mercoledì 13 febbraio 2019

Chiedere al Dalai Lama.

Pronti per la storiella, di quelle che Nussgnùr tènme le màn.
Mamma di figlia disabile adulta che chiede all’asl come fare per avere un nuovo letto elettrico perché il loro ha 11 anni ed è molto usurato, c’è il rischio che si rompa da un momento all’altro è non parliamo di qualcuno che può essere messo su e giù in un divano letto o sul tappeto con il sacco a pelo.
La signora dell’apposito ufficio spiega che è una procedura facile: questi ausili arrivano direttamente dal magazzino, usati e risanati, è sufficiente mandare la richiesta fisiatrica via mail lì in quell’ufficio senza altre autorizzazioni; fornisce quindi alla mamma i dati tecnici da scrivere.
Insomma, uno spettacolo, finalmente una roba facile.
La mamma fa tutto, passano i giorni e tutto tace. Quindi ricontatta la signora dell’apposito ufficio via mail. La quale risponde che ha inviato la sua richiesta al magazzino, che la contatterà per la consegna, e allega copia della richiesta inoltrata. Che data ha la richiesta? Di quel giorno stesso, quando la mamma ha chiesto notizie.
Calma, respiro profondo.
Passano i giorni, passa la settimana, tutto ritace. Possono essere tempi tecnici, indubbiamente, ma la mamma si sta evolvendo in Mamma Isterica, e quindi malfidente, con un sacco di dubbi, tipo che o si sollecita o tutto sta fermo.
Quindi scrive alla signora dell’ufficio apposito spiegando di non avere notizie dal magazzino, sono tempi normali?
Perché il letto è sempre più distrutto.
La signora dell’ufficio apposito spiega che il magazzino ha risposto che in quel momento non ci sono letti disponibili e che quindi ha inoltrato la pratica all’azienda fornitrice che chiamerà direttamente la mamma per la consegna. Inoltra alla mamma copia della comunicazione e della richiesta: che, ovviamente (Ahhhh, ovviamente!!!) hanno la data proprio di quel giorno lì.
E a questo punto l’evoluzione si è compiuta, la mamma è trasformata in Mamma Isterica, altro che le Winx e Enchanting e tutte quelle robe lì.
In tempi brevissimi chiama l’azienda ortopedica, un pomeriggio, per fissare la consegna alla mattina dopo. Perfetto. Domanda: ovviamente portate via l’altro. Risposta: assolutamente no, l’altro deve venire il magazzino dell’asl a prenderlo; anzi: faccia anche trovare lo spazio pronto, perché è tutto da montare e i ragazzi devono lavorare e sa anche lei quanto è tutto ingombrante.
Ora: immaginate quanto è difficile posizionare in una casa un letto elettrico come quello che vedete in ospedale. Una casa che contiene già ausili importanti come sistemi posturali per adulto (scordatevi la carrozzina dell’atleta paraolimpico, parliamo di ingombri importanti), magari il sollevatore, eccetera. Ecco, adesso immaginate di metterne due di questi letti, uno vecchio e uno nuovo, e riuscire ancora a passare per accudire, mettere su e giù il paziente stesso.
Mi faccia parlare con l’Asl, dice la Mamma Isterica.
Che cerca di contattare la  signora dell’ufficio apposito senza però riuscirci. Quindi blocca la consegna con l’azienda: guardi che se non veniamo domani non so quando saremo di nuovo in zona.
Ahhhh!!!
Il giorno dopo parla con la mitica signora: e in effetti il letto vecchio deve venirlo a prendere il magazzino, bisogna organizzare, inoltro la richiesta e le faccio poi sapere.
La prima cosa che verrebbe da pensare alla Madre Isterica è canticchiare: Dài, dài, dài, dàlle una spinta…
Quella che pensa davvero, non ve la posso dire, in quanto signora.
Però la Mamma Isterica è prima di tutto malfidente e nella sua testa emerge un calcolo statistico rapidissimo sul come potrebbe andare la cosa, visti i precedenti: le spiace dare a me il numero del magazzino così cerco di capire come fare? Anche perché avrei bisogno che tutto avvenisse nello stesso giorno, in un ordine specifico, e non alla come capita, prima il ritiro e poi la consegna, perché avrei necessità di avere un letto per la sera per mia figlia, sa com'è.
Che Madre Isterica piena di pretese, ci mancava ancora che dicesse che la figlia passa a letto anche parte della giornata, con tutte le cose che potrebbe invece fare per stimolare i propri interessi, lo shopping, la cucina, il punto croce, la carrozzina poi è comodissima per starci tutto il giorno.
Meno male che sembrava facile, meno male.
Ma secondo voi, il Dalai Lama, cosa direbbe? Come farebbe a rimanere saggio? Dobbiamo informarci. È che le Madri Isteriche si informano sempre su un sacco di cose, ma quelle giuste mai.
Buona giornata.
Angela

5 commenti:

Paola ha detto...

il Dalai Lama non so che potrebbe dire (ma me lo immagino eh...) ma io vorrei solo sottolineare, e vergognarmi per loro visto che queste persone la vergogna non la conoscono affatto, del lavoro (oddio lavorooooooooo ) svolto da chi mente sapendo di mentire.... le pratiche inoltrare il giorno in cui chi ne ha diritto si incavola e li mette alle strette.... persone che occupano posizioni in cui la disponibilità umana e la compresione dovrebbero farla da regine....
che senso di impotenza ... sai dove la rilegherei sta gentaglia? .. be' non lo dico perche' pure io sono una signora...
Per dire... scorsa settimana telefonata al fisso dell'ufficio (e gia' e' strano visto che ormai il telefono fisso e' come un soprammobile) dall'altra parte una voce di vecchina che chiedeva della dott tal dei tali; dico che il numero e' sbagliato e butto giu'; due minuti e risquilla... sempre lei che mi dice "ma allora io dove devo telefonare?" be... ho attivatato google, pagine bianche, e tutta la tecnologia a mia disposizione e ho trovato questo numero del dottore... (nel frattempo ci siamo intrattenute con una chiacchierata sulle sue malattie e sui suoi dolori ossei...) e per facilitarla ulteriormente ho fatto addirittura il trasferimento diretto della sua chiamata a quella del centro medico...
E' bastato "perdere" 2 minuti di vita" per far felice una persona in "difficoltà" e per dare a me una sferzante sensazione di buonumore per un "grazie grazie" felice di una persona sconosciuta .. meglio di una vitamina per la sottoscritta!!!!
Basterebbe cosi' poco... santo cielo
Mi auguro che una prossima trasformazione di una mamma isterica sia in un personaggio con quattro mani che possa distribuire gran pattoni (schiaffoni in spezzino) al momento giusto e con le persone giuste
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FORZAMAMMEISTERICHE
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FORZAFABULLO
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Luana ha detto...

Che storie.... e bravissima Paola! Ma si sa gli amici del Blog sono di un'altra razza!
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Forza Fabio!!!!
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Anonimo ha detto...

NESSUNO E' NATO SOTTO UNA CATTIVA STELLA; CI SONO SEMMAI PERSONE CHE GUARDANO MALE IL CIELO.

Nonna Roby ha detto...

Che dire? Sembrano barzellette, invece è vita vera!!! Bello quanto scritto dall’amica Paola, basterebbe un poco di buona volontà e di calore umano… che non sempre si trova.
Un abbraccio a tutta la famiglia.

BOOG ha detto...

Basterebbe una legge che garantisca UN GIUSTO NUMERO di corsie preferenziali a tutte le famiglia di persone disabili.
Come dice giustamente Donna Paola, bastano pochi minuti per rendere felice una persona!!!
FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!
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