martedì 21 febbraio 2023

Tra le righe.

 Un po'si sa, un po'però lo si impara meglio ogni giorno, in questo mondo del terzo settore e della conseguente progettazione, che, giustamente, finanzia quel mondo.

La cosa importante è leggere sempre bene tra le righe: perché non c'è nulla di falso, in ciò che c'è scritto, è solo il come viene presentato, il punto.

Quindi: quando viene raccontato un progetto sulla disabilità, che preveda ad esempio una terapia, non vuole dire che quella proposta sia appena stata inventata, che sia un'innovazione; o al contrario, perché i complottisti esistono, che sia qualcosa che, se non viene offerto nel pubblico, è perché mancano gli studi. E, al contrario, se il pubblico comincia ad offrire qualcosa, non è detto che sia perché sono arrivati gli studi: se va bene c'erano da decenni, ma l'ente non aveva la tecnica o l'apparecchiatura, e poi l'ha acquisita per vari motivi.

Esempi: se un ente del terzo settore racconta la propria esperienza riabilitativa con tecniche specifiche,  non vuole dire che abbia scoperto l'acqua calda, ma neanche che venda fumo: vuole solo dire che sta operando la mitica disseminazione, voce di budget all'interno di fondi progettuali. Non vuole dire che gli operatori siano bravi, oppure no: è "solo" un progetto.

Dall'altra parte: se un grande centro pubblico comincia a fare qualcosa, che ne so, onde d'urto sulla spasticità pediatrica, non vuole dire che la tecnica abbia finalmente gli studi, perché c'erano da svariati anni; e nemmeno che sia necessariamente una novità, perché magari si utilizzavano da tempo altrove. Vuol dire solo che quel centro ha acquisito la tecnica, e fa delle pubblicazioni per giustificare l'acquisizione: che è ovviamente una cosa positiva, un'offerta in più.

Rovescio della medaglia: determinate tecniche sono fieramente osteggiate dal sistema pubblico (con tanto di Famiglie Isteriche a cui viene nemmeno gentilmente dato delle illuse perché vanno a cercare cose diverse), e un bel giorno invece, le usano.

Vuole dire che sono diventate valide? Ni. Probabilmente lo erano da tanto tempo, e il sistema pubblico, in quanto tale, aveva necessità di dati, raccolti nel tempo da altri. E, in più, banalmente, aveva bisogno dei fondi per acquistare le tecniche stesse.

Sempre leggere tra le righe.

Sempre simpatica, mia cara, dice LA PAOLA. Sempre, dico io.

Buona Giornata.

Angela 


3 commenti:

Luana ha detto...

Mi immagino quanti ostacoli e quante "malelingue" debba sopportare la Onlus offrendo terapie che il pubblico o, i grandi centri, non offrono. Chissà quante Famiglie Isteriche, rivolgendosi a suddetti, si son sentite dire "se vi fidate" creando ulteriore ansia che si accumula ad altra ansia.
Forza Apercrescere, state facendo bene ed è questo quello che conta.
Forza, Forza
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Nonna Roby ha detto...

Forza forza alla Onlus alle famiglie speciali. Buona giornata un abbraccio 🤗

BOOG ha detto...

Forza Onlus Forza Forza
Forza Fabullo
Forza Angela
Forza Aimo
Forza Famiglie Speciali
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