giovedì 5 marzo 2020

Tra le righe.

Bòn, non voleranno mestoli a casa di Quel Matematico Fiorentino: perché approfittando della forzata pausa, procederà con uno studio matto e disperatissimo, io lo so.
Parliamo un attimo di qualcos'altro: di come si fanno le valutazioni dei servizi. Magari non sempre, magari non di tutti: ok, parliamo di come si fa la valutazione di uno specifico servizio, nelle sue modalità scritte nere su bianco.
Poi se vogliamo pensare che simili principi spesso si applichino, sarà poi affar nostro, saremo mal pensanti e avremo fatto peccato.
Riassunto: la Ragazza Venuta Alta aveva diritto a dei contributi erogati dall'INPS perché facevano parte di un bando relativo  ad un fondo di solidarietà interna per la pubblica amministrazione: soldi che non andavano trovati e stanziati, ma che erano stati versati negli anni anche dalla sua famiglia, e che erano lì a disposizione della Ragazza in seguito a regolare assegnazione tramite graduatoria. Tali fondi dovevano essere utilizzati per varie prestazioni prestabilite nella loro tipologia, ma molto numerose: ad esempio fisioterapia, logopedia, ippoterapia, e via dicendo. L'erogazione di tali fondi non era diretta, ma passava attraverso un'istituzione che si era convenzionata per gestire la pratica e stendere un opportuno piano valutando le soluzioni presenti sul territorio. Tale istituzione si definiva Ambito.
L'Ambito non aveva trovato nessuna soluzione sul territorio, utile a questa Ragazza Venuta Alta: città metropolitana (così non diciamo provincia) di Torino Sud, non era noto a nessuno che fosse il deserto del Gobi, però, tant'è.
Alla scadenza del bando i fondi non utilizzati sono rimasti lì, migliaia di euro,  non intascati da nessuno, per carità; l'Ambito, però, è sempre stato pagato per la gestione di questa pratica. O non gestione. Questo perché la famiglia, ogni mese, veniva invitata dall'Ambito stesso, a comunicare su piattaforma che le prestazioni non venivano godute per scelta personale: se non lo fate ci sono le penali. La famiglia lo faceva perché aveva paura di essere per sempre esclusa e sperava che. 
Riassunto finito.
Andiamo oltre.
Nel corso dei mesi la famiglia della Ragazza Venuta Alta si era davvero arrabbiata, poiché ne aveva le possibilità si è studiata per bene il bando e ha capito che le penali sarebbero state per l'Ambito, non per i beneficiari del progetto: in fondo non era stata una bugia, così è se vi pare, diceva un Grandissimo.
Però ormai la frittata era fatta, il bando scadeva e non si poteva recuperare. Si è aperto il bando seguente, l'INPS ha assolutamente inserito nuovamente la Ragazza nella graduatoria degli aventi diritto e la famiglia ha comunicato all'Ambito che non avrebbe più passivamente accettato.
Miracolo! Tutto ciò che era impossibile, che in quell'area non c'era, è diventato improvvisamente disponibile: sono state necessarie della procedure, fatto sta che l'Ambito era appunto pagato per farle. Insomma, sembrerebbe che già solo il miracolo sia un'ammissione di colpa. Oppure è un miracolo sul serio, le cose sono veramente apparse dal nulla, e noi siamo sempre peccatori malpensanti. Così è se vi pare, sempre.
Uno dei pensieri è stato: ma per la miseria, ma nessuno controlla un accidenti?
E invece sì: perché, nel bando, nella sua parte riservata agli enti convenzionati, ma assolutamente pubblica e verificabile e quindi non dico le bugie, si legge: 


L’Inps procede alla periodica rilevazione della customer satisfaction
rivolta ai responsabili del programma (nello specifico la Madre Isterica della Ragazza). Il questionario e le modalità di calcolo del grado di soddisfazione saranno comunicate ai soggetti 
convenzionati prima della somministrazione agli utenti, per eventuali
osservazioni.


Cioè: io verifico, ma prima ci mettiamo d'accordo su cosa e come chiedere.
Silenzio.
Allora: è possibile che le domande vengano fatte nel modo giusto. Però, ammettiamolo, con la precedente dicitura, e l'esperienza fatta, che è plausibile non sia la sola, qualche dubbio è lecito.
Non bugie, per carità. Ma una certa modalità di dire le cose.
Andrebbe valutata se la mitica Mezza Messa, come ci direbbe il nostro Amico Montalbano, sia proprio definibile verità.
Così è se vi pare, ancora una volta.
La morale è che bisogna essere sempre bravissimi a leggere tra le righe. 
Il paradosso è che i fragili, a cui certi servizi sono rivolti, e per essi esistono, spesso non possono leggere tra le righe per tanti motivi. Non fosse altro che per la mancanza di tempo, legata alla situazione che li rende, appunto, fragili.
Oggi ti cerchi rogne assai, dice LA PAOLA. Ma mi trovano sempre da sole, dico io.
Per altro, avevo detto che avremmo parlato d'altro: ma forse il leggere tra le righe, in questi giorni, non è mica altro.
Buona Giornata.
Angela






2 commenti:

Nonna Roby ha detto...

Maledetta burocrazia, è il caso di dire! Povere famiglie che oltre ad avere congiunti con problemi devono anche lottare con queste cose per avere poi quello che spetta loro di diritto!
Difendiamoci dal virus se ci riusciamo e vediamo di stare sereni.
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Un abbraccio grande

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA MAMME ISTERICHE!!!
FORZA DATE AI DISABILI QUELLO CHE SPETTA LORO PER DIRITTO!!!
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