Alla ricerca dell'effetto domino.

Le buone notizie sono: la lavatrice è ripartita ieri mattina, dopo che ho aperto il filtro senza trovarci nulla, tranne litri d’acqua che sono finiti tutti sul pavimento; c’era il sole e siamo stati un pochino fuori a guardare tutti i fiorellini; abbiamo giocato con le figurine degli animali; ha bevuto 600 ml di liquidi; mi sono pettinata entro mezzogiorno; e poi, mi pare, basta.

Cibo niente: proprio niente di niente. Ha bevuto il latte ieri mattina, e dobbiamo fare attenzione a metterci delle robe che si sentano, tipo dei biscotti, anche se sminuzzatissimi, altrimenti poi non prende nemmeno quello.

È arrivata la pediatra, che è molto preoccupata; ha detto che la pancia è ancora bella disturbata, e questo giustifica delle cose; però è indubbiamente tutto preoccupante. Siccome che la nostra pediatra è proprio bravissima, le ha pensate tutte: diamogli dei ricostituenti che abbiano componenti tipo la pappa reale, per fargli teoricamente venire fame: e già lo facciamo, lo sciroppo che ci ha dato tempo fa l’omeopata, e l’abbiamo guardato ed è un ottimo prodotto, quindi proseguiamo; le ho anche fatto vedere altri ricostituenti che ci aveva dato in altre situazioni, dopo le polmoniti ad esempio, e che ci avevano aiutato moltissimo: ma adesso non apre la bocca per prenderli. Continuiamo con i gastro protettori, per forza. E poi: pensiamo al tono dell’umore, come possiamo fare, prende già tutti gli antiepilettici, trafficare con degli psicofarmaci potrebbe essere deleterio: voi mangiate tutti insieme, il  momento del pasto è divertente? E io le ho raccontato di tutto il circo che facciamo in ogni momento.

Per cui mi ha consigliato di sentire l’omeopata, che ha già dimostrato di avere delle buone idee, in modo da capire se trova qualche rimedio molto semplice da somministrare: che è una cosa che mi ripropongo di fare da non so quanto, ma sedermi a scrivere una mail richiede un tempo sostanzialmente infinito per i nostri ritmi degli ultimi tempi.

Così mi sono decisa: ho chiamato lo studio, ho spiegato che non ce la faccio, ho chiesto se fosse possibile avere ad esempio un appuntamento telefonico, che è già più semplice, sperando di imbroccare un attimo in cui non succede nulla. Ma sono stati dei grandissimi: numero privato di cellulare e lascia i messaggi vocali sulle chat, come fanno i giovani d’oggi. Così lo fai quando puoi, anche un pezzo alla volta, senza doverti sedere e stare ferma; e così ho fatto e la dottoressa mi ha risposto alla veloce: con un paio di cose per supportare i gastroprotettori e invece un integratore che stimola la serotonina in modo naturale, per non fare pasticci con gli anti epilettici, visto che si parla di neuro trasmettitori, altrimenti poi non capiamo più niente davvero. Abbiamo ordinato tutto e cominciamo il prima possibile.

Insomma, proviamo anche questa.

Poi hanno chiamato quelli del Ministero delle Politiche Sociali, a cui chiediamo tutti gli anni un contributo per la onlus per gli acquisti fatti: e ogni anno chiamano e mi dicono che le fatture andavano mandate così e cosà: e l’anno dopo procedo nello stesso modo appena consigliato e mi chiamano e mi dicono che le fatture andavano mandate cosà e così. Insomma, si sa come funziona, è solo che di questi tempi recuperare due documenti in croce e scrivere due righe è più o meno un miraggio.

E sempre per la serie degli obbiettivi che cambiano il corso dell’umanità, quello di oggi è cucinare le melanzane che ci sono in frigo prima di buttarle. A fettine e ficcate in forno, la roba più semplice del mondo e che richiede un tempo irrilevante, secondo l’opinione comune: che, evidentemente, non si è propriamente forgiata da queste parti.

Che stanchi. Ci basterebbe vedere un cambiamento in positivo, anche solo uno, che faccia poi pensare ad un fantastico effetto domino.

Buona giornata.

Angela