giovedì 31 ottobre 2019

Amen!

La verità è che i disabili non sono l'unica categoria in difficoltà: lo sono tutte le situazioni di fragilità. Dove per fragilità si intende equilibrio precario, quando basta un soffio di vento a far precipitare nel burrone, perché si vive sempre, sempre, sempre, lì, sul filo.
In una barca economica che, evidentemente, affonda, hanno l'acqua alla gola i disabili, ma anche i pensionati con la minima, i disoccupati, le vittime di violenza, chi ha lo sfratto, eccetera eccetera. Diciamo che per i disabili la situazione è più particolare perché, per forza, perdura. Insomma, non si tratta di disoccupati che sperano di trovare un lavoro.
Ovviamente che si fa quando si è sul baratro, o si affonda, e sembra ci sia una salvezza, ma una sola? Si spinge l'altro.
La guerra dei poveri, quella più misera e, comunque, improduttiva.
Classicamente, per i bambini, si scatena a scuola; oppure in qualche Posteggio Diurno che offre un'attività (non indaghiamo qui quanto qualificata o solo posteggiante) a numero limitato.
Per cui si parte: con la madre del bambino con disabilità più lieve che fa la guerra a quello più grave con più ore di sostegno, il disabile cognitivo contro quello motorio, l'autismo contro la tetraplegia, e via dicendo: perché tanto lì non ne vale la pena, mentre mio figlio potrebbe fare. Poi arriviamo alle perle: sarebbe meglio che lui venisse mandato nelle scuole speciali.
Ovviamente andiamo oltre la fatica e il dolore quotidiano dell'essere coinvolti in simili saggezze.
È chiaro che la guerra dei poveri non porta a nulla, anzi: è totalmente improduttiva, perché fa sì che le vittime coinvolte non siano compatte nella richiesta di professionalità.
Per la serie: io non bisticcio così poi vengo favorito.
Ed è ovviamente ancora più triste il fatto che sia un'illusione: perché un servizio, di qualunque genere, che porta all'emergere di simili discussioni, è un servizio che non funziona a prescindere, per vari motivi: e che non offrirà nulla a nessuno. Nemmeno a quello che non bisticcia, che spinge giù l'altro.
O meglio: magari offrirà un qualcosa, ma non professionalità. Perché, la cosa fondamentale è che si tratta di un servizio che mira a non avere problemi, a non far emergere che effettivamente c'è un problema: che, per esempio, lavora a progetto e non è mai chiaro perché i noiosi nei progetti non rientrano mai. Per cui anche il bambino che riceverà, riceverà qualcosa di scadente.
Sostanzialmente, la guerra dei poveri facilita la disonestà intellettuale, il seppellimento dei problemi. Amen.
Buon Allouìììn!
Buona Giornata. 
Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

Quanta verità purtroppo.
Forza Fabio! Forza Aimo! Forza Madri Isteriche!
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Che sia un buon fine settimana
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BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZI!!!
FORZA FABULLO!!!
FORZA MAMME ISTERICHE!!!
FORZA AIMO!!!
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Nonna Roby ha detto...

Tutti pronti per la festa di Halloween? Maschere, zucche e scherzetti? E allora buona festa!!!
Che sia un fine settimana tranquillo per gli Aimo e tutti gli amici del Blog!
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Ciao