Quanti pensieri.

Anche ieri, dalle nove alle sette.

Ieri eravamo in silenzio, tra la stanchezza e la preoccupazione, pensando a quante cose dobbiamo imparare. Poi è arrivata la scintilla che ha sdrammatizzato: vabbè, tanto venerdì finisce il mondo!!!

Boiate a parte, anche ieri due ore di valutazione, con una paziente adulta. Mamma mia. Ogni tanto ero talmente a bocca aperta che mi dimenticavo di tradurre e gli altri che mi davano le gomitate per farmi tornare sul pianeta terra.

Che responsabilità, mamma mia ancora. Nel senso che si vede quante cose si possono fare, e, sostanzialmente, se uno non le fa è perché è incapace o non ne ha voglia, e non è un pensiero con cui mi fa piacere convivere. Programmi riabilitativi che potrebbero cambiare la vita di tante persone, se proposti di routine. E’ vero che costano, ma potremmo socialmente risparmiare su tante altre cose che poi non servirebbero più o servirebbero di meno, tipo ausili interventi e botuline. Per esempio.

Che poi: ma lo sapevamo. L’abbiamo scoperto con Fabullo, per esempio. Solo che ogni volta che lo tocchi con mano, soprattutto perché poi le tecniche vengono mostrate in maniera magistrale, ti sorprendi, ti entusiasmi, ma ti viene anche un nervoso senza senso.

E per carità, è solo positivo che riusciamo ad indignarci e a comprendere quanto abbiamo da imparare.

Buona giornata.

Angela