Storie di pensieri.

Ieri la terapista è andata a scuola a far vedere alle maestre come mettere in piedi Fabullo, e loro poi erano tranquillissime, senza nessuna preoccupazione per questo impegno: sia sempre benedetta la possibilità che ci viene offerta di avere intorno persone che fanno ciò che è utile per lui, così, senza angoscia. Perché è rasserenante, quando a noi, in questo periodo, sembra tutto così difficile.

Oggi letio brevis, fino a mezzogiorno, perché è venerdì e poi andiamo a fare fisioterapia, che ne abbiamo tanto bisogno. Avremmo bisogno di fare molto di più, ma veramente non ne abbiamo le risorse in questo momento: Fabullo ha l’assoluto bisogno di andare a scuola per essere un pochino contento, dopo comunque un periodo così lungo di aggressioni, con la paura di non sapere mai cosa poteva essergli fatto in ogni momento. E non possiamo impegnare tutti i pomeriggi, perché ha comunque bisogno anche di riposare: quando lo corichiamo dorme sempre volentieri. Anche per questo era così importante mettersi in piedi a scuola, per lavorare di più in un ambiente che è comunque molto piacevole e rassicurante per lui.

Lo vediamo comunque proprio sereno, il ricordo dei dolori si allontana e anche quello degli spaventi e dei rifiuti: però, appunto, andiamoci con calma. Dovrebbe esistere qualcosa come il diritto alla serenità, proprio come articolo da infilare nella costituzione.

Intanto andiamo dai terapisti oggi e vediamo bene questi tutori, così si confrontano con il tecnico e andiamo avanti, perché, comunque, gira e rigira, resta il fatto che noi abbiamo bisogno di un paio di tutorini nuovi, soprattutto adesso che lo rimettiamo in piedi. Per cui, respirare profondo e calma. Ogni tanto è faticoso pensare sempre: pensare a cosa andrebbe fatto e a cosa invece facciamo, pensare a non pensare pensieri troppo pesanti perché altrimenti ci schiacciano, pensare a pensare solo un pensiero per volta perché, appunto, se ne aggiungiamo altri poi pesano tanto, insomma, avete capito.

Buona giornata.

Angela