giovedì 24 settembre 2020

Semplice e meno semplice.

 Punto primo e indiscutibile: Nonna Robi venticinquenne con il suo nuovo smarfón è un mito riconosciuto, perché è brava e coraggiosa e impara tutto.

Ieri al day hospital è andato tutto benissimo: attraversare la città è stata l'impresa dei tempi pre covid, perché alla prima rotonda eravamo già in coda. Poiché partiti per tempo, siamo arrivati puntuali: un'ora e mezzo per fare 50 km, di cui i primi quaranta in venti minuti e il resto in città con tanta pazienza.

Ma poi, udite udite, abbiamo posteggiato lì sotto, e per fortuna perché il cielo, su quel versante cittadino, era carico d'acqua. 

Ci hanno fatto entrare in due accompagnatori, ci hanno messi in camera da soli, e meno male, perché nella camera dell'ambulatorio patologie complesse è stato necessario spostare continuamente letti e sedie per passare con la carrozzina e movimentare Fabu. Letto senza sbarre, per cui, da soli, sarebbe stato impossibile andare a fare pipì con Fabu addormentato.

Sono purtroppo serviti due buchi per il prelievo, con Fabu con grandi lacrimoni, e sono stati tutti rapidi e poco dopo mezzogiorno avevamo finito.

Fuori c'è era il sole dell'autunno settembrino

Non ci credevamo. Potevamo addirittura mangiare.

Per cui abbiamo deciso di fare i turisti e goderci la luce sotto i portici del centro.

Andiamo dal lato di piazza San Carlo, che c'è un fondo più liscio per le ruote. 

Ma benvenuti a Torino: posteggiare è stato impossibile. Nemmeno Paulo Aimo Cittadino è riuscito a raggiungere dal lato giusto l'ingresso di quel parcheggio sotterraneo, tra divieti di svolta e cantieri. Dopo 40 minuti, esausti, abbiamo ripiegato sul parcheggio di Piazza Vittorio, bianca e meravigliosa, con via Po e la vecchia università e i cortili, ma con un fondo molto più difficoltoso. Pazienza. 

Peccato che, nel parcheggio sotterraneo, l' ascensore sul lato A sia fuori uso da tempi non noti, e  raggiungere il lato B sembrava il labirinto di Alice, con indicazioni buone per confondere anche un premio Nobel. Per cui un addetto, comparso come Messer Bianconiglio, per fortuna, ci ha accompagnato. Benvenuti a Torino, nel mondo al contrario dei disabili.

E ce l'abbiamo fatta, siamo riemersi in Piazza alla luce dorata, abbiamo pranzato sotto i portici e passava il tram numero 13 e Fabullo è stato felice. 

E poi abbiamo mangiato il gelato a turni, per spingere la carrozzina attenti alle fessure. Così ciascuno ha scelto la gelateria preferita, Dio salvi sempre il gianduia.

Buona Giornata.

Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

Contenta che ve la siete spicciata bene e che abbiate potuto fare un pochino i turisti.
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Complimenti a nonna Roby per la sua modernità! Brava!
Anche mio suocero, a 82 anni suonati, ha voluto a tutti i costi un telefono nuovo. Ci sono volute 2 settimane di spiegazioni pazienti, con tanto di blocchetto per appunti, telefonate ad ogni ora del giorno (con il telefono fisso naturalmente), rispiegazioni delle cose già scritte negli appunti e di nuovo spiegazioni a non finire. In 3 ci siamo cimentati nell'impresa. E niente, il telefono è stato rivenduto.
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FORZA FABIO!!!!!!!
Che sia per te, per gli Aimo, per le famiglie speciali e per tutti gli amici del Blog, una Buona giornata!

Nonna Roby ha detto...

Bene giornata avventurosa ma positiva un abbraccio da nonna roby

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO E BUONA GIORNATA!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA MICHELA!!!
FORZA MAMME ISTERICHE!!!
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