lunedì 4 dicembre 2017

Beati voi.

Qui la neve è arrivata solo per una spruzzata, sabato mattina è bastato scendere dalla collina e non ce n’era nemmeno un po’. In compenso le strade sembrano una pista di pattinaggio: per cui Fabullino è rientrato dalla terapia venerdì pomeriggio e non è più uscito di casa, che c’era da trasformarsi in statue di ghiaccio sull’istante. Che vabbè che Frozen è di moda, ma insomma, anche i pinguini di Madagascar alla fine si trovano bene in spiaggia.
Per altro, Fabullino ha dormito, dormito e ancora dormito, tra una crisi e l’altra.
Con situazioni che veramente capiamo sempre meno: ad esempio ieri sera, quando abbiamo faticato da morire per farlo mangiare. E dopo cinque minuti ne ha chiesto lui, come se avesse una fame mai vista, salvo poi smettere dopo tre bocconi.
Ma avete provato a dargli delle cose che gli piacciono molto, chiedono Quelli Che Sanno? No no no, noi preferiamo dargli solo cose che detesta da sempre, così ci divertiamo di più, diciamo noi.
E guardate che non scherzo, come ben sanno le Mamme Silenziose che chinano il capo e ridono amaro. Su qualunque argomento che presenti delle difficoltà, classicamente i genitori vengono, prima di tutto, inseriti in un contesto di inadeguatezza di brillanti idee. E quando lo si dice, Quelli Che Sanno rispondono che questa impressione di essere sempre aggrediti nasce dalla depressione di base, dalla forma ossessiva che ci fa vedere il mondo ostile.
Recentemente ho chiesto a Quelli Che Sanno se questa risposta possa essere considerata valida per tutti, visto che tutti i genitori, in tutti gli ambiti, che non hanno relazioni reciproche, raccontano sempre le stesse esperienze: non può trattarsi, invece, di un sistema che non dedica alle famiglie le risorse adeguate, in termini di tempo e competenze, per cui utilizza risposte stereotipate per liquidare la questione?
Al contrario, mi hanno detto, proprio il fatto che tutti i genitori dicano la stessa cosa sta a mostrare in maniera evi-den-te come la depressione ossessiva faccia proprio parte del quadro.
Pare che l’aspetto opposto, cioè l’inadeguatezza del sistema, non sia un elemento da prendere in considerazione.
Mentre ricevevo questa risposta pensavo alla brillantezza del mio Interlocutore, medico, che tempo prima, aveva diagnosticato un disturbo di comportamento ad un bambino molto agitato e con un pochino di ritardo. Per cui aveva impostato un relativo piano di lavoro. Però la Mamma Isterica  lo vedeva peggiorare di mese in mese, sotto tutti gli aspetti, e poneva dei dubbi, lo vedeva cambiare anche nell’aspetto fisico, stava assumendo dei tratti del viso particolari. Ma siamo sicuri che non abbia altro, che sia solo un problema comportamentale,non dovremmo fare più esami?
Signora, non faccia l’ansiosa, il bambino peggiora perché ne sta approfittando, cerchi di dargli più regole, non si perda d’animo, deve essere più coerente con il progetto riabilitativo, diceva il Brillante Interlocutore.
Per cui la Mamma Isterica prende il bambino e lo porta in un altro centro, dove lo guardano in faccia e immediatamente impostano degli esami mirati: dove viene fuori che il bambino ha una malattia metabolica degenerativa, molto grave, senza cura, per cui la famiglia aveva un bel da dargli regole. Attualmente il bambino ha perso ogni autonomia.
E che ha fatto il Brillante Interlocutore, da cui poi sono tornati, in quanto responsabile dei servizi territoriali? Si è mortalmente offeso, perché la famiglia non doveva prendere decisioni non concordate.
Beati voi che pensate che io stia esagerando, beati voi.
Ecco, quel Brillante Interlocutore mi spiegava che la depressione ossessiva delle famiglie fa parte del quadro.
Una volta mi ha spiegato l’analogo concetto un dirigente di un servizio pubblico, con cui avevamo una riunione fissata. Il dirigente non ne aveva avuto comunicazione dai suoi sottoposti e, prima di verificare, ha pensato bene di rovesciarmi addosso la tiritera per cui capiva la mia ansia e sofferenza ma non potevo pensare di dire bugie, inventandomi cose che non c’erano.
Ho risposto che sarebbe stato opportuno verificare e che, se prima avevo dei dubbi sull’organizzazione di quel servizio, adesso la certezza dell’assoluta incompetenza mi terrorizzava.
Ovviamente la riunione c’era, bene scritta su tutte le agende.
Altrettanto ovviamente, non ho mai ricevuto delle scuse. E anche qui, vi prego di visualizzare le Madri Isteriche che stanno chinando il capo.
Ecco, questi sono i pensieri depressi e ossessivi con cui i genitori festeggiano la giornata della disabilità di ieri. E ci mettiamo il punto.
Oggi noi andiamo a visita: la nostra dottoressa ci vede con l’ingegnere del neurostimolatore in pausa pranzo, così possiamo andare a Torino con calma, che preparare Fabullino non è proprio una passeggiata. E che Dio la salvi, la nostra dottoressa, perché mai e poi mai ci tratta da pazzi furiosi.
Pensatela come volete: ma io continuo a credere che gli approcci personali scorretti nascano sempre dalla poca competenza, per cui si mira  a tirar via e a togliersi il problema. E, appunto,
Fabullo è un bambino davvero fortunato ad essere seguito da persone che sono profondamente diverse.
Buona giornata.
Angela
    

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Come mamma isterica di ragazzina spastica tengo per me tutte le parolacce che sgorgano spontaneamente dall'anima e mi limito a sottoscrivere col sangue.
Barbara

BOOG ha detto...

Speriamo che la visita abbia esito positivo!!!
FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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Paola ha detto...

Un abbraccio enorme a tutte le mamme isteriche e concordo assolutamente con Angela: e' una certezza... gli approcci personali scorretti nascono sempre dalla poca competenza, per cui si mira a tirar via e a togliersi il problema, ahime'
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FORZA FABIO
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FORZA FORZA FORZISSIMA ALLE "FAMIGLIE ISTERICHE"
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Luana ha detto...

Un abbraccio a tutte le mamme isteriche!!
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Forza Fabietto!!!

Nonna Roby ha detto...

Gli incroci dovrebbero servire anche per le situazioni descritte da Angela, XXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX,... per cui non ci sono parole!
Pensieri positivi per l'appetito di Fabullo e per le crisi tanto fastidiose.
Speriamo, speriamo sempre in un miglioramento.
Un abbraccio e bacetti