mercoledì 5 giugno 2019

Pensate se.

Si sapeva che Davide l'è un mito, ma questa è la conferma. Studiare al concerto ha un che di geniale, o di diabolico! E poi si sa: altro che i fumi del nostalgico vicino di festa, è cantare a squarciagola Thisismykingdomcome che è un grande potenziatore di concentrazione, ovviamente. Che poi Davide l'avrà anche cantata meglio della sottoscritta in macchina (vabbè, ma che discorsi…): e infatti, guarda lì, risultati spettacolari. Sono questi i geni.
È vero, grazie a Luana che ci ha fatto veramente divertire con questa storia: ellosò che lei, ogni tanto, si diverte meno!!!
Parliamo di altri geni, che sono quelli che hanno elaborato la mitica riforma del terzo settore, per cui stiamo riscrivendo lo statuto e pensiamo tutto il giorno ai dettagli da chiarire. Chiamali, se vuoi, dettagli.
State bene attenti perché ha un che di malato, la faccenda.
Allora: la riforma sarà in vigore dopo il varo dei nuovi registri, che non si sa quando sarà. MA per le onlus, l'attuale legge e apposito registro rimarrà in vigore fino all'inizio dell'imposta successivo alla piena operatività del Registro unico.
Aspettate a entrare nel cervellotico, perché il meglio deve ancora venire:
Per adeguarsi alla nuova normativa, le Onlus dovranno quindi mantenere il loro attuale statuto, il quale continuerà ad avere efficacia sino a che la normativa Onlus rimarrà in vigore; al contempo dovranno, entro il 2 agosto 2019, redigere un nuovo e diverso statuto adeguato alle nuove disposizioni normative, il quale acquisterà efficacia solo nel momento in cui entrerà in vigore la parte fiscale della Riforma. I due statuti dovranno essere raccordati da una clausola sospensiva, che subordinerà l’entrata in vigore del nuovo statuto al momento della piena operatività del regime fiscale (e quindi richiamando il termine disposto dall’art.104, c.2, del Codice del Terzo settore).
La registrazione del nuovo statuto all’Agenzia delle entrate è esente dall’imposta di bollo (ex art.82, c.5, del Codice) ma è soggetta all’imposta di registro.

Vero che è uno spettacolo? Ma non è finita: perché la modifica degli Statuti, giustamente, prevede sempre dei vincoli, altrimenti il primo pinco pallino potrebbe farlo. Per esempio l'assemblea straordinaria. Solo per questa volta, però, poiché lo impone la legge, si può fare in modalità semplificata, cioè in assemblea ordinaria.
MA: la modalità semplificata vale solo per le modifiche inderogabili imposte dalla legge, non per quelle facoltative, per le quali ci vuole l'assemblea straordinaria, perché lì la modalità semplificata non va bene. E quindi dobbiamo diventare matti a distinguere? Oh già. E vabbè, diventiamo matti, poi però le modifiche facoltative io non le fo (come direbbero a Firenze).
SI, MA: le facoltative non sono obbligatorie, ma consigliate. E, a non farle, c'è il rischio che l'agenzia delle entrate, poi, non approvi, e sia necessario modificare nuovamente, pagando una nuova tassa per la modifica.
E quindi? Si consiglia di fare tutto in assemblea straordinaria.
E la modalità semplificata? È questa.
Ahhhh. Pensate se l'avessero fatta difficile.
Buona giornata
Angela





3 commenti:

Luana ha detto...

Mammamia, altro che mal di testa....
Quello che è insopportabile non è il dover variare lo statuto ma il dover decifrare le modalità in cui deve essere cambiato. Non c'è mai chiarezza. In grandissima parte delle norme si lascia sempre molto spazio all'interpretazione, mai che ci sia un qualcosa di chiaro e netto.
Forza Angela!!
Forza Fabio!!
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Nonna Roby ha detto...

E poi c’è qualcuno “che sa” che in televisione asserisce che la burocrazia deve essere semplificata! Ma quando? Nell’anno 3000? Non so se ci saremo ancora, eh? Poveri noi e povero chi deve districarsi in mezzo a questi problemi…
Un abbraccio a tutti

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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