venerdì 18 gennaio 2019

Le promesse si mantengono.

Ve l’avevo promesso, nuova puntata della vicenda della Mamma Isterica che si sente Fortunata.
E non è per grande intelligenza che si erano preventivati e immaginati sviluppi. È solo che, mi sembra evidente, certe situazioni proseguono a cliché, tutto lì. Diciamo che, ad averne voglia, uno potrebbe scrivere la Psicopatologia di Quelli Che Sanno: non basandosi su ciò che raccontano le Madri Isteriche, che, si sa, non sono mai in buona fede, ma dobbiamo comprendere la loro grande sofferenza; i cliché, però, sono avvalorati da fatti concreti, pure scritti, quindi basta basarsi su quelli per valutare l’andamento costante nel tempo delle situazioni: per cui, appunto, nel prevedere le risposte di Quelli Che Sanno non è richiesta la scarsa intelligenza delle povere famiglie addolorate e non obiettive.
Ecco perché arriva la nuova puntata. Uhhhh, ma sempre quella storia lì, che noia. Oh già, è proprio una noia.
Raccordo: ultima telefonata del Brillante  Centro alla Madre Isterica. Al termine della quale la suddetta Madre Isterica chiede di ricevere una relazione da poter portare nel centro che verrà scelto per il futuro. Risposta: ma certo, le mando la stessa che ho fornito all’Asl a chiusura di questo percorso, proprio quella.
L’immensa bontà di Quelli Che Sanno: alla Madre Isterica è concesso ricevere lo stesso documento formale, e lo si sottolinea anche.
E, anche stavolta, non è mica scontato: si potrebbe parlare di intere riunioni tecniche di equipe (equipe scolastico-territoriali, magari per il passaggio da un livello scolastico all'altro in cui il bambino è sconosciuto, non dell’anestesista e del neuro chirurgo: permettetemi di dire che è diverso, non più o meno nobile, solo diverso) in cui i genitori non vengono deliberatamente invitati, basta guardare le convocazioni per vedere che non ci sono; e a cui non vengono nemmeno inviati i verbali; e se volete, andiamo oltre: si fa anche attenzione a convocare determinati incontri proprio in una data in cui si ha l’inossidabile certezza che la famiglia noiosa ed impertinente non sia disponibile. Sempre beati voi che non ci credete.
Quindi arriva la relazione, in cui si deve giustificare la chiusura a di un progetto: a detta del Brillante Centro, perché l’ASL non paga più. A detta dell’ASL, perché il Brillante Centro ha fatto presente che con questa ragazza non c'è più nulla da fare, che è stazionaria, che quindi non è più un lavoro loro. Per altro, l' ASL offre la possibilità, scomoda e poco concreta, di un altro centro, quindi a livello economico, in realtà, non cambia niente.
Quindi vediamo questa relazione.
In ambito riabilitativo ci sono due tipi di relazione: quella fatta da uno specialista (di qualunque livello) che vede per la prima volta il paziente. Sono sempre relazioni dolorose, perché emergono chiaramente i problemi senza poter sottolineare l’evoluzione costata tanta fatica a tutti. È doloroso ma comprensibile: qualunque sia il motivo che porta a quell’incontro, si tratta di evidenziare situazioni per giustificare il lavoro su di esse e fissare degli obbiettivi, da verificare successivamente.
Poi c'è il caso in cui rientra invece questa relazione del Brillante Centro: si tratta di un equipe che segue la paziente da anni. In questi casi, la relazione fa sì emergere i problemi, ma sempre li raffronta nel tempo, non fosse altro che il giustificare il lavoro fatto o l’impossibilità di farlo. Tra l’altro ricordiamoci che l’ASL rappresenta il datore di lavoro in questo caso, chi paga, in parole povere. (E che non verifica mai, poveri noi).
Allora: la relazione presentata non fa vedere una paziente non collaborante o demotivata; ne mostra le abilità comunicative e la brillantezza cognitiva. All'interno di una problematica, ovvio: ma se il Brillante Centro di recupero neuro cognitivo ha un suo perché, evidentemente non poteva trattarsi di un paziente sano, contraddizione in termini.
Però non viene fatta parola dell’evoluzione. Zero. E si conclude dicendo che è opportuno procedere in un percorso altrove per evitare la regressione.
Ok, atteniamoci ai fatti, oh noi isterici e malfidenti.
Facciamo finta di non chiederci la stranezza della descrizione di un rapporto terapeutico continuativo negli anni che non viene sottolineato.
Però basta confrontare le relazioni scritte esattamente dalla stessa persona in passato: la paziente appare completamente diversa, e le mitiche tabelle di valutazione mostrano anch'esse valori diversi.
Accidenti alle madri che usano i congiuntivi, che, invece che dare di matto, sanno leggere dei documenti e anche confrontarli. Sono la razza peggiore.
E allora? Un'equipe che fa un lavoro, che evidenzia risultati nel tempo, rilevabili da documenti,
e che non li sottolinea nel rapporto al proprio datore di lavoro.
Lascio a voi le conclusioni.
Io esprimo la mia opinione personale, di mentecatta nonché isterica. A me viene da pensare che, siccome la famiglia ha più volte fatto notare che il Brillante Centro è solo un Posteggio, che alla figlia è stata negata qualunque opportunità di miglioramento, che quando sono stati trovati altri stimoli i miglioramenti sono stati macroscopici, e che quindi la famiglia è stata pesantemente messa in croce perché non si era fidata: siccome tutto questo, a me vien da pensare che sarebbe stato bello poter scrivere che la paziente non aveva presentato la benché minima evoluzione, o, meglio ancora, che era evidentemente peggiorata a causa delle scelte dissennate della Madre Isterica (per esempio che era in grave squilibrio nutrizionale e idrico perché era altri specialisti cialtroni le hanno tolto la peg).
Solo che questo non si poteva scrivere: perché le attuali caratteristiche della ragazza non sono quelle lì e sono certificate da ulteriori documenti indiscutibili. Peggio ancora: il confronto stesso con le relazioni prodotte dal Brillante Centro nel tempo evidenziano l’inappellabile miglioramento. E non solo valutando i documenti di tre anni fa, per cui si potrebbe dire che in tre anni è ovvio che qualcosa si è visto; ma anche confrontando la relazione dello scorso anno si vede il cambiamento positivo: ed è chiaro, però, che in un trauma cranico grave un'evoluzione felice nel corso di un solo anno non può giustificare la presenza di una situazione ormai stazionaria.
Infatti non si dicono bugie nella relazione proposta: ma non si evidenziano i miglioramenti parlando solo del qui e ora e, per concludere il percorso, si auspica solo una non regressione.
Ecco, basandoci su documenti scritti, analizzando tutto, non so a voi, ma a me, nota mal pensante, viene da pensare che il buttare fuori dal Posteggio questa ragazza sia un pochino riconducibile ad attriti personali con la famiglia. Non ho detto punizione, per la carità, non l’ho detto.
Una cosa deve essere proprio chiara: che non è sempre detto che le famiglie accettino. Più spesso si limitano a subire.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

Che storie, a leggere sembrerebbe un copione da film su storia inventata, invece è tutto vero. Povere mamme, oltre ad avere il cuore pesante per la situazione non proprio felicissima, vengono aggravate da ulteriori macigni. Perché poi, alla fine, chi subisce tutto è la famiglia. E' alla famiglia che viene passata la patata bollente di giustificarsi/di trovare nuovo posto/di barcamenarsi di qui e di là... Che tristezza.
Continuate ad essere sempre sveglie care mamme, continuate a battervi per avere sempre il meglio per i propri figli.
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Che sia un buon fine settimana
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e sempre Forza Fabio!

BOOG ha detto...

Che sia un fine settimana spettacolare per Fabullo e famiglia!!!
Buon fine settimana BLOG!!
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Nonna Roby ha detto...

La vita di queste mamme, di queste famiglie è tutta una lotta,
forza, forza a tutti!!! Incrociamo per queste situazioni apparentemente senza via d’uscita XXXXXXXXXXXXXXXX
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Un abbraccio e che sia un buon fine settimana per tutti!