giovedì 23 febbraio 2023

Il si poteva fare.

Tutte queste riflessioni vengono condivise ogni singolo giorno con le famiglie che cercano la onlus anche solo semplicemente per necessità di comprendere delle proposte: e appunto una delle domande più banali è il perché una determinata proposta che viene fatta fino al giorno prima era vista come lo spaventapasseri per gli illusi, e improvvisamente diventa la panacea universale. È veramente importante che le famiglie capiscano certi meccanismi: non vuole nemmeno dire essere presi in giro, ma semplicemente, appunto, sono meccanismi e basta. Per questo l'importante è saperlo.

Un'altra delle domande ricorrenti è se abbia senso che un centro che può emettere delle prescrizioni per ausili o ortesi (e significa quindi un centro pubblico), oppure un centro che dà delle indicazioni che poi devono essere ascoltate in sede di prescrizione (e qui si tratta quasi sempre di qualche posto in cui magari fanno i fenomeni, non è scontato ma è possibile) prescriva o indichi sempre gli stessi ausili e le stesse ortesi per tutti quanti. 

Le risposte ovviamente non possono mai essere generalizzate e ogni caso fa storia a sé: però la regola universale deve essere comprendere che il più bello degli ausili e la più bella delle ortesi, per quanto possa essere l'ultimo ritrovato della scienza e della tecnologia, non potrà mai essere utile a tutti indiscriminatamente. Per la precisione: se non viene indicata al cento per cento dei pazienti, perché questo non avviene, ma anche solo all'ottanta, è verosimile che sia importante cercare di analizzare bene la situazione e leggere tra le righe.

Se un singolo prodotto viene portato in cielo e un altro prodotto viene bistrattato senza possibilità di appello, è necessario farsi delle domande.

La prima è se il prodotto bistrattato sia stato effettivamente conosciuto e utilizzato, per cui il non gradimento dal punto di vista dell'utilità nasca da un'esperienza fondata. Oppure se sia accantonato e basta.

Quelle che vengono dopo non sono domande ma pensieri: ovviamente, se si utilizza sempre un singolo prodotto, è verosimilmente perché ci si affida sempre alla stessa azienda: è vero che il primo pensiero che emerge è che quell'azienda sia particolarmente amica di chi indica il prodotto.

Non è un pensiero che si può dichiarare falso a priori, ma la verità è che quasi sempre non c'è una situazione poco trasparente dal punto di vista, diciamo così, economico. 

In una grande quantità di casi si tratta esclusivamente di pigrizia del professionista della riabilitazione: scegliere un ausilio vuol dire fare tante valutazioni e tanti pensieri, guardare cosa c'è sul mercato e parlare con più esperti del settore, e poi fare diverse prove. 

È chiaro che se scelgo sempre le tre o quattro cose in croce la mia vita professionale è più semplice.

Dal punto di vista normativo è tutto regolare: basta definire che quel singolo prodotto è opportuno per quel singolo paziente. Badate bene: verosimilmente non è una bugia; manca il dettaglio seguente che dovrebbe essere affrontato, cioè: questo prodotto non è sbagliato, non creerà dei danni che possono essere imputati a qualcuno; ma è davvero il più giusto? 

Capite bene che se si parla di numeri diventa facile dimostrare delle cose, quando si parla di rieducazione funzionale di un paziente grave non si potrà mai dire come se sarebbe andata se si fossero fatte delle altre cose.

È per questo che non ci sono colpe se le cose non vengono fatte. Non è una scorrettezza dal punto di vista legale, ma chiaramente ci rimette sempre il paziente che ha incontrato sulla sua via un professionista poco professionale, allitterando.

Ed è quindi per questo che diventa sempre importante farsi delle domande quando vengono sempre proposte le stesse strade a tutti.

Buona Giornata.

Angela 


2 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Buona giornata a tutti. Forza forza famiglie speciali. Vi abbraccio col cuore💓💓

BOOG ha detto...

Forza Fabullo
Forza Angela
Forza Aimo
Forza Famiglie Speciali