venerdì 11 dicembre 2015

A casa nostra.



A casa,  e che sia stata o no una roba furba non lo sappiamo. Solo che veramente eravamo devastati, io tareffa con il mal di gola, e basta. Non avevamo voglia di stare lì, per cui l’abbiamo detto subito, senza scuse, senza giustificazioni e giri di parole.
La dottoressa non so se abbia avuto pietà o se ci abbia davvero dato ragione, però il succo è stato questo: non facciamo nemmeno eeg perché le crisi si vedono a occhio nudo e sono tante e frequentissime; però non sono subentranti, tra una e l’altra c’è ancora un pochino di spazio, lui non è ancora sofferente come al solito perché è sorridente, mangia e non piange tutto il tempo; in questo momento fare la flebo è solo una toppa temporanea, con un vantaggio che finisce quando finisce il farmaco; e allora va bene, facciamolo quando davvero Fabio non ce la fa più e andate a casa vostra, così, quanto meno, è più contento.
Insomma: i parametri di qualità della vita si spostano su un altro livello, ecco. Sopravviviamo.
L’obbiettivo è arrivare dopo Natale, quando il farmaco sarà a livello, per capire se funziona: nel frattempo, appunto, andiamo giù se lo vediamo proprio male o se cominciasse a dare segni di intolleranza al farmaco. Per cui, tra l’altro, niente scuola anche se l’effetto cortisone è finito: perché se comincia a vomitare o ad avere la febbre non capiamo più quale sia il problema.
Se il farmaco non funziona, mandiamo avanti il discorso neurostimolatore, perchè con quella risonanza lì avere delle altre buone idee è proprio dura.
Quindi, dopo tutti questi bei discorsi, a casa; meno male, davvero. Ieri sera apprezzavo anche essere nel nostro bagno, con un posto a cui appendere i vestiti, per esempio. Appunto, i parametri si spostano.
E, detto tutto questo, stanotte Fabullo ha pianto tutta la notte, che disastro. Chissà perché, se per le crisi, o perché cosa. Per cui ci siamo sentiti sommamente idioti, ovvio, all’ennesima potenza.
Insomma, prendiamola alla giornata. Anche alla mezza giornata, o giù di lì.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

BOOG ha detto...

Forza famiglia AIMO!!!
FORZA FABULLO!!!
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mammadoni ha detto...

Dai fabuuu
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Forza Aimo XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Nonna Roby ha detto...

A casa, sì, questa è senz’altro una conquista anche se non è mai una passeggiata gestire Fabullo con tutti i suoi problemi... Capisco benissimo Angela quando apprezza di poter usare il “suo” bagno e sapere dove appendere gli abiti: quando si dice “le piccole cose”. Intanto incrociamo e facciamo sentire la nostra vicinanza come sempre. Con un grande abbraccio che comprende tutti 4. Ciao.