Ieri sera è finito il turno in miniera, lunghissimo, non c’è
altra spiegazione: dev’essere per forza per quello che uno poi è di nuovo un cadavere, non è possibile che sia stata una
tranquilla giornata da casalinga frustrata.
Sapete quando capita di tutto, avete presente? Si comincia
con il mal di gola che avanza nella mattina, e con lui dolore a tutte le ossa
che non ci sono, quelle in mezzo alla pancia, sulle punte dei capelli, sulle
guance che formicolano, santa tachipirina perché non ho tempo di mettermi nel
letto. Si prosegue con la ribellione di tutto ciò che è tecnologia, quelle robe
da buco nero. Si prosegue con Fabullo che non voleva entrare nella stilo, ed è
già giusto una roba semplice e quelli che guardavano speravo chiamassero i
servizi sociali, mi facevo portare via personalmente; procediamo poi con una
nebbia da manicomio in tangenziale, che ad un certo punto pensavo di essere a
Saint Vincent per il tempo che ci stavo mettendo e invece ero in Corso Regina.
Poi, per carità, bisogna essere zèn, giusto: per cui esiste
appunto la tachipirina e la febbre non sale, esistono gli Amici che uno caccia
un urlo e ci sono sempre, si bevono pure
il mio caffè che penso non sia proprio il massimo, considerato che io vado solo
a thè e non ho mai imparato a cucinare quello che non assaggio, però insomma, è
un caffè, e comunque lo bevono, forse per farmi piacere, la stilo meno male che
c’è, la nebbia ha fatto dirottare gli aerei da Torino ma io a casa ci sono
arrivata, eccetera eccetera. Solo che ieri sera, quando alle otto c’era ancora
la lavastoviglie da disfare e la lavatrice idem, non ero proprio zèn; per
altro, la lavatrice è sempre lì, da scaricare, dico.
A coronamento di tutto,
Fabullino con non so quante crisi, sparse su
tutti i pasticci della giornata come la curcuma, lo zenzero macinato, o che ne
so; che chissà se tutto il resto è diventato più pesante proprio guardando le
crisi: solo per dire, la Maestra Elisa, in un’ora e un quarto, ne ha segnate
24. Ieri sera abbiamo iniziato il primo aumento del farmaco, comunque vada a
finire non è ancora sicuramente attendibile in questo momento. Però dobbiamo
sopravvivere, oggi andiamo a visita, e non so mica bene come andrà a finire,
non so nemmeno cosa sperare: se Fabullo sta male e lo fanno stare meglio,
grazie a Dio; però ammetto che non ho propria voglia di stare lì, per quanto
siano deliziosi, per quanto ci vizino ad oltranza, per quanto tutto quanto.Comunque adesso le finisco, le valigie, mancano quattro cose in croce, tornata dalla miniera le ho fatte: mai lasciare per l'ultimo momento, perchè poi chissà che succede, mangia tutte le volte che puoi, dormi tutte le volte che puoi appoggiare la testa, leggi tutte le righe che il tempo concede tutte le volte che nessuno richiede presenza costante. La sto facendo lunga, me ne rendo conto da sola, se mi incontrassi per la strada girerei dall'altra parte.
E poi temiamo le botte di oggi, diciamocelo, quelle che ci
diranno: sono faticose da assorbire, soprattutto quando uno non ha ancora
smaltito le precedenti. Che piaga, mammasanta, sempre a lamentarsi.
Buona giornata.
Angela
6 commenti:
Forza Angela!! Se non altro non hai perso il tuo spirito ironico!
Incroci e pensieri positivi nella speranza che oggi sia una giornata migliore.
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FORZA FABIO!!!
Abbracci, abbracci e baci a pioggia, anzi un diluvio di baci
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FORZA FABULLO!!!
FORZA DONNA ANGELA!!!
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sempre con voi!!!!
XXXXXXXXXXXX con incroci e quant'altro XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Michaela
Forza Fabullo e tutti Aimo, e via con incroci e pensieri positivi ad oltranza!!!
Non sappiamo ancora se siete tornati a casa oppure...ahimé se vi hanno trattenuto al Martini, speriamo di no!
Intanto pensieri positivi e incroci super super per tutto.
Un abbraccio grande, anzi grandissimo!!!!!
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