lunedì 24 marzo 2025

Accusativo supplicato.

 Alla faccia che le passeggiate sono un’altra roba; ma sono un’altra roba, giuro, anche le mattine fredde sui mezzi pubblici e le facce cupe  e mute (perché a quelle mattine seguono i pomeriggi, con le facce più allegre, e ci scappano pure due parole con qualcuno); e pure i rientri a casa con i piedi zuppi dalla pioggia, perché basta cambiare le calze, e se viene il raffreddore vorrà dire che non si pensa a nulla o quasi, se non a mettersi una berretta da notte e basta; e sono meglio anche le code alla cassa, ma pure quelle in qualche inconcludente ufficio pubblico; pure lavare i vetri è un’altra roba, lucidare le scarpe.

Anche andare sul sito dell’inps è meglio di tutto questo: e qui direi che le abbiamo dette tutte.

Sono tutte vere, credetemi, tali possibili evenienze: nel senso che è vera la loro positività quotidiana, chi lo direbbe mai.

Noi lo affermiamo con assoluta convinzione.

Il catetere è stato tolto venerdì mattina alle dieci: alle otto avevo cominciato a imperversare, che non esiste che qui non si colga il punto.

Ok, è tolto, ma se per le 14 non ha fatto la pipì lo veniamo a rimettere e lo teniamo.

Alle 13.30 Fabullo, dopo una crisi, ha vomitato qualunque liquido avesse nella pancia.

Disperazione disarmata, anche furente: per la sofferenza di Fabullo, e perché quale pipì poteva uscire senza liquidi nella pancia, e nessuno ci avrebbe mai creduto.

Alle 13.55 la pipì era fatta, giuro. Senza nessuna buona ragione razionale: solo le Alte Sfere, le entità luminose di ogni ordine e grado, le preghiere.

Ho mandato il seguente messaggio:

Habemus pipìm, perché habere regge l’accusativo, e c’ho le prove.

E’ seguita romanticamente l’immagine del pannolino pisciato.

Quando ci vuole ci vuole.

E lì abbiamo archiviato la falsa pista della vescica neurologica, che tutto sia benedetto.

Non abbiamo archiviato i dolori addominali, e per ora siamo tornati alla povera tachipirina, con tutti i suoi limiti. E ripartiamo da capo nel pensiero della terapia del dolore.

Intanto in queste notti il dolore ha portato all’affanno, alla fatica respiratoria, alla macchinetta per la ginnastica respiratoria durante le tenebre, e a due dosi di bentelan sabato e domenica perché la fatica era troppa, e già è da vedersi che vada a finire così.

Mammamia.

Mammamia.

Buona Giornata.

Angela

5 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Fine settimana da incubo... speravo meglio..... sono vicina con xxxxxxxxxxxxxxx per oggi. Abbraccio forte e pensieri positivi. Forza forza 🙏🙏❤️💓

Anonimo ha detto...

Forza Forza Fabullo Forza

Boog

Anonimo ha detto...

Il fatto che la gestione del tutto sia peggio che navigare sul sito dell'INPS la dice lunghissima....
Angela, riesci a sdrammatizzare comunque, sei incredibile. Incredibilmente forte, incredibilmente tutto.
L'addestramento per diventare un Marine per te e Paolo sarebbe una passeggiata in discesa in una giornata di primavera.
Un abbraccio a tutti, tenete duro.

Barbara mamma di Sara

Luana ha detto...

Spero con tutto il cuore che chi di dovere dia il via libera per una terapia del dolore come si deve. Forza Fabio. Forza Aimo.
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Paola ha detto...

Non mollate e speriamo che quqalcuno si metta una mano sul cuore e decida il prima possibile di alleviare il dolore di fABIO
FORZA FORZA FORZA
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FORZA FABIO
FORZA AIMO
FORZA FAMIGLIE SPECIALI
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