giovedì 4 ottobre 2018

Unità di misura.

Ieri giornata complessa, che si misura, banalmente, dal mucchio di bucato pulito da dividere e riordinare, che si avvicina al metro cubo, e non sto mica esagerando come faccio continuamente, così, solo per lamentarmi. Le unità di misura rappresentano efficacemente il quotidiano: tra le nostre c’è appunto la densità dei panni.
Perché ieri a mezzogiorno mi chiamano da scuola per spiegarmi che Fabullo era andato sul girello, poi un pochino sullo standing, insomma, tutto bene. E poi gli è venuta una crisi motoria, di quelle violente, che capitano tutto sommato poco ma sempre troppo, e sono completamente imprevedibili, e poi ha vomitato, probabilmente per lo spasmo. E quindi lo hanno messo giustamente a nanna. Volete che venga a prenderlo? Ma no, dorme tranquillo, era solo per avvisare. Insomma, la Scuola Inclusiva da qualche parte esiste, in grado di gestire un bambino così, perché quella non è stata un’emergenza. Non per Fabu, ovviamente e purtroppo: se fosse un’emergenza sarebbe occasionale.
Siamo sempre lì: stupirsi per qualcosa che dovrebbe essere normale, mentre invece la quotidianità è fatta di racconti di madri che passano il tempo a scuola di supporto o che vengono invitate a portare a casa i figli perché hanno starnutito.
Chiusa la parentesi sociale.
Diciamo che la stranezza è stata il vomito, perché non capita proprio mai.
Per cui Fabullo lo abbiamo poi alzato all’una per uscire, perché il mercoledì non è giorno di mensa, e ci siamo un pochino chiesti se tutto sia stato un caso o se stia covando qualche tareffaggine, perché sono tutti malati. A me veniva da piangere pensando ad un eventuale mal di stomaco da influenza, così poi non capiamo di nuovo più niente, adesso che riusciamo a mangiare.
Per cui a casa l’ho rimesso a dormire, dopo un’oretta abbiamo pranzato e qualcosa l’ha mangiucchiato volentieri e poi l’ho rimesso coricato, e intanto misuravamo febbre perché il naso colava. Con il caos totale intorno, più caotico di momento in momento, perché tutto si stava accumulando: no, fermi tutti, non è roba di tutte le famiglie. Vuol dire spostare un ausilio, ma non arrivare a metterlo a posto perché succede qualcos'altro, e in mezzo ai piedi c’è anche una grande tinozza tutta da stendere, che è lì perché la lavatrice andava ricaricata per forza, così le tinozze aumentano, e intanto sul tavolo, oltre a tutti i piatti da lavare compaiono termometri e saturimetro, e nulla viene messo a posto perché intanto Fabu richiama, e si fa sempre più fatica a muoversi, di momento in momento.
E poi non è finito il caos ma la giornata sì. E vediamo come marca oggi, che dovremmo anche andare in terapia. So solo che sei ore di sonno sono finite dopo mezzo secondo.
Buona giornata.
Angela

4 commenti:

Luana ha detto...

Speriamo non sia tareffaggine... Forza Fabio!
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Ho letto tutti i post trascorsi e rimango sempre senza parole.
Forza Madri isteriche!
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Forza FABIO!!!!

BOOG ha detto...

FORZA FORZA FORZA FABULLO!!!
FORZA RAGAZZI!!!
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Anonimo ha detto...

No la tareffaggine no..non la vogliamo!
Forza Fabio Forza!!
Forza Angela !
Potessi portarti via le tinozze e riportarti
i panni stirati, lo farei volentieri.
Forza, Forza forza.
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Nonna Roby ha detto...

Sì, è vero che ci sono tanti ammalati, però Fabio no, per piacere, ora che si stava riprendendo e mangiando anche un po’!!!
Incrocio per questo XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
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Sono mali di stagione certo, però Fabio deve fare a meno di tali malanni. Speriamo, speriamo!!
Abbraccio tutti con tanti bacetti in attesa di notizie buone!