lunedì 17 febbraio 2020

Niente Bignami.

Uhhhh, ma allora ve ne conto un'altra di porcheria, qui abbondano. Poca pioggia dal cielo, ma le porcherie vengono giù a secchi.
Seconda parte, per fortuna lieto fine, di una storia di cui vi ho contato l'inizio.
Riassuntino: bambino con malattia neurologica rara e genetica, con epilessia complessa; ad una revisione, che manco doveva fare, gli tolgono la 104. È evidentemente uno sbaglio, perché la commissione conferma tutti i dati precedenti, ma bisogna dimostrarlo evitando la strada del ricorso: che si fa davanti al giudice, è lungo e complesso. 
Per fortuna, pura fortuna, trovano la persona che prende subito atto dell'errore e fa rifare il verbale. 
Però, più recentemente, viene fuori che, nella correzione, hanno dimenticato la clausola che dà diritto agli sgravi fiscali per l'acquisto dell'auto.
Alla famiglia viene,  nell'ordine, da: piangere, urlare, afferrare il lanciafiamme.
Cosa facciamo? Prima di tutto, respiriamo, poi si torna dalla stessa persona a far vedere che c'è ancora questo problemino, che è solo un refuso, con leggerezza e scioltezza, perché non bisogna rientrare nel capitolo del: Le cose le decide la commissione, non è che voi utenti potete decidere che è un errore, e quindi bisogna fare ricorso.
Per cui tornano dalla stessa persona, che però, quel giorno lì, era lei ma non più lei, gli influssi lunari: e proprio quello afferma: I verbali non si correggono mai senza un ricorso.
Calma.
No, ma guardi, che c'è già stata una correzione, è evidente che ne manca solo un pezzo, se ne era proprio occupata Lei. Impossibile, la prassi non è questa, serve il ricorso.
Però, in un attacco di bontà, dà loro la mail di un ufficio superiore, quello della medicina legale dell'Inps. 
Ok, ragazzi, è una strada da percorrere, produciamo materiale da mandare che resti protocollato, facendo quelli sciolti che sanno già che è solo una svista, ma dimostrando nel contempo che lo è: perché quello che la commissione stessa ha scritto è incompatibile con la mancanza di quella dicitura.
L'unica cosa che non va fatta è quella che verrebbe voglia di fare, e che sarebbe dovuta: cioè fare presente che le famiglie non ce la fanno già più a stare dietro a tutta l'assistenza, e che questi intoppi recano un grandissimo disagio, sotto tutti gli aspetti.
Il tutto partendo dall'abc delle famiglie disabili:  avere le credenziali per inserirsi nelle piattaforme, avere la PEC quando bisogna spedire delle mail. Insomma essere praticamente degli specialisti.
E, ovviamente, la faccenda del mettere insieme una mail corretta con gli allegati giusti richiede comunque del lavoro.
E poi non hanno più risposte per tre settimane, altro che lanciafiamme. 
E finalmente, venerdì scorso, li chiamano per dire che stanno aspettando autorizzazione da Roma per la correzione, perché è evidente che è un refuso.
E quindi tirano un mezzo sospiro di sollievo.
Solo mezzo, l'altro mezzo si rimanda a quando tutto è finito, perché finché non arriva il verbale giusto non si può mai sapere.
Ovviamente nessuno ripagherà mai la famiglia per la fatica e l'ulteriore stress: con tutti gli studi che esistono sull'azione della rabbia e della tristezza sullo stato psicofisico, figuriamoci come possono stare queste famiglie, sottoposte a queste situazioni in modo permanente.
Stress nello stress è stata la necessità di fare quelli calmi e gentili: perché l'equilibrio era precario, era un attimo finire nel discorso Non potete decidere voi, se non vi va bene quel che scrive la commissione andate dal giudice.
È che non si può scrivere il Bignami delle porcherie, è incompatibile con la situazione:  ci vuole l'Enciclopedia Britannica.
Buona Giornata.
Angela

3 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Non vi sono commenti, dove siete amici? Spero non a letto con l’influenza o, peggio, il coronavirus!!!
Povere famiglie con congiunti disabili! Quanto stress e quante preoccupazioni!
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Forza, forza, non arrendetevi mai!
Un abbraccio e bacetti

Anonimo ha detto...

Ci sarebbe molto da commentare ma allo stesso tempo poco: le persone che avrebbero maggior bisogno di aiuto e di facilitazioni sono le persone che trovano gli ostacoli maggiori. E' un mondo davvero strano e incomprensibile e pensare che non sarebbe per niente difficile trovare i modi giusti per dare la doverosa assistenza a chi ha bisogno. Si dovrebbe capire che la buona civiltà chiede questo: lavorare per il bene della collettività perchè ciascuno, più e meno fortunati possano vivere dignitosamente, seppure con le condizioni di sofferenza che sono dettate dalla condizione umana.
Forza Angela!
Forza Fabullo!
Salvatore A

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA MAMME ISTERICHE!!!
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