Stiamo a vedere.

Mi spiace tanto per Paola, che roba triste e brutta. Ed è proprio il senso di impotenza che lascia lì annichiliti, il non sapere cosa dire e cosa fare. Perché uno poi rientra nella propria, di casa, sapendo di non avere sicurezza, con l’idea che le proprie cose possono essere pasticciate da chiunque. A parte la paura per la possibilità di pericolo se qualcosa va storto, è proprio il senso di profanazione che rimane dentro: e lo so che sembra una parola esagerata e pesante, ma le proprie cose, anche le cosine, sono le nostre cosine, e il fatto che vengano buttate per aria senza rispetto è qualcosa che scava profondamente dentro.

Oltre, comunque, alla rabbia sacrosanta. Il sapere di non poter contare su una casa sicura è proprio una di quelle situazioni che ci fa sentire in balia delle tempeste, che toglie equilibrio. Sarà atavico e primitivo quanto vogliamo, ma uno deve sapere di avere una tana sicura, è uno dei confini che delimita la qualità della vita.

Allora vi racconto un paio di belle cose. Ieri ero con Fabullino a Orbassano e gli dico: aspetta che apro la porta. E subito una vocetta risponde: okei!!! Per cui mi sono girata a guardare chi avesse parlato, ma non c’era nessuno, era proprio lui.

Poi la logopedista me l’ha riportato piacevolmente sorpresa: non so cosa dire, per tre volte ha letto una sillaba ad alta voce e l’ha letta giusta, sarà un caso ma l’ha fatto tre volte…..

Insomma, stiamo a vedere!!!!

Invece oggi la Michela e Paulo Aimo In Gita sono già partiti: sono andati in fiera a Verona a vedere i cavalli, era tanti di quegli anni che la Michi lo chiedeva. Per cui è partita prima dell’alba non proprio con la faccia di quando si va a scuola….
I gianduiotti, mammamia, e qui mi fermo.

Buona giornata.

Angela