venerdì 4 ottobre 2019

Di originale, niente.

Sempre quelle. Spiacente. Sarà bellissimo dirne delle altre quando ci saranno da dire, ma per intanto: sempre quelle.
Il seguito di una storia come quella di ieri è l'attenzione estrema a quanto viene scritto sui verbali o relazioni di incontro. Perché quando qualcosa non è lineare, si trova la soluzione di cambiare nome alle cose.
Esempio molto grossolano, ma concreto e, soprattutto, reale. Bambino/adulto da assistere  a domicilio da parte del servizio preposto (attenzione, parliamo di un supporto di circa un'oretta a fronte di 24). Signora Mia, le mandiamo l'operatore alle 7 del mattino. Guardi, alle 7 è inutile, perché, con gli orari dei farmaci, a quell'ora si riaddormenta e dobbiamo lasciarlo riposare, non possiamo cambiare gli orari  dei farmaci perché nelle 24 ore sono tanti. Il nostro ruolo è mandare l'operatore a quell'ora. Possiamo avere un supporto diverso che comunque sia un aiuto nella giornata? Per esempio un aiuto in casa, che quindi ci permette di assistere la Persona direttamente mentre l'operatore si occupa di altri aspetti, o un aiuto economico per pagare l'operatore alle otto e non alle sette.
No. Non si può.
Scriviamo che la famiglia non concorda sull'intervento proposto.
Mah. Scritta così non rende. Perché se in ambito disabilità qualunque servizio deve strutturare un intervento personalizzato in base alle esigenze effettive, sarebbe più corretto dire che il servizio in questione non può essere di supporto alle esigenze di quella Persona. 
Passiamo al ragazzo di 25 anni. Se il Posteggio Diurno scrive che la Famiglia non concorda sull'intervento, è vero. Ma, detta così, potrebbe anche essere che la famiglia non concordi perché non è gradito il colore delle pareti, la pettinatura dell'operatore, la disposizione dei mini cactus sul davanzale.
La realtà è che non si concorda sull'intervento perché l'intervento non è congruo, perché non è quello prescritto, per altro dal centro stesso.
Quindi, non cambiamo il nome alle cose: per quel singolo utente, per quella singola Persona, il servizio non può fornire quel tipo di intervento specifico. L'intervento specifico è ciò che è inserito nella normativa sulla disabilità.
Se è necessario operare un menisco non tolgo la cataratta. Se serve una logopedista non offro un cameriere con l'insalata di avocado.
Se l'intervento (medico, scolastico, sociale) prescritto e necessario non può essere svolto da quel servizio, il sistema assistenziale deve offrire un altro servizio operativo, e non cambiare l'intervento. Perché quel servizio operativo non è idoneo. Ne serve un altro. 
Chiaramente, non è dato sapere se quel servizio non sia idoneo praticamente mai, per cui non è chiara la sua ragione di esistere.
Ecco: in questi casi le Madri Isteriche non firmano i verbali. Per cui: o si rifà il verbale, e non capita mai. O la Madre Isterica ne produce un altro, da allegare. Ovviamente, ammesso che esista un verbale, e non solo una relazione unilaterale.
E, in qualunque caso, sarebbe necessario che la Madre Isterica avesse un testimone esterno, altrimenti la Madre Isterica dice le bugie. Non so se è chiara la fatica.
Sostanzialmente:  abbiamo bisogno di questo.  Non potete darci questo? Non c'è problema: magari sarete bravissimi nel fare qualcos'altro (magari, dico), ma non quello che è necessario a noi; scriveteci che non potete darcelo, in modo da essere autorizzati a cercare altre soluzioni.
Ripartiamo dell'esempio grossolano: Il vostro ruolo è mandare l'operatore alle 7 e non cercare le soluzioni corrette (supporto economico per pagare l'operatore in un'altra ora? Aiuto di diverso tipo ma comunque utile?)? Bene, non siete il servizio che può assolvere alle esigenze specifiche di questa Persona. Punto.
Ecco, questo non capita mai e poi mai e poi mai:  spiegazione banalissima. Perché qualunque servizio di qualunque tipo sul territorio è già finanziato in maniera forfettaria, più altri contributi per interventi specifici. Se il servizio comincia a dichiarare di non essere adeguato alla richiesta, il territorio comincia a chiedersi che cosa accidenti serva pagare in maniera forfettaria la sussistenza del servizio stesso, e poi pagarne un altro.
E  quindi basta cambiare il nome alle cose:  la famiglia non concorda con l'intervento.
Però ve l'avevo detto che non dicevo niente di originale.
Buona Giornata.
Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

Non ve ne fate niente lo so, ma avete tutto il mio appoggio e la mia stima per riuscire a sopravvivere in un mondo contorto e contrario.
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Spero che per Fabio, per gli Aimo e per tutte le famiglie speciali sia un buon week end. Spero che in queste eterne giornate ci sia spazio anche per sorridere un po'.
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Un abbraccio!
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BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA MAMME ISTERICHE!!!
FORZA FORZA FORZA FORZA FORZA FORZA
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BUON FINE SETTIMANA BLOG!!
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Nonna Roby ha detto...

Buon fine settimana di serenità e tranquillità, questo è il mio augurio!!! Incroci per tutto XXXXXXXXXXXXXXXXXX
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Bacini e bacetti a Fabullo e famiglia!