La Signora Barbara, con il suo racconto, ha colto l’essenza:
non parliamo di situazioni limite, da tribunale per intenderci, di
maltrattamenti o terribili vessazioni. Ma “solo” di una cosa che non funziona:
la classica cosa che dimostra, appunto perché dico sempre quelle, la mitica
distanza siderale tra mondo della disabilità, che talvolta èanche malattia, e
tutto il resto; e, sempre appunto, tale distanza assume connotati allucinanti
quando a crearla sono enti preposti. Sembrano dettagli, ma che possono
veramente cambiare la vita.
Il racconto coglie il fatto che, si sa, le risorse economiche sono poche: ma
quelle poche, sono anche usate male. Perché questo benedetto educatore era pagato
come uno che faceva bene il suo lavoro, solo che lo faceva male.
Poi dimostra che non si arriva mai al problema, che si
guarda il solito dito e non la luna (uuuhhh, ma quanti luoghi comuni!!! Ma si
capisce, se le cose sono sempre quelle si risponde sempre allo stesso modo). L’evidenza
è un servizio non adeguatamente fornito dall’educatore, ok? Possono esserci
mille ragioni: l’educatore è un’ottima persona, ma nella vita potrebbe fare
altro; il funzionario che deve gestire il servizio nel suo controllo, in questo
caso la dottoressa, è oberato di lavoro, da solo deve svolgere il lavoro di
altri dieci, perché non viene assunto nessun altro; le risorse economiche per
pagare l’operatore ci sono, ma sono talmente pietose che si trova solo del
personale non qualificato o demotivato (sorvoliamo sul discorso che sarebbe
bello che il personale in questione si lamentasse con gli alti vertici ma
lavorasse comunque bene, perché l’unico che ci rimette è il ragazzino). Insomma,
ci sono una serie di valutazioni da fare che sono tutte logiche, che si possono
perfettamente inserire in un quadro di politiche sociali che è provato e
risaputo.
Solo che l’unica motivazione che emerge è la Madre Isterica:
maiuscolo, perché è una categoria, giuro. Come l’Homo Sapiens o il
Tyrannosaurus Rex.
E se la motivazione è quella, amen, i giochi sono fatti,
tutto si ferma lì.
Torniamo al discorso per cui manca, prima di tutto, l’onestà
intellettuale di ammettere il problema: non si dice mai che Io, operatore a
qualunque livello, alto o basso, faccio il meglio che posso fare, ma, con
queste risorse, non è il meglio per quella Persona. Non solo: non è il Giusto
per quella Persona.
Ora: è molto probabile che ammettendo, puntando il dito sul
fattore giusto, e guardandolo anche questo benedetto fattore, non si possa
comunque arrivare lontanissimo: perché ci impaludiamo in una storia di
difficoltà gestionali che arriva talmente in alto, talmente lontano che per la
carità.
Ma la certezza è che, se nemmeno rileviamo il problema, mai ci
sarà la possibilità di risolverlo: semplicemente, il problema non c’è. Il
problema è solo la Madre Isterica. Voilà.
E quindi: quando poi si compilano le benedette tabelle,
quelle che poi si presentano ai benedetti tavoli, si può scrivere come il
servizio sia stato erogato, il bisogno colmato. E quindi i parametri sono
rispettati. Il gioco è fatto.
L’obiezione subito seguente, perché le Madri Silenziose
sanno già dall’inizio qual è la sequenza, è sempre scontata, è che: va bene, ma
dopo che ci scusiamo con la Madre Isterica e ammettiamo il problema, tanto non
cambia nulla. Forse: ma a parte il fatto che, appunto, senza l’ammissione il
problema lo si rimuove e basta, non sarebbe comunque un dettaglio irrilevante
per la madre non passare per matta.
Ogni tanto ragioniamo tra colleghi che è lo stesso
meccanismo stereotipato del mobbing aziendale: voglio mettere un dipendente in
difficoltà; comincio a togliergli delle piccole cose, per cui mica muore, il
telefono, l’agenda, la sedia decente e gli do uno sgabello con tre gambe
talòcce. Non muore, non lo maltratto, ma questo comincia a vacillare nella
mente e nell’anima. Poi gli insinuo il dubbio che i tempi cambiano e lui rimane
indietro, che non è più all’altezza del lavoro, che è dignitoso dare le dimissioni.
Storie risapute.
Ecco, con le Madri Isteriche è uguale. Hanno tutto il
diritto di lamentarsi: ma solo se fanno una piazzata epica, sconclusionata; per
cui allora si può sospirare, mettere la mano sulla spalla: Signora, capisco la
sua sofferenza e il suo esaurimento. Primo dubbio della madre: non sto dicendo
qualcosa di logico, sono solo un’esaurita.
Ma vietatissimo lamentarsi in maniera lucida: guai a quelle
madri che puntualizzano il problema in maniera chiara, con tutti i congiuntivi
in ordine, che colgono nel segno. Lì comincia la guerra: perché non possono
dire loro che sono matte, ma possono
farglielo intuire nell’anima. Ecco lì: la madre comincia a chiedersi davvero se
il problema sia solo lei.
A me è successo svariate volte che venisse pianificato
qualcosa: poi non si faceva niente e mi rivolgevo all’ente preposto, qualunque
esso fosse, per rompere l’anima. E veniva fuori che mi ero sognata tutto, che
non c’era niente di stabilito, che ero esaurita, o quanto meno dicevo le bugie.
E veramente, nella stanchezza abissale, perché poi tutto parte di lì, mi sono
chiesta: ma sono talmente stanca da inventarmi le cose? Sto davvero delirando?
Noi siamo fortunati: perché non siamo soli, ma circondanti
da operatori, sanitari e non, che sono davvero un supporto. Per cui poi arriva
la risposta: no, le cose erano state dette così, perché così erano state dette
anche a me, guarda, me lo sono scritto in data tal dei tali in seguito a
colloquio con.
Ok; non cambia niente, semplicemente si ridimensionano le
aspettative su competenze e persone; che è triste, ma si sa di non essere
matti. Credetemi, non è poco.
Anche perché, di fronte all’evidenza di certi fatti, di
certe disorganizzazioni, di certe situazioni che sono state liquidate con l’isterismo
quando invece isterismo non era, vorrei chiedere alle Madri Silenziose quante
volte hanno poi ricevuto delle dovute scuse: le Madri Silenziose stanno
pensando, poi scuotono la testa e bevono il caffè.
Uhhh, stamattina, mia cara, dice LA PAOLA: ellosò, dico io,
mi sono fatta prendere la mano, mai darmi l’imbeccata giusta.
Ma certo Signora: la Madri Isteriche, in quanto ossessive e
affette da mania di persecuzione, perseguono nel loro delirio e diventano
logorroiche.
Meglio che vi conti di Fabullo: che ieri ha avuto mal di
pancia e non sto a scendere in poetici dettagli. Giusto quello che ci voleva. Ho
già avvisato la terapista che lo teniamo in assoluto riposo, perché mi rendo
conto che uscire è proprio faticoso per l’organismo.
Però ieri, con Paulo Aimo Aiutante, che guardava Fabullo, ho
fatto praticamente quasi tutto, e quindi sono più tranquilla. Il Cuginetto
Sposante è qui che dice che in Baviera sta per cominciare a piovere: e io gli
rispondo che, in questo esatto istante, non vedo l’ora. Poi mi lamenterò; poi
non deve piovere il pomeriggio del matrimonio, è tutto complicato. Ma in questo esatto
istante, mammasanta.
Insomma, scusate se vi ho tediato.
Buona giornata.
Angela
6 commenti:
Essendo Mamma Isterica di ragazzina spastica, dico solo questo: Parole Sante.
Una marea di incroci perché tutto fili liscio al matrimonio.
Barbara
Che dire......quante verità nelle vostre
parole!
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per tutti e per tutto!
FORZA FABULLO!!!
FORZA RAGAZZI!!!
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Pensavo a quando mi hanno convocata dall Asl x comunicarmi che mia figlia usufruiva di uno smodato numero di pannolononi ed era giunto il momento di fare un pò di sano risparmio! Signora insomma non è il caso di cambiare sua figlia 4 volte al giorno anzi ci avviciniamo alla bella stagione perché non evita di utilizzare il pannolone di notte???? Suvvia non reagisca come tutte le Mamme Isteriche, contribuisca al risollevamento delle casse sanitarie...in fondo si consideri FORTUNATA...sa ci sono tanti vecchietti che non hanno nemmeno il minimo necessario....
Fooooooorza Fabullo
Fooooorza Aimo
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Mai parole piu' vere e' giuste son state scritte e con la velocità della luce sono entrate nella mente come dei proiettili letali... che sfacelo, che situazioni allucinanti e che senso di impotenza... mamma mia.
Giuro che non mi vengono neppure le parole giuste ed appropriate, mi si contorce solo lo stomaco e mi viene uno sciopon che non vi dico
Abbraccio fortissimamente tutte le Mamme Isteriche
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FORZAMAMMEEEEEEE
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FORZAFABIOOOOOOOOO
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Non faccio altri commenti oltre a quanto scritto ieri...
Incrocio per il mal di pancia di Fabullo XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Speriamo per la partenza e per la permanenza in Germania. Questo caldo torrido ci sta rovinando tutti!!!
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Bacetti e ganascino
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