martedì 12 novembre 2019

Tutto è bene. Mah.

Ahhhh, i mestoli e i paccheri: sono storie meravigliose perché ci fanno, come dire, sentire tutti nella stessa barca. Quella del Nussgnùr tènme le màn, come si dice da queste parti!
Però l'idea delle calze post basket che finiranno sul banco di scuola è uno spettacolo; ed è ancora più uno spettacolo immaginare la faccia di Quel Matematico che, semplicemente, prende la calza e la sposta di fianco all'astuccio, tutto preso a calcolare limiti e iperbole, o quelle cose che fa lui che solo Dio sa e io no di certo.
Oggi la pianto con i deliri che mi invento, i possibili scenari di certi pensieri in evoluzioni, fiduciosa che tanto non capitano.
E vi conto invece una storia giurabile con il sangue in qualunque istante, perché è successa ad una famiglia della onlus tra venerdì e ieri.
Allora: venerdì in tarda mattinata una Madre Isterica chiama la onlus disperata: è appena arrivato il verbale di revisione perché siamo andati a visita e ci hanno tolto la 104.
La 104, per intenderci è la condizione di handicap, il passo successivo all'invalidità, quella che definisce la necessità di assistenza.
Per altro, in base all'ultima normativa, quel bambino lì non doveva nemmeno essere richiamato alla revisione, ma andiamo oltre in questo momento.
Non possono avervi tolto la 104, mandaci il verbale, intanto che la mente lavorava febbrilmente: quel bambino è stato messo in piedi, non è più necessario portarlo in braccio, per intenderci, non è in carrozzina, per intenderci, ma non è diventato sano, che cosa accidenti possono avere fatto.
Arriva il verbale: la 104 era stata concessa con il comma 1 e non il comma 3. Il comma 3 è quello che definisce l'handicap in condizione di gravità, che, per intenderci, in un caso come questo dà diritto dell'insegnante d'appoggio, per esempio.
La cosa più assurda era che la diagnosi era corretta: una malattia neurologica, genetica, e rara, da cui non si guarisce; un'epilessia farmaco resistente, che vuol dire che non è controllata; ed era scritto bene che il bambino non parla. Insomma, non proprio un quadro sano.
Ma soprattutto: era la stessa, identica, papale papale, dicitura della volta precedente:  quando però il comma 3 era stato concesso.
Ci sentiamo tutti quanti, Autorità compresa, e concordiamo tutti sul fatto che non può essere che un errore.
Però un bel problema: perché l'unica cosa da fare era fare ricorso; ma un ricorso su questi verbali non significa solamente dire: Io non sono d'accordo, torno a visita e ne parliamo, inserendo una richiesta sul portale dell'INPS.
È un ricorso che va fatto al giudice facendosi assistere legalmente, la cosa più semplice e rivolgersi ad un patronato che mandi avanti   le procedure. Ma non è certamente una storia breve. 
Il primo pensiero di tutti è stato: Ma quindi da lunedì gli tolgono la maestra di sostegno?
Concordiamo però tutti sul fatto che valeva la pena fare prima un tentativo: andare banalmente all'Inps e fare presente che poteva essere un  errore di battitura. Sperando di trovare l'impiegata che provava a capirci qualcosa, perché la procedura in sé impone davvero il ricorso: per cui l'impiegata in questione sarebbe stata autorizzata a lavarsene le mani. Insomma era tutto in pasto ad un eventuale buona volontà.
Ovviamente la famiglia era disperata. Per favore, provateci ad andare all'Inps e vediamo cosa succede.
Purtroppo si poteva fare solamente il lunedì, con un fine settimana di mezzo pieno di angoscia.
La Madre Isterica, giustamente, fa gli unici tentativi che si potevano fare a quell'ora, e intanto ci tiene tutti aggiornati. 
Prima chiama Quelli Che Sanno sul versante medico territoriale: che dicono che lo avevano comunicato anche a loro, che non sapevano proprio che cosa farci, che poteva essere che decidessero di togliere il comma 3, che loro non potevano proprio aiutarli.
E lì ci sono cadute le braccia, tanto per cambiare: perché obiettivamente un dirigente medico poteva provare a telefonare all'INPS, lui sarebbe sicuramente riuscito a farsi passare un funzionario, e a capire subito come procedere. Ovviamente l'ASL non poteva cambiare quel verbale, ma aveva più mezzi informali per provare a risolvere la problematica.
Seconda telefonata,  e qui abbiamo raggiunto l'abisso delle braccia cadute. La Madre Isterica si è rivolta ai funzionari del territorio dal punto di vista sociale e assistenziale:  insomma, ha chiamato il suo Ambito.
Ed è successo quello che vi dicevo ieri: siamo mortificati,  ma non sappiamo proprio cosa fare (alzare il telefono non era evidentemente contemplato); provate ad andare a sentire la Medicina Legale responsabile del procedimento.
La Madre Isterica ci chiede:  ma veramente devo andare alla medicina legale?
Ma no, la medicina legale sono parecchi anni che non si occupa più di questa cosa, che l'Ambito non lo sappia è allucinante.
Per cui, sostanzialmente, la famiglia passa un fine settimana da manicomio: pensando a cosa sarebbe successo il lunedì in attesa di fare ricorso e avere un nuovo verbale.  Niente insegnante di sostegno, niente facilitazioni lavorative per cui il padre avrebbe dovuto ricominciare a fare le notti, lasciando la mamma sola nell'assistenza, eccetera eccetera.
Ieri mattina vanno all'INPS  e viene fuori che: si trattava effettivamente di un errore di battitura, se ne erano già anche accorti,  però non avevano avvisato la famiglia che il verbale che sarebbe arrivato non era da considerare perché era già stato annullato. Peraltro, non lo avevano affatto annullato.
Quindi l'impiegata ha provveduto ad annullarlo in quell'esatto istante,  grazie a Dio, e ne arriverà un altro. E loro adesso sono semplicemente nella situazione di chi ha fatto la visita e sta aspettando il verbale a casa,  e andrà tutto bene.
Il fatto che la famiglia abbia passato 3 giorni da manicomio; che eventualmente questi tre giorni li paghi con ulcere, ansie, pianti da stress, eccetera eccetera, non è un problema che possa riguardare qualcuno, ognuno deve essere padrone delle proprie emozioni, perché tutto è bene quel che finisce bene.
Buona Giornata.
Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

Eh si, il tempo perso per gli errori degli altri e l'angoscia e le preoccupazioni che ne conseguono non vengono mai recuperate.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
FORZA Famiglie Isteriche!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA MAMME ISTERICHE!!!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
è DA "CRIMINALI " CREARE COSì TANTI PROBLEMI A BAMBINI E PERSONE Già SEGNATE DURAMENTE DALLA VITA.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Nonna Roby ha detto...

Che cose terribili: tutti possiamo sbagliare, per carità, però correggere gli sbagli costa fatica e tempo e poi manca la buona volontà per farlo, ahimè! Per le famiglie “speciali” quanti stress e quanta ansia!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Un abbraccio