lunedì 27 novembre 2017

Pensieri paletti e mimose.

Fine settimana assai impegnativo con l’esame di spagnolo, prima di tutto per il vai e vieni: vabbè, la sottoscritta ha passato un po’ di ore a Ivrea, e, conseguentemente, chiacchierato con mezzo mondo, figurarsi, sai che sacrificio.  Avevo pure libri e giornale in macchina, anche il thermos con il thè, giuro: mai perdere un attimo di riposo, sarebbe un sacrilegio, è un lusso di inestimabile valore. Sull’orale di venerdì sera Michi è assai positiva. È più preoccupata sullo scritto di sabato mattina: era lungo e complesso, e pare che l’ultima parte abbia un pochino dovuto farla a scappar via, perché non c’era tempo.
Ma comunque: l’importante era provare a farlo, non partire già sconfitti. E poi vediamo: i risultati pare che vengano pubblicati entro un paio di mesi.
Invece, purtroppo, lo stato di grazia non ha illuminato Fabullo anche nel fine settimana: tante crisi e non solo niente parmigiano, ma proprio niente cibo. Che poi uno riflette, mentre copre la mimosa, sabato pomeriggio era l’ultimo giorno utile prima del freddo che, dicono, arriverà anche qui; però serviva Paulo Aimo Alto: un lavoretto magistrale, adesso c’è questa mummia inquietante nel giardinetto dietro, speriamo che la camelia non si spaventi; il tutto con il vicinato che entra e dice: bello, io oltre al cappuccio ci metterei anche la sciarpa e le muffole; guarda che il caffè per i buontemponi lo fanno anche al bar, dico io. Quindi uno riflette, e si chiede: ma se gli stati di grazia arrivano quando proprio non te li aspetti, quando sembra impossibile e, invece, si mangia il parmigiano; ma allora, ‘sto stato di grazia, non può proseguire? Se è vero che la vita ha più fantasia di noi, ma allora non può continuare ad averla?
Però uno si risponde anche, sempre trafficando con la mimosa, taglia qui e chiudi là: ma bella gioia (perché in certi casi al bella gioia non si scappa), ma ti sembra che dopo che certe domande se le sono fatte per millenni, tra pantarèi  e lo scandalo del male e l’ontologia, dopo tutto questo, te ti illumini mentre pianti un paletto perché se nevica si rompono i rami? Taglia il velo da sposa che è meglio, e chiudilo bene, e datti anche una sveglia finché Fabu sta bravo, che i minuti sono contati. Insomma, zitta e nuota.
Ecco lì, come liquidare secoli di nobile pensiero. Chissà se quelli del nobile pensiero ce l’avevano un povero piccino.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

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Baci a pioggia per Fabietto!!!!

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA RAGAZZI!!!
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Paola ha detto...

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Abbracci, super abbracci a tutti gli Aimo
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Incroci e pensieri pro appetito
FORZAFABIOOOOOOOOOOO
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