martedì 17 novembre 2020

Triste assai, la storiella.

 Oggi vi racconto una storia triste. 

Brutta. 

Da brividi.

Vera.

Che è successa un po' di settimane fa ad una famiglia della Onlus ma ho avuto bisogno di tempo per metabolizzarla.

Niente da fare, non ci sono riuscita.

A casa di una bambina gravissima arriva l'infermiera domiciliare per i prelievi. 

Questo è già un momento di stress a prescindere: perché solitamente gli infermieri domiciliari sono bravissimi a gestire i prelievi in pazienti complessi, perché fanno quello. Ma normalmente non lavorano con i bambini, le cui vene sono ancora più complesse di quelle dei pazienti complessi. 

Questa bambina è più complessa dei bambini complessi. Quindi già non era un'avventura da sottovalutare. 

Poteva essere molto difficile prendere la vena, potevano essere necessari più buchi, la bambina poteva avere molto dolore (e però le famiglie dovrebbero anche aiutare i professionisti mettendo la pomata anestetica prima, dicono Quelli Che Sanno tutte le santissime volte; aprendo la bocca giusto per un riflesso condizionato, perché bisognerebbe metterla dalla punta dei capelli all'unghia più estrema, visto che non si sa mai qual è la vena che poi si riesce a prendere. Però lo dicono tutte le volte che si affronta questo argomento, giuro.), il dolore poteva farle venire spasmi di tutti i tipi, poteva amplificare le crisi epilettiche, eccetera eccetera. 

E invece per fortuna è andata abbastanza dritta.  

E quindi l'infermiera ha espresso il suo giudizio sulla vicenda, appunto fortunata, perché ovviamente anche per lei era un lavoro difficile, ci mancherebbe. 

Il felice commento è stato: 

Lei è meglio delle persone, perché è brava. 

Lei è la bambina, le persone sono tutti gli altri pazienti perché magari si lamentano e non stanno fermi.

Non è chiaro quindi cosa sia la bambina.

Silenzio.

È vero che in una situazione di stress lavorativo e di preoccupazione si possono dire delle cose in termini non proprio corretti. Però è anche possibile che proprio la situazione di stress elimini determinati filtri, e faccia quindi emergere i pensieri che starebbero un po' più nascosti facendo attenzione. 

E' quindi lecito supporre che la preparazione culturale e comunicativa nell'ambito della sofferenza, da parte di Quelli Che Sanno, sia questa. 

È solo una supposizione, badate bene: ma non è illegale formularla, perché il fatto è accaduto davvero. 

I fatti, come dicevamo qualche giorno fa.

Lo so che potevo evitare di raccontarvela. 

Noi stiamo bene e così speriamo di voi.

Buona Giornata.

Angela

4 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Incrocio x queste situazioni difficili e x le famiglie isteriche che affrontano milioni di difficoltà. Xxxxxxxxxxxxxxx noi stiamo bene per ora. Teniamo duro amici del blog, facciamoci forza!!! Un abbraccio

Luana ha detto...

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Forza Famiglie Isteriche
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Forza FABIO!
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BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA FAMIGLIE ISTERICHE!!!
FORZA FORZA FORZA FORZA FORZA
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Paola ha detto...

Forza famiglie isteriche forza
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... il covid avrebbe dovuto tirar fuori il meglio di noi.... ma ormai ho le prove che il meglio di noi e' talmente inside e nascosto bene che solo un'estinzione di massa potrebbe riportarlo a galla....
Mamma mia....
La mia missione attuale e primaria e' la raccolta differenziata locale... argomento che tira fuori il peggio di noi in assoluto.
Faccio ronde due volte al giorno mentre porto fuori le ragazze e tenendo d'occhio le isolette della raccolta differenziata sparse in piu' punti del quartiere, composte ciascuna da 5 grandi box (carta, plastica, vetro, umido e "secco") apribili con una card magnetica fanigliare (ai titolari della tassa NU) ricevuta dall'azienda locale.
E giornalmente pesco qualcuno che "la fa fuori dalla tazza!!!" generalmente con parole gentili e quasi accondiscendenti faccio presente che quello non e' il modo corretto di lasciare la spazzatura (penso che scrivero' un libro sulle scuse con le quali mi rispondono... altro che fantasia infantile.... qui ci son professionisti eh)... e qualche volta rimango basita ascoltando quello che mi rispondono e con quale rabbia e furore lo fanno... mi salva dalla rissa solo il mio 175x72kg che equivale ad un certificato di qualità sui pattoni che potrei far partire io (...la speranza di avere quelle 8 zampe come supporto e difesa e' inesistente... potrei solo sperare di intimidire i nemici con l'umido delle loro leccate...)
Ma di cosa vogliamo parlare? di empatia? comprensione? altruismo? rispetto? educazione?...Ciaaaoneeee
Penso che si sia ormai raggiunto un punto di non ritorno.... e lo dice un'inguaribile ottimista
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FORZA FABULLO
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FORZA AIMO
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