Il capo e la coda.

Donna Paola e Famiglia che festeggiano, che bello. Sarà faticoso sì, ma anche una bella festa, di sicuro. La Michi l’altr’anno ha tirato fuori una perla di saggezza, una delle sue: andava al suo primo matrimonio da grande, nel senso che era invitata solo lei. E io ho scarrozzato lei ed una sua amica a casa della sposa, per abbandonarle allegramente al loro destino.

E in  macchina l’amica, che è una simpaticissima, era in fibrillazione: e sto bene? E mi stanno bene i capelli? E saranno comode le scarpe? E starò bene con questo vestito? Ohhh come sono agitata.

Finchè Michi ha commentato: ma guarda che   non sei mica tu quella che sposa!!!

Perla di saggezza sì, per la serie Godiamoci la festa e basta. Ma, diciamocelo, va tutto bene, ma la fatica c’è eccome!!!!

Noi abbiamo avuto la nostra prima giornata piena, ed è filata liscia: Fabu raffreddato, vediamo come evolve, però, appunto, proviamo a goderci ogni giorno di scuola che ci è concesso.

Per altro, adesso la fase tareffa è passata a Paulo Aimo Bello Preso, in fase da dipendenza da tachipirina anche lui.

Però Fabullo ieri l’ha retta bene: e poi, siccome che abbiamo cominciato l’orario normale, è arrivata Rosalina, Fabullo era proprio ma proprio felice, ieri sera ha fatto un lungo discorso per raccontarlo a papà, da cui si evinceva che.

Oggi replica della giornatona, ma davvero: perché a scuola solo la mattina, dato che  è venerdì. Poi pranzo e partenza rapida per Orbassano per la fisio, nel primo pomeriggio, per avere poi il tempo di fermarci a Torino per la prova tutori. Il tutto perché poi abbiamo due giorni pieni di riposo assoluto, per recuperare, tutti quanti. Chissà se verrà un giorno in cui il nostro primo pensiero sarà solo quello di fare le cose senza sentirsi stanchi e senza paura di esserlo.

Diciamo che l’alibi assoluto è che usciamo da circa un anno un pochino complesso;  è certamente un alibi verificabile, ma, adesso, dire se sia un alibi valido,  proprio non lo so Vostro Onore, ci appelliamo alla clemenza della Corte. Oppure siamo solo delle piaghe d’Egitto, depressi, con un pessimo carattere, ripiegati nei nostri pensieri, attaccati alle piccolezze: e vabbè.

Quindi, sostanzialmente, auspichiamo un fine settimana di piacevoli avventure, che ne so, cucinare qualcosa di buono: senza termometri e saturimetri in giro, senza fare quelli che non cominciano grandi imprese, tipo accendere la lavatrice, perché poi se non posso stendere rimane tutto lì. L’importante sono gli obbiettivi. Diciamo che mi metterei ad urlare, pensandoci bene; l’alternativa è non pensarci. O, anche, ricordarci come eravamo un mese fa, che sembra incredibile, e apprezzarlo.

Ma una può passare mezz’ora a inseguire pensieri del genere, di qua e di là, senza capo né coda? Portate pazienza.

Buona giornata.

Angela