giovedì 12 maggio 2022

La sera di maggio.

 Sei ore di sonno tutte di seguito, una sensazione ineffabile. Ne sarebbero servite trentasei, ma per ora il tempo non c'è stato, perché è stato possibile coricarsi solamente all'una.

Le dimissioni ovviamente sono state lentissime e alle cinque, quando io speravo di essere a casa da un po', ed era quasi possibile andare, Fabullo ha cominciato ad avere le coliche. In mattinata aveva anche vomitato.

Ma come facciamo a farvi uscire così? Forse sarebbe meglio rimandare a domattina.

Sentite, sono giorni che Fabio ha le coliche, se stiamo così cosa facciamo stando qui? Diamo il paracetamolo. Ecco, allora diamolo subito e se passa andiamo via, io spero che a casa torni ad usare il bagno senza tenere la cacca per non farla addosso e tutto prenda un giro diverso.

E alla fine siamo tornati che erano le otto. Fabullo spossato ma felice, guardava tutto, incredulo e con gli occhi immensi.

Poi c'erano i vicini ad accoglierci, che commozione, mai parola fu più bella di bentornati, e fiori per noi. Poi c'era l'aria tenera della sera di maggio mentre scaricavamo e Fabullo è stato fuori a riempirsi di colori, e i profumi dei fiori di gaggia, e menta salvia maggiorana lemonina timo rose, non ho potute non toccarle tutte, siamo partiti al gelo e spoglio e tornati in una festa di primavera, e c'erano suoni melodiosi, uccellini grilli il picchio.

Poi è stata una sera difficile, anche solo perché ci sono dieci borse da disfare, e non sono un set di valigie per partire per Aruba: ma un ammasso di farmaci, roba sporca, coperte, alcune cose da trovare al volo e invece no, tipo i caricabatterie attualmente dispersi. Fabullo felice ma non in forma e da seguire. I documenti più urgenti da mandare al medico per organizzare per gli anticoagulanti. 

E quindi, appunto, a dormire tardissimo.

Su un cuscino. Capite? Un cuscino. 

E stamattina alle sette per forza in piedi, bisogna trafficare tanto, vedere che succede, devo andare dagli ematologi, che Dio li salvi perché ci stanno già semplificando la vita, e sono lentissima.

Eravamo usciti il 21 febbraio da qui.

Ieri la casa sembrava grande, uno spazio immenso in cui muoversi, camminare senza avere una parete lì dopo tre passi, finestre aperte.

Non so come ce la caveremo, non ne ho proprio idea. Ieri sera la situazione non era proprio promettente, travolti dalla fragilità, dal futuro, dal ciò che non è.

Però un pensiero per volta, per forza.

Grazie perché siete con noi, Grazie per tutto quanto, solo sapendo di essere amati si può camminare per arrivare alla teiera, all'acqua della pasta, alla lavatrice, come gesti bramati. Solo sapendo di essere amati si può essere contenti stamattina, senza precipitare nel baratro del cosa accadrà. Poiché amati, abbiamo avuto sempre con noi pensieri cibo libri dettagli per salvare la giornata. Per salvare il momento, quando la giornata è troppo.

Grazie davvero, quando le parole non bastano. Grazie anche per la primavera di maggio, l'avete ordinata per noi, Amici, lo sappiamo.

Buona Giornata.

Angela


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Casa dolce casa.... Spero che ne prossimi giorni possiate godervela di più, quando la parte burocratica degli approvvigionamento sarà a posto e le lavatrici fatte e le borse sbrogliate.
Un abbraccio a tutto il blog.
Barbara mamma di Sara

Nonna Roby ha detto...

Sarà ancora faticoso gestire tutto ma almeno siete a casa, godete i profumi del giardino le voci dei vicini tante cose che allietano. Forza forza sono fiduciosa che andrà sempre meglio. Una buonissima giornata 🤗🤗💓

Luana ha detto...

Sono commossa per voi. Vi auguro tutto il bene.
Forza Aimo Forza, un passo per volta e concentrarsi solo sull' "oggi".
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Zio Prof. ha detto...

Anche il picchio...! Wow!
Forza Aimi casalinghi! :-)

BOOG ha detto...

Forza Fabullo
Forza Angela
Forza Paolo
Forza Famiglie Isteriche
Ben tornati a Casa!