mercoledì 17 ottobre 2018

Meno male!

Adesso ve ne conto un’altra delle infinite contraddizioni proposte da chi legifera con teorica cognizione di causa.
Ormai da anni si sta lavorando, e si sta lavorando bene, ad una legge che tuteli i mitici Care Givers: che siccome che io sono squallida, chiamiamo qui Badanti Per Forza, che rovina la giornata ma rende meglio l’idea.
Ci si sta lavorando per uniformarci un pochino agli stati europei che non fanno finta di niente. Pronti con Quelli Che Sanno: Signora mia, si sa che l’Europa non ha mica sempre ragione, e ci sono anche posti in cui si sta peggio che qua, non lamentiamoci sempre. Verissimo: nel Burkina Faso si sta peggio; ma anche negli USA, dove però si sa che il sistema di sostegno sociale non è propriamente un modello di civiltà da prendere ad esempio.
Quindi, io direi, lasciamo esprimere Quelli Che Sanno, ma procediamo.
Si sta anche lavorando bene, perché il testo è praticamente pronto, scritto da persone che sanno quello che fanno: che tiene conto del fatto che i Badanti Per Forza, in questo stato di cose, sono in enorme difficoltà ora e non potranno che esserlo di più in futuro. Non solo: in futuro saranno un problema sociale grave quanto i disabili che hanno assistito per anni, anche se questo è un pensiero troppo oltre. Perché sono invisibili ora e, verosimilmente, lo saranno più che mai: ciò che non si guarda  non c'è e basta.
Quindi, il testo della legge sarebbe anche pronto, ma sta sempre lì, c’è sempre qualche altra cosa di cui occuparsi, un governo dopo l’altro, forse è l’unica linea coerente in cui qualunque colore politico è stato d’accordo: nel non occuparsene.
E mancano le cifre, ovviamente. E quando se ne parla un pochino, è quasi più preoccupante: perché le cifre proposte, solitamente in campagna elettorale, sono avulse da qualunque contesto concreto, una farsa.
E bisogna sempre leggere tra le righe, perché oggi mi sono alzata sociologa: sempre più spesso, piano piano, sottilmente, passa l’informazione e il suggerimento per cui le famiglie dei disabili possono farsi aiutare dai notai per tutelare questi figli.
Attenzione: in apparenza una roba non contraddice l’altra.
Ma tra le righe delle storie che finiscono a tarallucci e vino bisogna sempre saper leggere.
Quindi: quel testo di legge non va avanti, le risorse non sono chiare, probabilmente perché non ci sono. Parallelamente, aiutiamo le famiglie, sostanzialmente, ad arrangiarsi, tutelando il lascito dei propri beni.
Ovviamente, noi Madri Isteriche vediamo complotti ovunque. Di sicuro. Deve essere per forza così.
Perché se invece avessimo ragione, verrebbe di nuovo fuori che chi legifera non sa di cosa si parla. Nel senso: se le famiglie dei disabili, comprendenti disabili, Badanti Per Forza, altri figli che rischiano di non avere mai una loro indipendenza economica perché devono pensare ai fratelli, rientrano notoriamente nelle fasce più povere, ma mi spiegate che cosa accidenti può tutelare un lascito notarile se non c'è un accidenti da lasciare?
Ma no, Signora Mia, lei travisa, sta mettendo insieme cose diverse.
Davvero? Meno male, mi sento molto più tranquilla. Sul serio: sono talmente isterica che di nuovo pensavo che si facessero cose senza sapere bene, senza cogliere il punto. O, peggio, che il punto si conoscesse molto bene, ma si facesse il possibile per aggirarlo.
Meno male che sono Madre Isterica e mi sbaglio, meno male!
Buona giornata.
Angela

4 commenti:

Luana ha detto...

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Forza amici! Forza Fabio!!
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BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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Paola ha detto...

Abbiamo dei campioni mondiali di aggiramenti del punto, qui in Italia.... ahime'
Un abbraccio a tutte le Madri Isteriche
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FORZAFABULLOOOOOO
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FORZAFORZAFORZA A TUTTE LE FAMIGLIE SPECIALI
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Nonna Roby ha detto...

Ho un’altra storia di ordinaria ingiustizia: scrive un dirigente scolastico su un quotidiano nazionale: “Quel nastro che a scuola divide la mensa”. Si dichiara indignato perché nella sua scuola la mensa è divisa da un nastro a strisce bianche e rosse: da una parte i bambini che usufruiscono del pasto caldo, risotto o pasta, dall’altro quelli che hanno un pezzo di pizza rinsecchita oppure niente. Perché questa discriminazione fra chi può pagare e chi invece porta qualcosa (quando c’è) da casa? Il pasto, continua la lettera, deve essere un momento di condivisione conviviale, serve ai bambini per imparare a stare insieme in armonia.
Una delle tante storie amare del nostro tempo.
Ciao a tutti.