mercoledì 4 dicembre 2019

Le Competenze.

Giuro che sono stata bravissima. Ho superato ogni aspettativa. Nella giornata mondiale per la disabilità non ho detto che io la festeggio tutti i giorni. Non ho nemmeno detto che non so se posso festeggiarla, perché si parla sempre e solo di quelli che fanno in modo diverso e mai di quelli che hanno bisogno di tutto. E nemmeno che per noi che abbiamo bisogno di tutto, handicappati, inabili, chiamateci come accidenti volete che poco ci importa, le feste comandate sono quanto di più odioso si possa immaginare, figuriamoci se ne vogliamo un'altra, di festa comandata. 
Non l'ho fatto.
Quello che invece ho fatto è stato dire che la disabilità richiede rispetto. Perché, detto squallido, nessuno di noi può sapere cosa potrà succedergli tra mezzo secondo; perché chiunque di noi può essere prigioniero di un corpo, e di mille pensieri che vanno come quelli dei normali, mentre il corpo sta lì pietrificato. 
E rispetto vuol anche dire attenzione, perché i disabili hanno bisogno di attenzioni diverse, non dobbiamo avere paura di dirlo, altrimenti va a finire come per l'amministratore della Ragazza Venuta Alta, che non ritiene opportuno avere specifici doveri. Se  vogliamo fare sempre il mitico discorso che i disabili non devono sentirsi diversi dobbiamo avere per loro attenzioni diverse da quelle, forse scarse, che attuiamo di solito.
E, soprattutto, rispetto vuol dire competenza, da parte di Quelli Che Sanno, che appartengano a qualunque categoria, di ogni ordine e grado. Competenza nel come si viene toccati e accuditi; competenza nella pianificazione della politica assistenziale, che sembra sempre che si parli di qualcun altro. Competenza quando si dice che non si riesce a includere abbastanza perché poi non c'è la partecipazione sperata: senza chiedersi se l'iniziativa sia utile e mirata. Competenza quando ancora si dice che la fisioterapia è utile un po' e poi basta, perché non ci sono gli studi che davvero serva.
Ecco, la competenza è anche il coraggio di dire che un servizio erogato non è del tutto congruo, da parte chi quel servizio lo dirige; perché solo ammettendo si può provare ad andare in una direzione diversa. Sempre per essere squallidi, è incompetente chi dirige un servizio che manda in giro una che dice Come Sei Venuta Alta, così ci capiamo. 
È competenza proporre qualunque impegno, appuntamento medico, sociale, o l'ascensore, concordandolo: perché le esigenze sono diverse da quelle degli altri, e l'organizzazione più complessa. Ma di molto.
Altrimenti il rispetto non c'è, ed è inutile fare i filosofi. 
Buona Giornata.
Angela

4 commenti:

Luana ha detto...

Un'analisi perfetta.
Buona giornata
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Forza Fabio!!!!

Nonna Roby ha detto...

Sottoscrivo l’analisi lucidissima di Angela! Il rispetto dovrebbe essere la cosa principale, invece… sappiamo bene come va a finire.
Baci a tutti e un abbraccio grande
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BOOG ha detto...

Anch'io la penso come Nonna Roby!!!.
FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA MAMME ISTERICHE!!!
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Anonimo ha detto...

provate a scaricare una nuova applicazione, si chiama "RISPETTO".
Funziona senza WI-FI , si accende semplicemente collegando CUORE e CERVELLO.