lunedì 6 novembre 2017

La Frana.

Ad un certo punto, che è stato raggiunto rapidamente il sabato mattina, quasi subito, diciamo leggendo i titoli del giornale, aspettando la pioggia e facendo l’elenco delle cose da fare nella giornata, ad un certo punto sbang! Viene fuori che proprio quel giorno lì, 11 anni prima era iniziato tutto: tutto era stato travolto, quello che avevamo e quello che avremmo voluto fare e avere, era arrivata tangibile la situazione per cui avere un bambino cardiopatico, che poteva “solo” morire da un giorno all’altro della sua vita, non era nemmeno la situazione peggiore che potesse capitargli.
Avete presente l’idea della frana? Quando da un lato stavano arrivando tutti i ricordi veri di quei momenti, l’incredulità, i medici che non sapevano dove guardare, e fermiamoci qui subito prima che sia troppo tardi; e dall’altro lato, l’altra frana, quella dei ricordi che non c’erano, di come avrebbe potuto essere questo sabato mattina, con due ragazzini non più piccoli, il lavoro le cose da fare eccetera, sapete, le sliding doors, scegliere quella giusta.
Fermare tutto.
I grandi pensatori avrebbero suggerito, immagino, di non scappare, di sviscerare il dolore fino in fondo, per conoscerlo bene, perché non faccia più paura, così poi lo si può prendere  e archiviare per sempre, metterlo in un cassetto e superarlo e basta, dicono così. Quelli molto zen avrebbero invece suggerito di pensare a tutto il bello che c'è, a tutto ciò che di bello abbiamo, a ciò che è stato fatto, a come ci siamo evoluti,a quante belle Persone abbiamo conosciuto: ed è vero, Grazie che ci siete e non vi stancate di starci vicino, è una benedizione immensa.
Io, in mezzo a tutto che precipitava, sabato mattina, con Fabullo comunque lì da accudire, senza potersi permettere grandi pensieri che avrebbero complicato la giornata ancora di più, perché intanto che si pensa, sviscera, spiritualizza, si evolve e si ascende e trascende, Fabullo restava da alzare lavare vestire mangiare (diventa transitivo, ma tanto è una finta, mica mangia) eccetera, e sconfiggere le frane richiede tempo, meglio trovare la strada per evitarle, la via di fuga.   
E adesso la sto facendo lunghissima, perché è stato uno di quegli attimi che non finiscono mai, per cui si invecchia di anni in un minuto, ma la verità è che è durata pochissimo, tra il realizzare capire e scappare. D’altra parte, nelle frane si fa così.
E noi non siamo né analitici né illuminati, si sa. Per cui la via di fuga, che si è aperta come una benedizione, come una strada luminosa, nel mio caso si è chiamata Biscotti.
Perché i Biscotti sono impegnativi, vanno fatti uno per uno, richiedono tempo, facciamoli di due tipi, così facciamo anche le proporzioni con gli ingredienti: già solo quel conto lì era un bell’impegno. E che siano buoni, croccanti ma morbidi, non le gallette meste, per intenderci.Una parte alle mandorle e una parte alla crema al limone. Conto degli ingredienti, pensiero di sopravvivenza. Le uova ci sono perché c’è sempre chi pensa a noi qui intorno; la farina anche, perché sono appena passata dal mulino. Comprare limoni farina di mandorle burro.
E poi stavo al supermercato, sempre attenta a scivolare tra i pensieri, per fortuna bastava evitare carrelli e scaffali. Ecco il burro, un panetto. Ma sai che ti dico? Che io compro la tegola da mezzo chilo, che pesa quasi quanto un pensiero e mi fa ridere. Metti che, proprio di oggi, qualche Saggio mi parli della dieta, posso tirarglielo in fronte, rende meglio, orizzontale o verticale, uno può anche scegliere.
E poi traffica impasta inforna, che lavoro lungo, meno male. Insomma, andata. Sicuramente andata per finta, ma andata. Uno si trova un pochino impantanato, ma non travolto.
E poi è arrivata la pioggia, qui, per il momento, è solo benedetta, sta venendo piano e senza danni, speriamo faccia altrettanto in quel di La Spezia, dove sono già tutti belli attenti. Con Fabullo è più complessa la faccenda quando piove, ma ci voleva e basta.
Uhhh, Signora, adesso non la faccia lunga, è più complessa per tutti, la pioggia bagna, si sa.
Oh già, adesso dico a Fabullo di togliersi le ruote bagnate prima di entrare, come si fa con le scarpe, o me mentecatta che non ci penso. E i vestiti bagnati, al limite, si cambiano, che vuoi che sia;  e la carrozzina se rimane bagnata, per starci seduti sopra tutto il tempo, Ohh come fate voi che sapete?
La devi piantare di leggere nei pensieri, mia cara, dice LA PAOLA, te lo dico sempre che è assai maleducato. È vero, chiedo venia, e per la carrozzina c’abbiamo una cappottina meravigliosa.
Comunque, detto tra noi, da queste parti, d’altra parte, in presenza dei biscotti appena sfornati nessuno pensa a far commenti sulla dieta, o noi troppo proiettati sull’attimo presente e incuranti del colesterolo futuro.
Sempre d’altra parte, di quella famosa tegola di burro ne ho usata neanche due etti.
Grazie perché ci siete, sul serio.
Buona giornata.
Angela                       
                

4 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA FORZA FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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FORZA FABULLO!!!
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Luana ha detto...

Forza Angela!!!
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Vi vogliamo bene!!!!!

Paola ha detto...

Qui a Spezia SOLO (solooo siamo a complimentarci per il solo...) qualche albero abbattutto e le solite vie allagate... quindi tutto nella morma.
Per il resto... abbracci enormi... ENORMI e come dice Luana.. vi vogliamo bene, ma veramente tanto e sopratutto VEROOOOO BENEEEE di quello che non si riesce neppure a spiegare a parole. Non dimenticatelo.
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FORZAAIMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
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Nonna Roby ha detto...

Che buoni i biscotti alle mandorle ed alla crema pasticcera… slurp! Li ha trovati buoni perfino Paolo papà (signor difficile) che mangerebbe solo crostate o torte con la panna montata!!! ( e il colesterolo? Boh.)
Vi sono, vi siamo, noi del Blog, sempre vicini con tanto affetto, di questo non dovete dubitare!!!
Un abbracciol incrociato XXXXXXXXXXXXXXXXX
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