che ci sembrava che tutto andasse un pochino meglio.
Semplicemente perché evidentemente non è vero, considerata com'è andata l'ultima notte che non sapevamo più da quale finestra buttarci, tenendo conto dell'abitare al piano terra e la presenza delle inferriate. 
L'epilettologa ha alzato un pochino la cannabis e sta cercando di capire con i colleghi di Genova se è sensato aumentare l'integratore per l'intestino, per i mitici studi sull'assorbimento della serotonina a quel livello. 
Fabullo ha pianto come un pazzo, continuamente. 
Noi prendiamo qualunque roba ci capiti sotto mano per il mal di testa. 
Mammamia.
Buona Giornata.
Angela

giovedì 13 marzo 2025

Arrabattanti.

 Mi viene un filo da ridere.

È stata pubblicata la notizia per cui L'Unione Europea ha approvato il nuovo regime fiscale per il terzo settore a partire dal primo gennaio prossimo. 

Insomma, la mitica riforma che era ferma da anni.

Per carità: noi i bilanci li facciamo sempre, è sempre tutto trasparente, i documenti sono sempre a posto, lo statuto è già rifatto, alla fine ci cambia veramente poco, salvo capire in quale categoria essere infilati.

Però qualche menata c'è, non fosse altro che l'accesso a questa benedetta piattaforma che pare funzionare una volta su 126.000. 

E le scadenze per caricare i documenti. 

Eccetera eccetera.

Io mi concentro telepaticamente per ulteriori boicottaggi, perché in realtà qualche dettaglio a livello nazionale manca ancora.

Però, nel nostro piccolo di esseri che si arrabattano, fuori dalle grandi dinamiche, questo voglio dire: ma dopo tutti questi anni, ma proprio in questo momento, a Bruxelles non avevano nient'altro di meglio da fare? Ecco, un po' mi viene da ridere. 

Buona Giornata.

Angela

mercoledì 12 marzo 2025

Abstract.

 Vocabolario di casa Fabullo: sempre contestualizzare.

Quindi: quando le cose non vanno peggio, significa che dobbiamo partire dalla base di azione, che non è propriamente quella del baseball (o di palla base, perché siamo provinciali che andavano all'oratorio estivo a giocare come pazzi). Pertanto la base è che non una festa a prescindere, né una giornata leggera di maggio con i mughetti e i ciliegi, o una sera d'estate sotto i pini marittimi, o una mattina in cui ci si sveglia con gli occhi vivi e la faccia riposata.

Quando va meglio, vuole sostanzialmente dire che non va peggio. 

Quando non ci sono emergenze, vuole dire che non si va in ospedale e non si corre il rischio (in quell'istante lì) di finirci. 

Riprendersi da una batosta vuole dire che, nella costante spossatezza, ci sono momenti di ulteriore affondo, e poi si riemerge a quella costante lì.

Componiamo così il mitico abstract, per essere alla moda nella comunicazione e disseminazione (più concreti, però, di quelle menate lì): le cose non vanno peggio, perché erano peggio  fino alla settimana scorsa. Siamo anche meno frantumati in mille pezzettini, schiacciati dal rullo rispetto a qualche giorno fa, ci siamo un po' ripresi: siamo i soliti spettri da castello scozzese e non le mummie egizie,  i millenni contano,  ma ci si accontenta, la semplicità prima di tutto, il profilo basso. E ci sentiamo di dire che ci siano dei lievi miglioramenti. 

E qui però finiscono i fatti, inoppugnabili, e entriamo nel prato di asfodeli, nell' acqua di marzo promessa di vita nel tuo cuore, ruscello saltellante di freschezza nella calura, profumo di forno a legna.

Entriamo cioè nel campo dell'ottimismo di sopravvivenza, della speranza, del crederci ciecamente.

E non sappiamo dire se ci siano dei lievi miglioramenti perché non ci sono dei conclamati peggioramenti, o se davvero la cura un po' funziona.

Atteniamoci ai fatti.

E basta.

Quell'acqua di marzo ieri l'ho cantata tre volte di seguito.

In lingua originale, mia cara? dice LA PAOLA. Assolutamente sì, dico io, uno spettacolo per fortuna assolutamente a porte chiuse, a parte Fabullo rassegnato a queste performance.

Buona Giornata.

Angela

martedì 11 marzo 2025

Terza volta.

 Non si va da nessuna parte oggi. Niente visita per il corsetto, per la terza volta. 

Non si può.

Non ci sono emergenze. Non ci sono ulteriori grane, ma va detto che quelle attualmente presenti rivestono già una considerevole importanza. 

Però Fabullo è troppo stanco: troppo. La cosa giusta da fare, oltre a tutto il resto che stiamo facendo, è farlo riposare. 

Che vi devo dire.

Niente.

Buona Giornata.

Angela 

lunedì 10 marzo 2025

Guardare fuori.

Tra l'altro: giovedì pomeriggio, tornati a casa nostra, ad un certo punto, sollevati anche se stremati, e comunque impegnati a stare dietro a tutto, abbiamo guardato fuori, e poi siamo usciti. Perchè ci siamo accorti che, comunque, e per fortuna, la primavera era arrivata: improvvisamente, da un giorno all'altro, forse da un'ora all'altra, con il sole, le giornate lunghe, la rotazione terrestre, l'aria leggera, la Natura che sa cosa fare, i miracoli. Siamo stati contenti di esserci comunque stati, di averla vista arrivare. 

Un ronzio, un profumo. Si affaccia dal muro esterno, lassù in cima, e tutti si fermano e la guardano. 
E' di una bellezza struggente: anche quest'anno, comunque, è stata con noi. Per altro, come sempre, la primavera fa sbocciare la nostra mimosa, nonostante noi, meno male, guai si fidasse delle nostre abilità di giardinieri e del nostro tempo da dedicare, per carità.
Abbiamo rivisto la terapia per l'intestino, aumentandola, anche se gli esami sono buoni, li abbiamo fatti venerdì mattina, perchè comunque la tac l'infiammazione l'ha fatta vedere. Per adesso abbiamo aumentato il paracetamolo, dandolo regolarmente a prescindere dal dolore.
Ci sembra che vada lievemente meglio, lievemente. Diciamo che nel precedente fine settimana era andata decisamente peggio,  bisogna essere consapevoli.
Solo che poi, la notte appena passata, per carità, nella classifica del peggio non sta al mitico top: ma ci sono stati troppi momenti in cui ha urlato disperato. Perché sono sempre troppi, quei tempi lì.
Andiamo per priorità: domani avremmo per la terza volta la visita per il corsetto. Dobbiamo decidere per non impegnare tutti e tirare pacco all'ultimo. Perdere occasioni, ficcarsi nei guai, fidarsi ciecamente del futuro, mah.
Ci sono sfumature di tanti tipi: queste non vanno dal blu oltremare all'ottanio.
Buona Giornata.
Angela

venerdì 7 marzo 2025

Qui. Che bello.

 

Prima notizia, la più importante di tutte: siamo a casa nostra. Mica poco.

Seconda notizia: sono stati bravissimi tutti. Quelli dell’ambulanza hanno sostanzialmente fatto tutto loro, per tre ore abbondanti non ci hanno mollato per mezzo secondo. Hanno gestito gli spostamenti all'interno dell'ospedale, gli spostamenti tra i vari lettini, tutto.

E sono stati bravissimi tutti in ospedale perché Fabio era lì per un posto urgente creato all'ultimo momento, ma un posto che non c’era; così hanno fatto l'impossibile per inserirlo tra un paziente e l'altro.

Il Chirurgo Santo Subito lo ha seguito per tutta la mattina per stare con i radiologi e prendere decisioni. Lo stesso Chirurgo Santo Subito  nel vederlo così provato aveva i sudori: aveva la classica espressione in cui si chiedeva cosa avrebbe trovato lì dentro, e soprattutto quale sarebbe stata la decisione da prendere su uno come Fabullo.  Ad un certo punto siamo andati in pronto soccorso e Fabullo è stato talmente bravo da entrare in stanza solo con quelli dell'ambulanza, per la gestione barelle, e il suo Chirurgo, che ovviamente conosce benissimo, gli è simpatico, e sa che se c'è lui tutto va bene.

Abbiamo prima fatto una tac senza contrasto, dove si è visto che non c'era niente di grosso, ma volevano essere più tranquilli: però nel frattempo il Chirurgo aveva un'altra faccia, decisamente più rilassata. Ed è lì che siamo andati in pronto soccorso perché volevano inserire un accesso venoso, per questo benedetto contrasto: ovviamente non è stato proprio così semplice, ma l'anestesista è arrivato al volo e la vena l'ha presa lui senza dover inserire un accesso centrale; anche perché comunque si parlava di un lavoro rapidissimo e non di qualcosa che doveva durare giorni. Siamo tornati in radiologia a fare la tac con il contrasto, che così ha chiarito bene il quadro.

E qui diamo la terza notizia meravigliosa: non si sono evidenziate masse, né sanguinamenti, né calcoli, né ernie, nulla per cui bisogna prendere decisioni operative molto pesanti.

C'è un versamento, non troppo cospicuo ma c'è, ma è solo infiammatorio, sia nell'intestino ma soprattutto nello stomaco: il chirurgo ha assolutamente detto che dobbiamo rivedere tutta la terapia protettiva ma anche quella antalgica. È assolutamente d'accordo con noi che Fabio non deve soffrire. Gli antidolorifici di livello superiore hanno tante controindicazioni, ma le ha anche il dolore continuo, non fosse altro perché Fabullo si irrigidisce da morire e non può fare la fisioterapia creando un sacco di guai. Quindi adesso si consulteranno tra medici e si deciderà bene come procedere.

La quarta buona notizia è che io in ambulanza sono riuscita sempre a guardare fuori dalle fessure nei vetri e quindi non ho vomitato. E anche che il tempo era bello e ci ha facilitato il tutto mica poco.

Siamo tornati a casa non stanchi, di più, tra notti insonni e tensione, e comunque con Fabullo sempre piangente. Ma così contenti di entrare in casa nostra. Di trovare il Vicinato che è uscito appena ha visto l’ambulanza entrare nella via.

Buona Giornata.

Angela

giovedì 6 marzo 2025

Il Cugino del Vicinato, il Vicinato, i Santi Subito.

Contrordine generale e nuova riorganizzazione in tempo zero. 

Per un problema organizzativo di quel servizio di radiologia, l'ecografia viene spostata a lunedì. 
Il Medico Santo subito però a quel punto è stato molto perplesso, perché i giorni diventano troppi e ha parlato con il chirurgo per provare eventualmente a farla loro insieme. Fabullo è troppo stanco, è un miracolo se non ha ancora l'ossigeno,
Il Chirurgo, sempre Santo Subito, sempre lui, ha detto che tanto  non basta, perché poi non si riesce a vedere abbastanza a prescindere da chi esegua l'esame, quindi dopo l'ecografia vorremmo comunque una TAC; e allora facciamo subito la TAC senza perdere ulteriormente tempo.
Così è stato inserito in urgenza entro le 24 ore e andiamo in ospedale questa mattina: nel frattempo, sempre questa mattina, con il Medico Santo Subito avevamo organizzato i prelievi, e ho avvertito l'infermiera al volo, così verrà domani perché ovviamente quel posto in TAC lo dobbiamo prendere. 
Quindi è partito tutto il ragionamento sugli eventuali piani di emergenza per il futuro: il primo era mettere in sicurezza la giornata e tutto ciò che comunque in qualche modo dipende da noi. 
Per esempio, questa mattina avevo fissato la riunione con la progettista per scrivere due proposte alle fondazioni, tra cui quella famosa menata della musica classica. Allora le ho scritto, mi sono scusata per il pacco, le ho  mandato tutti i testi che avevo prodotto con tutti i punti di cui volevo parlarle, così lei comincia a pensare e a mettere giù cose. 
Poi era necessario mettere anche insieme il pensiero che potrebbe accadere che un esame tiri l'altro, e l'altro ancora, e che si prospettino dei giorni un pochettino convulsi, dando per scontato che siamo degli inguaribili ottimisti e che vogliamo credere che  oggi torniamo anche a casa nostra. 
Per cui siamo partiti a manetta con le lavatrici, tutto deve essere a disposizione, soprattutto ora che Fabio vomita dalle quattro alle cinque volte al giorno per le crisi epilettiche. 
Sempre contemporaneamente, a distanza con Paulo Aimo Operativo,  abbiamo fatto un altro pensiero: l'ospedale è a solo un quarto d'ora di distanza, teoricamente non dovremmo aspettare molto perché abbiamo appuntamento e lì difficilmente fanno grossi ritardi perché la tabella di marcia è molto precisa. Nello stesso tempo potrebbero arrivare mille ambulanze tutte insieme, e i codici rossi che arrivano dal pronto soccorso passano davanti a quelli in accesso in radiologia. 
Quindi: il viaggio in macchina di un quarto d'ora probabilmente lo avremmo fatto, ma è tutto da vedere quanto dovremo stare lì: se Fabio cominciasse ad avere molto male e a piangere tanto, poi come la facciamo noi la TAC, non è che  sul lettino dell'esame lo possiamo girare sul fianco perché abbia meno spasmi, dobbiamo sfruttare al massimo la possibilità di questo esame. 
Conclusione: andiamo in ambulanza così viaggia sdraiato, e se dobbiamo aspettare può comunque riposare meglio. 
Cerchiamo l'ambulanza, un po' con i tempi stretti perché mancano meno di 24 ore: contemporaneamente Fabullo era da accudire, tra dolori vomiti farmaci e quant'altro, proviamo a telefonare a tutte le pubbliche assistenze ma dandoci una mossa e senza perderci con le cose da fare qui.
Fermi tutti: non ce la possiamo fare, troppo poco tempo a disposizione, e più passano le ore meno troviamo un trasporto. Ma un pezzo di Vicinato lavora in una pubblica assistenza, quindi possiamo cominciare a scremare almeno qualcosa: se quell'ente non ha disponibilità poi andiamo avanti, ma intanto recuperiamo mezz'ora in cui procedere con l'accudimento fabullico.
Ovviamente nel pasticcio generale non trovavo il cellulare di quel pezzo di Vicinato lì, che era al lavoro e non potevo suonargli il campanello. 
Facciamo un passaggio in più che è comunque più rapido del mettersi a contattare tutti i centralini. 
Il cugino di quel pezzo del Vicinato, tra pettegoli si fa così.
Chiama chiama chiama. Non posso, sono con un cliente, finisco e ti richiamo. No, non mi richiamare perché non me ne frega niente di parlare con te. Ah no? Che bello saperlo, quindi mi chiami per dirmelo? No, voglio il numero di tuo cugino, mi serve un trasporto per Fabio. Te lo mando subito gioia mia. Ecco bravo grazie grazie.
Il pezzo di Vicinato ha organizzato tutto, e per oggi abbiamo il trasporto, così siamo più tranquilli. 
Adoro i Provinciali. Sono quelle storie che Quelli Che Sanno, antipatici per scelta (loro) al prossimo loro, definiscono raccomandazioni; Quelli Che Fanno parlano invece dell'aiutarsi a vicenda, senza nulla togliere a nessuno. Se il mezzo non ci fosse stato, non avrebbero messo in difficoltà nessuno per noi, solo tempo risparmiato: il bene più prezioso.
Il nostro primo pensiero è tornarcene a casa nostra, perché siamo persone semplici che si accontentano di poco. 
Buona Giornata.
Angela

mercoledì 5 marzo 2025

Tachìs.

Non va mica bene, secondo noi.

Fabullo noi lo vediamo assai pallido e stremato. Abbiamo cominciato la terapia con gli antimicotici ieri, perché abbiamo dovuto aspettare il farmaco.

E adesso speriamo che qualcosa cominci a cambiare.

Oggi non lo portiamo a fare fisioterapia, non ce la sentiamo, ci sembra troppo faticoso per lui, metti che riesca a dormire un poco proprio in quell'istante.

E non va bene che non faccia fisioterapia, perché il pantano diventa sempre più vischioso. Da queste parti, profondo nord ovest, ciò che è appiccicoso senza rimedio, che più lo tocchi e più ti attacchi, avete presente la colla per i topi? Che immagine provinciale. Ecco da queste parti c'è una meravigliosa parola per tutto ciò: tachìs. La traduzione potrebbe essere appiccicaticcio. Ma non rende completamente, come sempre questi termini nella traduzione ci perdono.

Quindi: siamo in un pantano tachìs. Assolutamente. 

Buona Giornata. 

Angela 

martedì 4 marzo 2025

Scuotimento di testa.

 Il Medico Santo subito è arrivato, io ho aperto la vetrata, lui mi ha guardato in faccia e ha scosso la testa senza nulla dire. 

Ha visitato Fabullo e il dolore è venuto fuori immediatamente, ovunque toccasse faceva male e un punto faceva male di più. 
Un male che poi non è passato finita la visita, ma Fabio ha sempre continuato a piangere, finché poi lo abbiamo girato ed è andato un poco meglio.
Il Dottore ha detto che secondo lui quel punto lì è lo stomaco, ma che l'anatomia di Fabio purtroppo non è più così chiara, e quindi serve un'ecografia per escludere qualcosa di addominale: e un'eco fatta da un radiologo e non da lui stesso medesimo. 
Così ci siamo attivati e la faremo venerdì mattina. 
Poi  ha detto che qualcosa dalle esperienze molto negative bisogna impararlo, anche quando le frittate sono irrimediabilmente fatte, e secondo lui una micosi ce l'ha; perché sappiamo bene quanto è predisposto e perché comunque vomita tanto. Ovviamente non sapremo mai se sia il capo o la coda di qualcosa. 
Comunque cominciamo la terapia. 
Dottore, comunque vada a finire e in quanto tempo, se mai sia possibile capirci qualcosa, noi vogliamo una terapia del dolore per Fabullo di un altro livello, la Tachipirina non può bastare. 
Lui ha detto che va bene, ma adesso facciamo prima queste cose. 
E va bene.
Buona Giornata.
Angela

lunedì 3 marzo 2025

Il citofono.

 Astenersi dalla lettura se non si amano gli aspetti non propriamente romantici della vita: consiglio l’alternativa di feisbùc o istagràm.

Qui già non è che si partisse proprio benissimo, per cui l’obbiettivo era arrivare oggi alla visita del Medico Santo Subito, che sta per arrivare, per decidere quali accertamenti fare, se farli, cosa fare con i farmaci, o se decidiamo che si è semplicemente rotto un equilibrio (che fa ridere da dire, ma ogni disequilibrio ulteriore fa definire tale il pregresso) e nulla si può fare: in tal caso, però, noi vogliamo della roba molto buona per togliere il dolore, così è indegno per Fabullo sopravvivere.

Così partivamo.

Ma poi.

Venerdì pomeriggio Fabullo ha cominciato a piangere, a piangere e a piangere. Non era stata espletata la romantica attività di fare la cacca, fatto non normale, per cui abbiamo pensato che l’aumento del dolore fosse legato a quello, ma perché; e abbiamo alzato le antenne.

Così ha pianto tutta la notte, poi tutto sabato, sempre più estenuato.

Sabato alle 18 abbiamo deciso che era necessario provvedere, e non avevamo materiale opportuno in casa, perché solitamente non avviene. Per cui non vi forniamo dettagli operativi con siringhe e sonde e camomille.

Ha funzionato un po'.

Ma ha continuato a piangere, piangere, piangere, tutta la notte. Sempre più rigido, un disastro girarlo di qua e di là.

Domenica mattina era un cencio: tutti lo eravamo, ma lui faceva tanta pena.

Poi ho guardato il buco della peg, per meditare: faceva paura, rosso fuoco, non si poteva toccare, e lì forse si era spiegato l’aumento del dolore, come accade tutte le volte che c’è un problema addominale, eravamo anzi stupiti che non fosse ancora capitato.

Così ho chiamato il Medico Santo Subito, previo invio foto, Fabullo piangeva sempre di più, Dottore non è ancora gonfio come un vulcano ma questa storia l’abbiamo imparata, il tubicino non si muove già più, va a finire che la peg verrà espulsa con un dolore micidiale. Per carità, non proviamo nemmeno a tirare avanti con le medicazioni, la cambi immediatamente e vediamo.

Paulo Aimo era uscito per commissioni, pur mollando tutto lì aveva mezz’ora di strada. Così è arrivato il Vicinato in assistenza e il lavoro è stato fatto. Siamo stati bravissimi. Ha fatto molto male a togliere e praticamente nulla a rimettere, e quasi subito Fabullo si è addormentato.

Ovviamente il cane e la coda, l’uovo e la gallina, non è dato comprenderli.

Poi il Vicinato, benedetto, è andato, io ho fatto il bagno a Fabullo anche se era stanco, perché prima aveva anche vomitato ed era necessario lavare i capelli.

Alla fine ho cominciato a riordinare, non si camminava più dal pasticcio, l’abisso della stanchezza stremata.

Qui viene la parte migliore: suona il campanello, che era strano, di domenica mattina non aspettavamo infermieri o corrieri, il Vicinato entra e basta; alzo il citofono: Buongiorno, volevo solo farLe gentilmente una domanda, cosa pensa del futuro?

Giuro.

In quel momento lì.

Ho riagganciato dolcemente e silenziosamente. Signorilmente.

Buona Giornata.

Angela