venerdì 22 settembre 2017

Dio salvi la lavasciuga.

Adesso vi conto una storia delle mie, di quando sono antipatica: e pazienza.
Non è una storia drammatica, per fortuna: o, almeno, non lo è nel senso più “grossolano” del termine, poiché nessuno viene malmenato imbavagliato rinchiuso pesantemente vessato psicologicamente. Insomma: non può finire sui giornali o nei talk show perché è una storia talmente scontata da risultare poco interessante.
Ieri siamo andati in onlus a fare osteopatia per la schienetta e abbiamo incrociato un po’ di mamme di piccoli che hanno appena cominciato le elementari: in sala d’attesa che si raccontavano il bilancio di due settimane con gli operatori per cercare di organizzare il supporto più concreto.
Mamme assai disilluse, ahimè.
Però una è stata meravigliosa, perché, alla fine, ha deciso di tagliare: che è il modo in cui noi torinesi decidiamo di non andare a scuola ma a fare i perditempo.
Sentite qua.
Allora: bambina senza nessuna autonomia, che mangia per bocca ma non parla, ma senza nessun problema  relazionale, un buon livello cognitivo di comprensione delle situazioni: vuol dire che se mamma le dice Ciao ciao a dopo, lei non va nel panico.
Richiede assistenza continua, ma non presenta situazioni che richiedano manovre di emergenza.
Istituto scolastico di Torino Centro: civilissimo nord ovest, zona bene della città.
Quindi mamma la porta a scuola: però, ahimè, nessuno sapeva che la scuola sarebbe iniziata,quindi non ci sono ancora gli assistenti; ha, per qualche ora, un’insegnante che è precisa: Signora, io sono qui solo in attesa di nomina, perché ho fatto il master (qualcosa sulla scienza a scuola), il sostegno non è proprio un mio obbiettivo, spero proprio di avere un altro posto nei prossimi giorni.
La  Mamma entra in modalità Sorridi e Annuisci. Il pensiero è: ha tutto il diritto di volere il meglio per la propria vita, per la carità, la missione personale, gli obbiettivi da raggiungere, la consapevolezza interiore; ma Santa pazienza, deve proprio dirmelo che non vuole stare con mia figlia?
Il discorso di fondo è: siamo così contenti che ci sia qui la sua bambina, ci arricchisce, però sa come vanno le cose in Italia, siamo certi che lei preferirà stare qui con noi, così la bambina si sente rassicurata. Per la serie: non sarai mica così degenere da andartene.
Quindi la Mamma ha un orario scolastico intenso, nel senso che sta lì a fare da sostegno al sostegno, e da assistente alle autonomie. Per cui: passo la mattina lì, così torniamo a casa e sono indietro con tutto (no, non è lo stesso impegno di una madre di figlio di otto anni che va a lavorare, piantiamola). Una mattina ha chiesto un’oretta per andare in farmacia per ritirare un ordine, per non dover di nuovo uscire con la bambina al pomeriggio, vesti carica posteggia eccetera: ci ha messo, appunto, un’oretta, nella quale l’hanno chiamata due volte: signora, la bambina fa dei vocalizzi diversi, secondo lei sta male?
Ha chiesto di poter non iniziare anche la mensa subito, per riposare un po’: ma certamente, se Lei decide che è meglio che la bambina non rimanga per troppe ore.
È la mamma che non vuole che la bambina stia a scuola, questo il concetto.
Questa la considerazione della Mamma ieri: già, appunto, è terribile che la scuola, tutti i santi anni cominci senza che, probabilmente, nessuno possa nemmeno lontanamente immaginarselo; tanto che gli Altissimi Vertici di Quelli Che Sanno non possono proprio pensare di fare le nomine a giugno, per esempio; o di stanziare a giugno i fondi per l’assistenza, in modo da assegnare il personale a inizio settembre. D’altra parte le calamità naturali sono imprevedibili, si vede che l’inizio dell’anno scolastico sta in quel capitolo lì.
Quindi: lo sappiamo, disagio in mezza Italia per le cattedre ancora scoperte, figurarsi il disagio multiplo per i disabili, dove il sostegno è, troppo spesso, non un discorso di competenze ma l’ultima spiaggia per gli insegnanti in fondo alle graduatorie, lasciamo stare questo lunghissimo discorso.
Per cui la Mamma: preso atto di tutto questo, avrei preferito che mi avessero detto: Signora, ci vergogniamo come dei cani, la situazione è impantanata molto a monte (il che è verissimo), vuole che cominciamo più avanti quando l’organizzazione ci permette di essere più efficienti?
E invece no: perché poi si andava contro la legge della scuola inclusiva, bisognava ammettere che l’insegnante di sostegno è bella brava e simpatica ma non adatta.
Allora meglio muoversi all’interno dei termini di legge, per non avere guai, dimostrando ancora una volta la distanza siderale tra Quelli Che Sanno e comprensione reale dei bisogni: per cui si impone ad una madre stanca morta di essere ancora più stanca morta.
Lasciamo perdere la fatica psicologica di stare lì quattro ore a vedere gli altri bambini, tutto quello che potrebbe essere e invece non è: è già un pensiero troppo sottile, riguarda la presa di coscienza della Mamma, non possiamo anche fare gli psicologi.
Gli operatori hanno proposto di parlare loro con il dirigente, facendo presente il dovere che la presa in carico prevede una diversa percezione dei bisogni.
La Mamma è stata concreta: Grazie, ma preferisco di no, si crea poi una situazione di tensione che  comunque ricade su di me.
Ricordatevi: le famiglie non dicono mai la verità  a Quelli Che Sanno, a meno che si arrivi all’estremo. Dato da considerare quando si leggono le statistiche di soddisfazione.
E poi la Mamma è stata meravigliosa: Però, sapete che vi dico? Che domani si taglia!!!! Ritmi più lenti, mi porto al passo con il bucato, mi hanno regalato la lavasciuga. Stasera avviso che la bambina è raffreddata, meglio che stia a casa fino  a lunedì.
Ecco, dicono Quelli Che Sanno: se le famiglie si arrendono, poi cosa vogliono ancora?
Ohhhh, beati loro, così coraggiosi!!!!
E Dio salvi la lavasciuga.
Noi ci prepariamo ad un fine settimana movimentato perché imbianchiamo una stanza: sarà bene avere pronta una torta, sapete quante parole faremo con il vicinato? Così Fabullo, nei momenti buoni, sarà tutto trullo.
Buona giornata.
Angela

6 commenti:

Luana ha detto...

Vogliamo la foto di Fabullo imbianchino con la pittura sul naso!!
Forza Fabio!!
Buon fine settimana a tutti quanti!!
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B OOG ha detto...

BUON LAVORO FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA FABULLO!!!
BUON FINE SETTIMANA A TUTTI GLI AMICI DEL BLOG PIU' BELLO DI TUTTA LA GALASSIA CONOSCIUTA E NON!!!
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Paola ha detto...

Le famiglie si arrendono.... solo a leggerlo mi viene la pelle d'oca.
IO SONO SEMPRE PIU' CERTA CHE LA MIA VECCHIAIA NON LA PAASERO' IN ITALIA...
e questo mi fa ancora piu' inca..... volare!!!! perche' significa che mi sarò arresa, scappero' invece di tentare di lottare ancora e cercare di contribuire a cambiare qualcosa... ma sta veramente diventando sempre piu' difficile trovare le forze per farlo e trovare parole e gesti concreti di incoraggiamento per far si che anche chi ti sta accanto continui a lottare :-(
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FORZAAIMOOOOOOOOOOOOO
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Spero che possa essere un fine settimana sereno e positivo per tutti


mammadoni ha detto...

Forzaaaaaa Fabullo
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Forzaaaaaa Aimo
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Buon week a tutti!!!!!!

mammadoni ha detto...

Forzaaaaaa Fabullo
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Forzaaaaaa Aimo
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Buon week a tutti!!!!!!

Nonna Roby ha detto...

Non faccio commenti, sarebbero troppo "acidi"! Dico invece buona pittura, speriamo ci sia tempo bello, così le pareti asciugano in fretta.
Buon fine settimana a voi e tutti gli amici del blog.
Un abbraccio <3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3
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