lunedì 1 settembre 2025

Gestiamo subito le scarpe.

 Amici amatissimi, vi vogliamo bene sempre. 

Grazie per quanto ci avete pensato. 

Facciamo come al solito, che ci togliamo prima le seccature, così poi le spalle sono più lievi, per non parlar del cuore. Nel senso che vi conto le cose che non sono andate proprio brillantemente, un po' preventivate e un po' no. Che non ci hanno impedito di essere in qualche modo, e comunque,  in vacanza, e una volta dette, ce le togliamo definitivamente: come quei sassi che si tirano fuori dalle scarpe, e poi uno cammina meglio. 

Siamo partiti la domenica che già Fabullo non respirava proprio bene: chissà se era il caldo incipiente che stava tornando crudele, o se ancora non eravamo usciti completamente dai pasticci del passaggio in Pronto Soccorso per gli esami per la gastro. Fatto sta che prima che arrivasse l'ambulanza io gli avevo già dato il Bentelan. Poi a Pinerolo abbiamo attaccato 2 litri di ossigeno. 

Siamo arrivati nel Villaggio Incantato dopo una bella coda, perché c'era una macchina in panne, e ovviamente su per la montagna non si può far altro che stare l'uno dietro l'altro, anche se il traffico in realtà non sarebbe stato chissà che: e lì abbiamo ringraziato ulteriormente di aver fatto viaggiare Fabullo sdraiato, perché altrimenti sarebbe stata veramente una tortura per lui. 

Siamo arrivati alla piazzetta del Villaggio Incantato dove c'erano gli Amici che stavano già scaricando il nostro furgone, perché Paulo Aimo Austista era giunto poco prima. 

E Fabullo era già felice. 

Gli Amici, quando siamo sbarcati, ci hanno guardato in faccia e non hanno detto niente, avevano scritto negli occhi che gli spettri sarebbero stati più in forma di noi. Gli Amici ci hanno abbracciato e hanno scaricato, che sempre siano benedetti.

Le prime 24 ore sono state l'equivalente di un film dell'orrore. 

Abbiamo continuato a dare ossigeno, però siamo riusciti a scalarlo a mezzo litro verso sera e abbiamo cantato vittoria. 

Però avevamo dato meno liquidi per ridurre i fastidi eventuali del viaggio e questo ovviamente un segno l'ha lasciato. Così nelle prime 24 ore abbiamo fatto due clisteri e anche abbiamo provato l'esperienza autonoma del cateterismo estemporaneo perché, per il mal di pancia, Fabullo non ha fatto la pipì. 

In più, la PEG ha perso talmente tanto da aver reso inutilizzabile il piumone del letto: perché si stava con i piumoni e anche con  il riscaldamento acceso nelle ore più fredde, meraviglia del creato.

Il lunedì sono partita con la borsa per andare al negozio a fare provviste e intanto sono  andata dall'Infermiera del Villaggio, che momentaneamente stava a raccogliere zucchine, per spiegare che se il problema della pipì non fosse stato solo un'eccezione dovevo chiederle di mettere un catetere fisso a Fabio, e avevo dietro tutto il kit.

L'Infermiera mi ha detto che la pipì l'avrebbe fatta e basta, perché era evidente che fosse solo una roba legata al mal di pancia e agli ingombri in un intestino già compresso dalla scoliosi. 

Poi ho spiegato alla responsabile dell'alloggio che avevamo rovinato il piumone, e la responsabile dell'alloggio mi ha detto di non preoccuparmi, di prendere quel piumone e metterlo da parte e recuperarne un altro di scorta dall'armadio. 

Ho chiesto alle Alte Sfere, guardando il Chisone limpido e impetuoso,  di benedire tutti, perché era giusto e sono andata al negozio con il cuore pieno di angoscia per il futuro. E intanto che ero lì Paolo Aimo Attivo ha telefonato, per spiegare che tutto si era sbloccato, e non sto a darvi i dettagli. 

Quindi ho ricamminato verso il Villaggio, che significa nello specifico attraversare la statale e il ponte del Chisone, più o meno 50 m scarsi, e tutto il Villaggio Incantato ha detto che lo sapeva che sarebbe andato tutto bene. 

Abbiamo continuato a mantenere mezzo litro di ossigeno dicendoci che forse in montagna tanto ormai va così e basta.  Ovviamente voleva dire andare a passeggio per lì con la bombola sempre dietro. Però andare a passeggio, assolutamente.

Nonostante l'avere tutto il ciclo di Bentelan iniziato alla partenza, il giovedì il mezzo litro non bastava più, ce ne voleva uno, e quindi abbiamo chiamato il Medico Santo Subito che ha detto che non dovevamo cercarci impicci ulteriori, era una storia che conoscevamo, e quindi dovevamo iniziare l'antibiotico immediatamente. 

Non ci sono state crisi respiratorie e il sabato successivo è passato in visita un pediatra amico, che si è portato dietro il fonendo, e ha confermato che c'era un piccolissimo focolaio di polmonite, per cui avevamo fatto tutto bene, era impossibile sapere se ce lo fossimo portato dietro da casa o fosse cominciato lì. Dovevamo continuare a fare come facevamo, ed era una benedizione che non facesse caldo come sarebbe stato a casa, e che Fabullo stesse volentieri in carrozzina con la scusa di uscire perché così respirava meglio. 

Dopo qualche giorno siamo tornati al mezzo litro montanaro, che ci siamo tenuti e basta. 

Mentre scalavamo l'ossigeno, per la precisione venerdì 8 agosto alle 15:30, il saturimetro a esalato l'ultimo respiro. 

E vabbè che abbiamo l'orecchio un po' allenato per capire il ritmo respiratorio, e vabbè che la situazione era in netto miglioramento e quindi piuttosto tenevamo più ossigeno invece che meno, però proprio senza monitoraggio non era una passeggiata. 

Quindi abbiamo recuperato un saturimetro di quelli a pinza per delle valutazioni sporadiche, e intanto abbiamo sentito l'ASL per capire cosa fare. Si sono mobilitati nell'ordine: il Medico Santo Subito,  il distretto, l'ufficio della Signora Meravigliosa, lo specialista pneumologo in vacanza. 

Capito come fare, il lunedì hanno svolto tutta la procedura e mi ha telefonato l'azienda fornitrice; il martedì mattina, prima di Ferragosto, stavamo all'ingresso del Villaggio Incantato, ad attendere la persona che ci ha consegnato un nuovo saturimetro. E a quel punto siamo passati a mezzo litro con tranquillità. 

Ovviamente non si era mai rotto un saturimetro, ovviamente si rompe nel momento in cui lo si usa, ovviamente potrebbe evitare di essere quel momento pochi giorni prima di Ferragosto, a ridosso del fine settimana, persi tra le montagne con una diagnosi di polmonite. 

E qui concludiamo le grane della permanenza e nella prossima puntata parliamo esclusivamente di cose belle, assai più importanti delle grane del rientro. 

Il nuovo arrivo dell'ambulanza a ritirarci è stato degno di noi: ovviamente questa volta non c'eravamo sopra noi a fare strada, e non era lo stesso autista. Per cui è squillato il telefono di Paulo Aimo: ciao, noi siamo qui, abbiamo attraversato il ponte, il navigatore dice che mancano pochi metri, ma c'è un cavallo e non possiamo passare. Ah sì, certo, è Evita. Ma sta in mezzo alla strada sempre? No, sta dove decide lei, è simpatica, arrivo subito e te la sposto. 

Ci auguriamo che siete stati sereni Amici Amatissimi. 

Che settembre sia, con la sua luce fatata.

Buona Giornata.

Angela

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bentornati a casa! Qualche impiccio lo avete avuto ma un po' di aria buona l'avete respirata. Buon
Proseguimento con abbraccio grande 🙏🙏🤗💓

Anonimo ha detto...

Nonna Roby ero.io......

Luana ha detto...

Bentornati Aimo, quel villaggio mi pare proprio Incantato, abitato da persone che sembrano fate. XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Anonimo ha detto...

Bentornati a casa famiglia Aimo!!

BOOG

Anonimo ha detto...

Bentornati Aimo e pure io immagino quel villaggio incantanto popolato di fate e folletti... rtutti pronti a darsi da fare per Fabullo nostro.
Un grandissimo abbraccio
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Paols