martedì 25 luglio 2023

Gli altri.

 Seconda puntata. Sarò sempre noiosa. E nemmeno breve. 

Parliamo di relazioni sociali delle Famiglie Isteriche: che apparentemente non è il seguito della prossima puntata partendo da ieri. E invece no, alla fine i conti tornano.

Postulato da non dimostrare: le Famiglie Isteriche vivono in un mondo a parte, in cui si perdono progressivamente i contatti quotidiani con quelli dall'altra parte. Anche con quelli amatissimi, che rimangono presenti e supportanti: però le esperienze quotidiane non hanno più nulla in comune.

Questo avviene in modo proporzionale alla gravità della situazione, all'impegno assistenziale, alla conseguente sfibrante stanchezza.

Postulato assolto.

Adesso discriminiamo: eliminiamo immediatamente qualunque riflessione sui progetti di Quelli Che Sanno rivolti a tale problematica. Non vale la pena parlarne perché si tratta di proposte fini a se stesse, con modalità impercorribili, che non tengono conto delle necessità di base, utili solo a giustificare l'esistenza dell'ente proponente. Andiamo oltre.

Parliamo invece delle Brave Persone, Quelli Che Fanno, o, meglio in questo caso, che vorrebbero fare e non riescono, e si imbarazzano e si rattristano per noi.

Facciamo esempi terra terra: vorremmo farvi un po'contenti, possiamo invitarvi a pranzo?

Purtroppo no, noi non possiamo muoverci.

Allora veniamo da Voi e portiamo cibo, non dovete fare niente, ci sediamo e stiamo un po' allegri insieme. 

Vi ringraziamo e accettiamo senza complimenti, Vi chiediamo solo di non offendervi se non ci sediamo, noi mangeremo a turni quando sarà possibile, intanto continuiamo i nostri lavori. Raccontateci di voi, delle belle cose, intanto laviamo il pavimento perché si è rotta la sacca della peg, ogni tanto succede di trovarne una difettosa, non possiamo rimandare perché non si cammina più, anzi state immobili; uhhh, scusate ma devo andare a cambiarmi , mi sono sporcata anche io con questa sacca; poi portiamo Fabu in bagno, posso solo chiedervi di spostarvi che devo prendere gli ausili, aspettateci un attimino, al massimo un quarto d'ora e torniamo; uhhh il telefono, è l'asl/INPS, non posso non rispondere, li rincorro da settimane, portate pazienza, potrebbe volerci un po'; accidenti, Fabio vomita, scusate, che disastro, speriamo finisca bene, attacchiamo i monitoraggi, adesso gli faccio di nuovo il bagno. Siamo così contenti che siate venuti a passare un po'di tempo con noi!

Noi siamo contenti davvero, giuro.

Però capiamo la difficoltà altrui, il non sapere cosa fare.

E poi capiamo quello che non si può mai dire: che è difficile comunicare, perché a noi piace ascoltare bei racconti di vita, ma gli altri si sentono imbarazzati a raccontare la fortuna agli sfortunati; e anche a raccontare del collega palloso, che ovviamente appare come una sciocchezza, anche se a noi piacciono anche le inezie. E un'altra cosa capiamo che non si dire: che il dolore è pesante da vedere, lo si può guardare un po'e poi basta, perché non si sa come affrontarlo.

Arriviamo al paradosso: Quelli Che Sanno invece di organizzare i supporti insignificanti e non accessibili e inadeguati per le Famiglie Isteriche, con progetti che vanno deserti anche se vengono finanziati, forse dovrebbero proporre iniziative per l'altro mondo, quello che il dolore deve comoscerlo per affrontarlo.

Certo che è infattibile.

Il seguito alla terza puntata. L'ultima, giuro.

Buona Giornata.

Angela 

4 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Che pena che pena infinita...poveri voi,! Mi sento impotente...non poter fare nulla per alleviare un po' la sofferenza!!! Xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx per le vostre energie e per la salute di tutti.dis psichica che giudica. 🤗🤗💓

Nonna Roby ha detto...

Volevo dire sia psichica che fisica. Scusatemi 💞

Paola ha detto...

non riesco metter giu' due pensieri sensati...
Cara Angela riesci a dirci tutto ma proprio tutto, anche leggendo i pensieri altrui, in maniera cosi' direttacruda e lucida che vengon le lacrime agli occhi.... e vien voglia di stringervi forte forte (perche' purtroppo altro non si puo' fare)
Vi voglio/vogliamo un gran bene... con questo non si puo' far granche' nella pratica... ma ricordatevelo sempre.
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FORZA FABIO
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FORZA FAMIGLIE SPECIALI
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Luana ha detto...

E' vero, tutto dannatamente vero. E' imbarazzante raccontare dei piccoli problemi a chi ha montagne da scalare tutti i giorni 24 ore su 24. Così come risulta difficile raccontare le vicissitudini di tutti i giorni, le banalità, la cena in tal ristorante o la vacanza appena effettuata. Raccontare insomma, come hai detto te, la "fortuna agli sfortunati". E così si sta zitti, non si dice niente per rispetto al dolore altrui che poi è anche nostro, perché a noi dispiace per Fabio e dispiace per voi che non state facendo una vita "normale".
Come dice la Paola: Vi vogliamo bene!