mercoledì 13 aprile 2016

Le cose da pensare.



Diciamo che la cosa più giusta da fare sarebbe capire che cosa vuole Fabullo.
Perché la cosa più sensata sarebbe andare in ospedale e fargli riempire la pancia: per cui si beccherebbe qualcosa nel naso o un buco nella pancia o giù di lì, qualcosa che arrivi nello stomaco, per intenderci.
Su di una persona che è perfettamente in grado di mangiare e di bere, anche acqua, che è la cosa più difficile in assoluto: e continua ad averla questa capacità, perché anche ieri, in piccolissimi momenti illuminati, ha chiesto parmigiano e melanzane. Solo che ne ha mangiato poco e poi ha detto basta.
Diciamo che la cosa più sensata sarebbe rompere l’anima a manetta sul capire perché non mangia: ma allora siamo un po’ sempre lì: o facciamo una gastroscopia per capire se è gastrite, così poi gli diamo gli stessi farmaci che sta già prendendo e dobbiamo solo aspettare.
O rompiamo l’anima a manetta all’epilettologa perché tolga la dintoina, che a noi sembra abbia fatto il patatràc totale, e invece la dottoressa dice che è impossibile: però la notte ha meno crisi, dorme bene; o almeno: dorme bene, chissà se è perché ha meno crisi; e metti che sia la dintoina che funziona un pochino, intanto che aspettiamo il baracchino, se mai funzionerà.
Però siamo sempre lì: che intanto che capiamo, pensiamo e giù di lì, qualche cosa dentro gli infilano per certo, perché è veramente ma veramente giù, magro e pallido.
E la cosa più giusta in assoluto, sarebbe capire che cosa vuole davvero il nostro Fabullo: magari è stufo perso, magari non ne ha davvero più voglia, e magari non mangiare è l’unica soluzione che ha trovato. E quindi? Procediamo con ulteriori torture. Ne avevamo già parlato con i medici in ospedale che ci erano assai rimasti male per la madre cinica, ma avevano convenuto che il livello cognitivo di Fabullino giustificherebbe eccome dei pensieri suoi.
Però, d’altra parte, se così non fosse? Se siamo noi a non capire? A non fare un’unica piccolissima e stupidissima cosa che potrebbe farlo stare meglio? E non sappiamo quale sia? E lui sta lì a star male, impotente?
Intanto oggi continueremo con  tutto quanto, circo e tiàtro compresi. Soprattutto circo e tiàtro, interpretazioni da Oscar, che neanche De Niro. Sono arrivati i rimedi omeopatici per lo stomaco ieri sera. Penso che oggi potrebbe arrivare quell’altra roba per il tono dell’umore, che tra l’altro sta davvero avendo dei buoni riscontri scientifici: ma, prima di tutto, fa che lo ingoi; e poi non ci metterà tre ore a fare effetto, sarebbe deleterio, penso che potrebbe funzionare nel corso delle settimane.
E siamo sempre lì a dover decidere delle cose.
Mammasanta.
Buona giornata.
Angela

4 commenti:

Paola ha detto...

Oggi un abbraccio ancora piu' forte di quello di ieri.
Alcune frasi mi hanno messo i brividi pero' non credo siano state scritte da una madre cinica purtroppo arrivano da una mamma che riesce a vedere entrambe le facce della medaglia ma pero'... pero' io sono convinta e ci credo veramente che sia tutto dovuto alla stanchezza e allo sfinimento che questa povera creatura sta sopportando.
Nel momento in cui riuscirà ad avere un po' di trega... tornerà il nostro Fabullino divoratore adorato.
Forza ragazzi... forza Angela e forza Aimo tutti.
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Mannaggiaaaaaaaaa in certi giorni il senso di impotenza mi annebbia il cervello... vi vogliamo bene famiglia Aimo, non dimenticate mai che i pensieri positivi per Fabio viaggiano su e giu per l'Italia e non solo...!!!!!
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BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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Luana ha detto...

Forza Fabio!!
Che pena non sapere come soddisfare le esigenze di tuo figlio. Mi ricorda quando Davide aveva pochi mesi e piangeva a dirotto per vie delle coliche o per via di chissàcché. E allora lo mettevi di pancia, poi i massaggini e poi il bagnetto e poi di nuovo di pancia ...sempre per trovare un modo per farlo smettere di piangere perché era ben evidente che qualcosa che non andava c'era. E allora cominci a pensare che sei inadeguata al ruolo di madre perché non riesci a capire i bisogni del figlio. E' questo ciò che fa più impazzire. Il NON capire. Il NON riuscire a migliorare una situazione. Il NON riuscire a far star bene tuo figlio. Nel mio caso si trattava di una cosa banale e abbastanza comune fra i bimbi appena nati ed il disagio è durata solo 2 mesi. Quindi bon, si tira il fiato e via.
In casa Aimo invece il fiato non si tira mai. Ed è questo che a me, personalmente, fa più male e fa più dispiacere oltre che a vedere Fabio nelle sue condizioni. Perché non è umano vedervi sempre di corsa nel cercare un minimo sollievo per lui e nel cercare di capire quali siano i suoi bisogni. Queste situazioni non dovrebbero esistere. Che angoscia e che pena. Mi associo al pensiero della Paola e al senso di impotenza che noi abbiamo nei vostri confronti e che voi avete a vostra volta, nei confronti di Fabio.
Bisognerebbe che ogni tanto qualcuno vi distribuisse un po' di pace. Perché ve lo meritate, perché siete persone stupende e perché nessuno dovrebbe sopportare quello che state vivendo voi.
Forza Angela, Forza Paola, Forza Miki e Forza Fabullino. Vi mando un abbraccio grande..........

Nonna Roby ha detto...

Uuuh! Il senso di impotenza... è terribile, lo capisco benissimo: mi associo con quanto scrivono Luana e Paola
Fabullo è un caso molto difficile, ma ne verrete, ne verremo, fuori, ne sono convinta. Pensieri positivi, preghiere e incroci vi arrivano fino a Orio Canavese e faranno il loro effetto........ Un abbraccio grandissimo!!!!