Facciamo che andiamo.

Penso di aver dormito qualcosa come due giorni interi, mettendo insieme tutte le ore, davvero.

Meno male, perché la tetraggine imperversa un po’. E almeno dormendo uno stacca un pochino, ecco. Perché sembra, ma lavorare stanca senza alcun dubbio, ma pensare anche.

Tetraggine perché in questi giorni in un momento di capricci ho detto a Fabu che deve impegnarsi un po’ e non pensare che la pappa sia sempre tutta fatta e lui ha fatto una faccia che ci siamo rimasti secchi, come scaraventato da solo in un buco nero, o giù di lì.

Poi perché oggi, di un po’ di anni fa, è iniziato tutto. Quindi respira e respira, keep calm e tutte quelle robe lì, ma se non mi parlate insieme è meglio.

E così finisce che tutte le preoccupazioni si addensano, no? Diventano limacciose come il fango di palude, che non si staccano e soffocano, e non mi sembra nemmeno che abbiano proprietà termali come a Saturnia. Non so se rendo l’idea.

Tutte le preoccupazioni. Sul futuro e sul presente, per Fabu e per tutti, economiche affettive e non lo so, elenco infinito. Facciamo che resettiamo, oggi passa e arriva domani, che facciamo prima.

Facciamo che Luana ci conta Torino, che in questi giorni penso fosse bellissima con la luce d’autunno. Aspettiamo ragguagli, e, tra l’altro, scommetto, chissà come mai, che non sono stati proprio a dieta!!!!!

Noi ci diamo una mossa perché oggi è il giorno delle vibrazioni, alle sette e mezza si esce di casa per essere lì sul lettino pronti a fare rugne alle otto, per fortuna è davvero vicino.

E basta.

Buona giornata.

Angela