Gulp.

Allora, come al solito quando si vedono funzionare i maestri uno ci rimane un po’ lì: ieri Izabela ha valutato un bambino (a metà prezzo, yes, perché le abbiamo rotto un tantino l’anima!!! Oltretutto il bimbo aveva viaggiato tutto il giorno, quindi…) e noi la guardavamo e io traducevo e sulla mia fronte e su quella degli altri si potevano chiaramente visualizzare i tappeti rossi che rotolavano e si stendevano si stendevano….

Non gli ha messo la tuta, non l’ha messo in gabbia, ha “solo” sviluppato i principi di base da portare avanti in modo che i genitori li riportassero ai loro terapisti: solo che dopo il trattamento il bambino era diverso, stava seduto in un altro modo, respirava usando altre parti del tronco, attivando altri muscoli e io faticavo a tradurre perché ero troppo occupata a tenermi la mandibola onde evitare che precipitasse a terra.

E poi diceva: vedete? È facile. E noi volevamo metterci a piangere.

Vabbè: uno lo sa che i maestri sono maestri, però tutte le volte da un lato ti inchini e dall’altro vai nel panico.

Ho la testa talmente piena di cose che non devo muoverla troppo, altrimenti esce tutto dalle orecchie.

Per il resto siamo abbastanza svèrsi, ieri sera abbiamo finito dopo le sette, sistemato, tornata alle nove, stamattina si parte un po’ presto perché è lunedì e arriviamo in tangenziale all’ora di punta del mattino.

Siamo molto contenti e, umilmente e giustamente, preoccupati: nel senso che si apre un mondo di possibilità e opportunità da offrire da una parte, e dall’altra parte c’è il senso di responsabilità su quanto bisogna essere bravi per non tralasciare nulla per i bambini. E’ un’idea “pesante”, ma meno male che ci passa per il cervello: sarebbe sicuramente gravissimo e non tanto serio prenderla sottogamba e dare tutto per facile e scontato.

.... per il resto: chi è in zona passi voce per la cena di giovedì!!!!!!!!!!!!!

Buona giornata.

Angela