giovedì 28 settembre 2017

Storie di parametri.

Ieri mattina, in un'ora, Fabullo ha avuto 15 crisi motorie; il mitico baracchino partiva e le limitava di molto, grazie a Dio. Certo che, povero piccino, era assai svèrso.
Poi siamo andati a scuola a giocarci una merenda: che vuol dire zainetto termico con parmigiano, stracchino e mortadella; ma poi non ha mangiato nulla fino a cena, che non è stata proprio splendida, ma meglio di niente. Intanto siamo stati in contatto con la pediatra durante tutta la giornata.
Oggi, se le cose non vanno peggio, funziona che Fabullo va a scuola per vedere se apprezza la mensa. Paulo Aimo Strategico va a Torino dalla dottoressa per la nuova terapia e io resto qui per sicurezza, dovessi mai andare a recuperare Fabu alla veloce. E poi incrociamo tutte quante le dita, comprese quelle delle zampe posteriori.
Se le cose non vanno peggio, il che non vuol dire che adesso siano brillanti: vuol dire che, concretamente, l’epilettologa sa che, dal punto di vista neurologico, una visita oggi non cambia un accidente, se non che Fabu è ancora meno felice. Il peggiorare vuol dire che stamattina lo alziamo e vediamo delle condizioni generali che non ci permettono più di stare a casa nostra; oppure che le crisi sono subentranti, che vuol dire che non c'è mai spazio tra una e l’altra: per fortuna, da quando abbiamo il baracchino non è più capitato.
Insomma, sostanzialmente, nel decidere cosa sia meglio o peggio, la risposta è Chi lo sa. Gli stessi parametri mica valgono per tutti; e, in più, questi benedettissimi parametri sembrano il didò, che si allargano, si modellano, si deformano, all’interno di una stessa vita: per noi non sono certamente quelli di 15 anni fa, ma nemmeno di 5, probabilmente nemmeno del mese scorso. Che da un lato è inquietante, perché viene da dire che, con un po’ di allenamento: che Quelli Che Sanno possono definire depressione, per esempio; va anche detto che, tutto sommato, finché si rema e si nuota e non si avanzano richieste, a Quelli Che Sanno ma che gli frega. E invece quelli più mistici l’allenamento lo chiamano sfida o consapevolezza o evoluzione. Mi sono persa, lo so.
Dicevo: allora con un po’ di allenamento si sopporta e giustifica tutto, e i famosi parametri invece che il didò, morbidi e profumati, sembrano lo skifidol, belli vischiosi. Il che, appunto, ha un che di inquietante.
Ahhhh, ma ti sei proprio alzata filosofa stamattina, dice LA PAOLA, pure un po’ sociologa.
LA PAOLA, si sa, ha sempre ragione. Ma la voglio rassicurare: è arrivato uno scatolone pieno di tisane, e c’è pure un thè corretto di sambuco rooibos ginseng, e svariate altre robe, buono che di più non si può. Quindi, è evidente che non vado mica presa sul serio.
Buona giornata.
Angela

4 commenti:

Paola ha detto...

Io incrocio, penso, incrocio e vi mando abbracci virtuali.
Non c'e' giorno che non pensi a voi e sopratutto a lui... Fabullino!! anche se non lascio tracce... leggo e incrocio tantissimo!!!!
Forza ragazzi!!!!
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FORZAAIMOOOO
FORZAFABULLOOOOOOOOOOO
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Anonimo ha detto...

FORZA FABIO!!!
FORZA RAGAZZI!!!
Xxxxxxxxxxxxxxxxxx
Xxxxxxxxxxxxxxxxxx
Xxxxxxxxxxxxxxxcccc



BOOG

Luana ha detto...

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Forza Fabio!!!

Nonna Roby ha detto...

Uuuuh! Ci si aspetta notizie buone, positive e invece... Incroci, incroci
a manetta: andrà meglio presto,la speranza non deve mai mancare!!!
Tanti bacetti sulle guanciotte di Fabullo! Un abbraccio a tutti voi.