A casa e basta.

Lo so che sono scontata e prosaica e quant’altro, ma che bello essere a casa.

Anche se con l’angoscia di cosa faremo e come andrà, è bello lo stesso. Fabullo era contento ma contento!!!!

Contento di avere i suoi giochi, i suoi cartoni, il suo lettino, la Michi, aveva  gli occhi grandi e non stava più zitto!!!!

Che poi l’angoscia si è anche un po’ attenuata nella giornata: per esempio, mi è venuto da pensare che i pediatri vedono Fabullino sempre e solo quando sta male, ovvio, mica glielo portiamo altrimenti. E quindi, forse, sembra impossibile che possa stare tanto male e poi essere davvero in forma.

In effetti, ieri l’hanno visitato prima di uscire e hanno confermato che respira benissimo, che l’aria passa dappertutto, che non ha bisogno di nessun farmaco. Mentre poco più di 48 ore prima era un disastro.

Verrebbe da pensare che l’equilibrio si rompa sempre per un fatto infettivo  e basta. Mamma mia. Meno male che dicevo che l’angoscia si è attenuata, forse perché avevo le lavatrici da fare!!!!

Altro che vivere alla giornata, al minuto e forse anche al secondo!!!!

Ovviamente in questi giorni siamo a casa da scuola: domani ci sarebbe stata la gita e mi spiace da morire che la perda, ma non è proprio il caso e le previsioni sono anche abbastanza catastrofiche. E poi vedremo come va.

In compenso, ha iniziato nuovamente con lo sciopero della fame, ieri siamo già diventati matti. Ha mangiato in ospedale senza farsi pregare nei giorni in cui prendeva il bentelan, ma non mi sembra propriamente una soluzione.

Vabbè, siamo a casa, pensiamo che ha superato brillantemente una bronchitona e proviamo a ripartire. Il mitico bicchiere mezzo pieno.

Oggi se ne sta a casa con Paulo Aimo Papà e io vado alla onlus per una giornata di pratica con la theratog.

Buona giornata.

Angela