venerdì 13 gennaio 2023

Geniale a dir poco.

 Ve ne racconto una di quelle fenomenali, che riguarda un'Amica del blog, la Ragazza sul Campanile di Giotto (che, appunto, alle superiori partecipò ad una gita che prevedeva quell'impossibile attività proprio come pianificazione del viaggio per la classe): ora ci racconta un'altra formidabile genialata.

Ma veramente di una brillantezza.

Solita premessa: quando si riceve un nuovo ausilio si restituisce il vecchio. 

Nuova solita premessa: avrebbe senso, soprattutto per i bambini che li cambiano spesso, o per le cose poco usate,  si recuperano e sanificano i telai e si rifanno le componenti personalizzate. Con quanto è difficile avere gli ausili in nome della pubblica spesa in deficit, sarebbe una politica sensata.

Ovviamente, poi non è proprio così, per lo meno non in questa regione: l'ufficio protesi avvisa il magazzino per procedere al ritiro, il quale ritiro avviene dopo svariati mesi o anni, le famiglie non sanno più dove mettere la roba (magari di ragguardevoli dimensioni) e, quando vengono eventualmente ritirati, gli ausili finiscono ad arrugginire in un magazzino che ogni quattro anni viene vuotato direttamente in discarica o giù di lì (e ovviamente tutto viene prescritto dal nuovo, poi non ci sono soldi e il disabile si arrangia; oppure, sul nuovo, magari qualcuno ci guadagna, ma non si dice perché a pensare male si fa peccato). 

Invece la Ragazza sul Campanile di Giotto è oltre.

Sta aspettando una carrozzina nuova, prescritta e approvata, da tempo lungo assai (la carrozzina è già in negozio, non arrivano le componenti in litio per la parte elettrica, storia nota in vari ambiti), e lei continua ad essere seduta sulla vecchia: solo che il magazzino del ritiro, e anche l'ufficio protesi, continuano a sollecitare per la riconsegna di questa carrozzina in oggetto, quella vecchia (probabilmente per avviarla alla nobile via della ruggine e della discarica).

Quindi la domanda di tutti è: il magazzino ha ricevuto questa comunicazione dall'ufficio protesi, ed è ovviamente una comunicazione errata; ma le telefonate di sollecito le fa anche l'ufficio protesi stesso.

State attenti, caffè preso, mi raccomando: quando un'officina ortopedica fa la consegna al paziente, il paziente appone la firma di ricevuta sul modulo dell'autorizzazione, e poi l'officina manda questo modulo all'ufficio protesi, e da quel momento si attesta che il nuovo ausilio è effettivamente in uso (e quindi si può procedere con collaudo e pagamento, ma è un'altra storia).

Quindi: l'ufficio protesi questo modulo firmato non ce l'ha, ma continua a telefonare assiduamente per sollecitare la restituzione.

Ditemi che non è chiaro.

Nemmeno a voi.

Perché è vero che non è chiaro.

Buona Giornata.

Angela 

3 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Quanto spreco!! Di tempo e di risorse. Solita storia di poca organizzazione e poco buon senso....quando mai le cose miglioreranno? Xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx per le vostre energie famiglie speciali e per la vostra pazienza . Buona giornata 🤗

Luana ha detto...

Questa storia me ne fa ricordare un'altra:
da noi, nella regione, anzi nella città dove pare che tutto funzioni a dovere (chissà poi cosa aveva bevuto chi l'ha detto), tempo fa, venne fuori la storia che tre giorni prima che gli autobus di linea fossero destinati alla rottamazione, passavano dal gommaio a sostituire le gomme. Attenzione, non per recuperare le vecchie che forse erano ancora funzionali e che avrebbero potuto servire per un po' agli autobus nuovi, che sarebbe stata una cosa sensata da fare, ma proprio a sostituirle con delle gomme nuovissime. Almeno sulla fattura c'era dichiarato che sul tal mezzo erano state sostituite le gomme. Poi tanto il mezzo veniva rottamato e nessuno poteva più controllare.

Forza Aimo! FORZA FABIO!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Che sia un buon fine settimana per tutti.

BOOG ha detto...

Forza Fabullo
Forza Angela
Forza Aimo
For,a Famiglie Speciali