martedì 14 gennaio 2020

Toro Farcito dixit.

Sono i giorni dell'iscrizione a scuola e i terapisti della Onlus sono impegnati con le famiglie in riunioni varie per capire dove iscrivere i bambini, mettendo insieme logistica e, ahimè, competenze, mai scontate.
Una famiglia aveva pensato, a Torino, ad una scuola famosissima per l'accoglienza dei disabili, privata parificata ma con tantissime sovvenzioni economiche per le famiglie. Per loro sarebbe stata scomoda e dovevano pensare ad un'importante riorganizzazione logistica: ma la loro bambina ha una malattia rara, potenzialmente degenerativa, che prevede un ritardo cognitivo marcato. Stanno lavorando tanto per renderla il più possibile autonoma e felice.
Per cui ne hanno parlato con i terapisti. Io ho raccontato una storia vera, e cioè che quando avevo un po' meno di 25 anni facevo la fisioterapista nello stesso istituto di quella scuola, perché è un ente con tanti settori, e avevo dei piccoli pazienti che frequentavano quella scuola. E nemmeno come collega, diciamo così, potevo parlare con le insegnanti dei bambini per studiare il meglio per i pazienti: banalmente come farli stare seduti bene. Perché ognuno doveva fare il proprio lavoro e basta. Se peli patate non devi pensare ad altro, per intenderci. Però, appunto, avevo un po' meno di 25 anni, magari è cambiato tutto.
A quel punto, i terapisti, con grande delicatezza hanno raccontato alla famiglia che loro hanno un'analoga esperienza, senza lavorare lì, per carità, ma anche solo nello scorso anno scolastico: insomma, dopo che sull'inclusione, almeno formalmente, per produrre scartoffie, si sono fatti passi importanti da quello che ricordo io quando ero lì.
La risposta di questa scuola è che hanno tutte le competenze necessarie e il doversi confrontare con gli altri è solo un immane perdita di tempo: che purtroppo, tantissime volte, troppissime volte, è vero.
Ma la ricetta è lavorare bene, non eliminare il raccordo con l'equipe.
I genitori sono rimasti basiti: ma quindi, dove sta la grande bravura? Va bene, gli altri professionisti non possono parlare con la scuola, ma poi avete visto un bel lavoro fatto?
I terapisti non hanno alzato la paletta con il 10.
E quindi, è tutto fumo? Pure le pubblicità con i VIP? Ma il confronto di équipe è anche legge. 
Eh sì, però i fatti sono questi.
Poi questa scuola ha chiamato la famiglia per fissare l'incontro per  concludere la procedura: e la famiglia ha detto che si sarebbero presentati all'incontro con un terapista, in modo da delineare bene il caso con le sue problematiche. E la scuola ha risposto che non si poteva fare, perché ognuno deve fare il proprio lavoro e basta. 
Per cui la famiglia ha assodato che, anche dove si  luccica tanto, talvolta l'oro è poco. In questo caso sicuramente.
E quindi i terapisti li hanno aiutati a fissare degli incontri nelle scuole più vicino a casa, a questo punto, in cui stanno andando anche loro per capire tutti insieme quale sia la soluzione più giusta e più specifica per questa bambina. 
La morale è sempre quella, come dice Toro Farcito: che abbiamo la migliore legge del mondo per l'inclusione scolastica ma non è detto che funzioni;  e quando non funziona, continua a non funzionare.
Anche per oggi, non ci danno la girella.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

Paola ha detto...

santa pazienza (ma non e' proprio il sostantivo giusto eh.....)
tutto bello a parola poi i fatti..... meritano un silenzio tombale
FORZAFAMIGLIESPECIALIFORZA
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
FORZAFABULLO
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA FAMIGLIE ISTERICHE!!!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Nonna Roby ha detto...

Sempre problemi, tanti problemi che rimangono irrisolti! Che vita difficile per certe famiglie!
Incroci X XXX XXXXX XXXXXXX XXXX X XXXX XX XXX XXXXX perché si trovi una soluzione X X XX XX XXX XXXX XX XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Ciao a tutti