lunedì 15 novembre 2021

Pensiero d'autunno.

 Noi il raggio verde di Salvatore lo abbracciamo stretto, perché il Baracchino ha la batteria sul giallo. Che poteva capitare, ma, ovviamente, speravamo di no. E quindi facciamo un nuovo controllo a gennaio per programmare il cambio prima di arrivare in zona rossa. 

Che vuol dire che ci tocca in primavera. E  quindi, come al solito, niente. Godiamoci ogni attimo in casa nostra prima di finire in ospedale: e speriamo che vada tutto dritto, che davvero sia solo un cambio batteria, che non si spacchi tutto, che il post operatorio sia tranquillo. Diciamo che sperarci è un dovere assoluto, preoccuparsi ora è poco produttivo, perché non porta a molto. 

Ovviamente, non è stata una buona notizia, e, ovviamente, le spalle si sono appesantite. Ulteriormente. 

Anche qui, con dei pensieri non mirati: con l'incubo cioè della stanchezza assistenziale invece che l'idea che meno male che esiste la tecnologia.

Ma si sa: quando si annaspa il primo pensiero è non annegare; avere i vestiti asciutti viene poi.

E poi Fabu  è andato peggiorando di momento in momento con il cibo e il malessere. Il circolo vizioso in cui non capiamo niente, anche per il certo interferire del sicuro dolore dalle parti del bacino.

Siamo arrivati a sabato sera che non voleva in nessun modo deglutire nulla di nulla, ovviamente sempre più crisi, meno riposo, più dolore, avrà mal di pancia mal di stomaco mah mih moh, sarà mica il nuovo farmaco, ma no,tutto è cominciato prima, abbiamo aumentato l'integratore gastro protettore, dato la Tachipirina, messo cerotti medicati, ridotto gli zuccheri, di tutto.

Finché ieri mattina abbiamo provato a fare ciò che sempre facciamo quando arriviamo al limite: inserire l'anti micotico 4 volte al giorno, giusto semplice, per altro. 

E ieri sera ha mangiato qualcosa: poco, ma volentieri. Fà che sia vero.

Oggi andiamo alle Molinette per l'una e mezza, che è meglio della mattina presto sotto tutti gli aspetti. E che la botulina funzioni, così, si spera, riposiamo tutti meglio. E la piantiamo di mettere i cerotti medicati, che non capiamo quanto servano e costano quanto un fine settimana a Portofino.

Purtroppo c'è il diluvio, e va già dritta che non siamo in mezzo a allagamenti e smottamenti. Le Molinette sono l'incubo torinese già a priori. Il posteggio a silos interno continua ad essere chiuso per avere un solo accesso da controllare. Fuori è una scommessa, Torino è tornata la metropoli di sempre, che non è proprio una buona  notizia: a quell'ora, che è ottima, si riesce probabilmente al Regina, a quasi un km a piedi. Sotto la pioggia battente. Ovviamente, a quel punto, io e Fabu scendiamo davanti e poi Paulo Aimo Autista ci raggiunge. Ma comunque ci si bagna parecchio prima di essere all'asciutto. Prima che lo dicano quegli intelligenti di Quelli Che Sanno, ovvio che mettiamo a Fabu la cappottina della pioggia, che poi è da togliere e trasportare gocciolante con tutti i faldoni e la bomboletta dell'ossigeno, che per fortuna non si usa mai ma bisogna averla. Se le Alte Sfere, sempre un tantino distratte,  creassero un varco nelle nuvole sarebbe piacevole: che non ci risulta che un eventuale raffreddamento di Fabu si curi con il pediluvio caldo e i cucchiaini di miele e le tisane al timo e limone.

Uhh, ma Signora Mia, ma che cattivo umore, ma è solo la tetraggine autunnale, poi passa, stia tranquilla, dicono Quelli Che Sanno Mai Pervenuti.

Buona Giornata.

Angela

3 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Incrocio per la visita di oggi, spero la pioggia dia tregua quando sarete per strada xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx e pure perché la botulina dia buon esito. Sono vicina nella vostra lotta per il benessere di Fabullo con pensieri positivi e un abbraccio grande 🤗🤗

Luana ha detto...

Vi penso sempre
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BOOG ha detto...

Forza ragazzo Forza!!!
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XxxxxxxxxForza Forza Forzaxxxxxxx