Uhhhhhhhh................................

Non ci sembra che Fabu non abbia apprezzato il cinema per il buio: ha cominciato a seccare subito, appena entrati, a luci accese. Ci sembra di più avesse deciso di fare il piantagrane a oltranza, del tipo: voi avete deciso che io vengo al cinema e mi diverto e invece no, a prescindere.

Del resto, a casa continuiamo imperterriti, quasi sempre, con la linea dello sciopero della fame: tanto a scuola recupera, mangia tutto quello che c’è, in particolare ciò che è degli altri. Dire che è rapa è essere molto ma molto gentili.

Ad esempio ieri, con Damiano, ha fatto l’urlatore professionista a oltranza: o meglio, lo ha fatto solo nelle cose più difficili, ammettiamolo. Lo appenderei  alla gabbia per gli elastici della therasuit, quando fa così: poi ci scrivo anche un trattato.

Per cui, alla fine, ho sognato tutta la notte che ero una dei dieci piccoli indiani: e dicevo a tutti che io avevo già letto il libro e sapevo come andava  a finire, ma figurati se mi ascoltavano; così pensavo: eh già, quelli che raccontano la fine dei libri sono sempre insopportabili.

Immagino che tutto ciò abbia uno di quei significati profondi e reconditi, tipo che bevo troppo thè.

Insomma, non ho mai niente di bello da raccontarvi, è una di quelle mattine lì.

Buona giornata.

Angela