venerdì 19 ottobre 2018

Chiarissimo.

C’è un altro aspetto  che emerge in questo inizio scuola: perché è assodato che superata la metà di ottobre ci possiamo ancora considerare a pieno titolo in inizio scuola. Il periodo finirà intorno all’inizio di dicembre, quando tante cose verranno rimandate perché tanto ora ci sono le vacanze di Natale.
Di quest’altro aspetto parlavamo ieri con due mamme, con due bambini all’asilo (scuola dell’infanzia, Signora Mia), che arrivano da due province diverse e raccontano la stessa storia: il che consente di pensare che sia una situazione che potrebbe non essere proprio casuale, ma, come dire, che capita sul territorio italiano.
In entrambi i casi abbiamo una dirigente che fa il possibile per impedire il confronto tra le figure riabilitative e quelle scolastiche; attenzione: non lo vieta completamente, perché altrimenti andrebbe contro la legge. Diciamo che non lo facilita: difficoltà nel trovare orari che siano congruenti per non impicciare le normali attività; insegnante che all’ultimo momento viene assegnata ad un lavoro, ad esempio una sostituzione, in emergenza, per cui gli incontri saltano; e, comunque, gli incontri devono avvenire in un’aula separata perché bisogna tutelare la privacy degli altri bambini dalla presenza di una figura sconosciuta. Il che è verissimo: ma abbiamo fior di scartoffie in proposito che vengono fatte firmare, in cui l’estraneo in questione è una figura qualificata che ha il dovere di attenersi a specifiche norme di comportamento e di segreto professionale.
Oserei dire che allora non facciamo entrare nemmeno Babbo Natale, la Befana, conti e contesse  a Carnevale. Che invece entrano.
Quando, per altro, la visione del bambino nell’ambiente specifico è importante, per la collocazione degli ausili, per le modalità comunicative, e, perché, prendiamone atto perché è innegabile, gli insegnanti possono non essere sempre qualificati per il supporto didattico del disabile, proprio per tutto il pasticcio di accesso ai posti di sostegno proprio della Scuola Inclusiva.
La legge che regolamenta il tutto impone l’attuazione di un lavoro di équipe multidisciplinare per favorire l’emergere di ogni risorsa del bambino, o quanto meno il suo benessere; ma, in effetti, non prende in considerazione i metri quadri esatti all’interno di cui si può operare; non parla di questo aspetto perché di per sé sembrerebbe assai patetico dover attaccarsi all’attraversamento o meno di una porta quando tutto dovrebbe rientrare nel contesto superiore della Scuola Inclusiva, la cui normativa, di per sé, è eccezionale : ma partendo da questo, qualche Zelante può attaccarsi a qualcos'altro, per esempio alla legge sulla privacy, per non fare qualcosa.
Non scherziamo: non è la Scuola Inclusiva, a livello di norma, a non essere chiara, perché pone come obbiettivo supremo appunto l’inclusione, autorizzando qualunque intervento da parte del personale specifico. È veramente la volontà, le cui origini sono indefinibili, di aumentare i problemi che sono già troppi. È la dimostrazione che anche la più compiuta delle leggi non tutela dall’idiozia, o quanto meno dall’ignoranza del saper fare bene il proprio lavoro.
Perché è vero che i dirigenti sono oberati da mille reggenze, è vero che gli insegnanti non garantiscono sempre la dovuta preparazione che sarebbe necessaria al lavoro di sostegno (ed è assodato, inutile negarlo), è vero che se qualcosa funziona, per esempio l’insegnante, magari salta per qualche assurda graduatoria, è vero che potrebbero servire materiali per cui non si stanziato fondi. È tutto vero.
Ma se, per di più, esiste la precisa volontà di ostacolare anche il tutto, allora non può esserci soluzione. Non solo il non fare, ma il remare contro.
Ci sono soluzioni? Ma certo, il problema è che la famiglia non è chiara nelle sue richieste, dicono Quelli Che Sanno, fossimo stati meglio informati saremmo intervenuti, non lo sapevamo.
Se la famiglia scrive una bella memoria dove si evince chiaramente che il modo di agire va contro i principi della scuola inclusiva, perché non permette l’attuazione di tutte le pratiche che vi sono contemplate per favorire il massimo benessere del bambino, se tutto è così chiaro, allora noi possiamo intervenire. Ovvio che se la famiglia tace, e allora tutto va bene.
Ok, quindi la famiglia deve utilizzare una mezza giornata, o anche di più, tanto nulla ha da fare, per scrivere la memoria, da indirizzare a Quelli Che Sanno, dopo aver parlato con la Dirigente, che rappresenta Quelli Che Sanno in questo specifico contesto.
Chiarissimo.
Buona giornata

4 commenti:

Luana ha detto...

Oh mamma quanta burocrazia che si aggiunge alla burocrazia. Secondo me lo fanno apposta...
Forza Fabio!!! Che sia per te e la tua famiglia un buon fine settimana!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Paola ha detto...

E' la tattica dello sfinimento..... che in Italia e' applicabile ovunque ed in alcuni settori sfiora una messa in pratica quasi da premio Oscar
e sul fatto che Quelli che Sanno spesso cadono dal pero perche' non lo sapevano, perche' le richieste non erano chiare.... be' meglio tacere.
Che stillicidio... mamma mia... che battaglie quotidiane dovete affrontare....
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Un abbraccio enorme ed un incrocio ancora piu' enorme per un fine settimana positivo per gli Aimo
Buon fine settimana a tutti
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
FORZAFABIOOOOOOOOOOOOOOO
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX



BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
BUON FINE SETTIMANA BLOG!!!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Nonna Roby ha detto...

Che stress dover sempre lottare e trovarsi davanti tanti muri…
Colpa della burocrazia, si dice, ma non si fa nulla per cambiare le cose.
Buon fine settimana e un abbraccio a tutti 4!!!
<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3